Pubblicazioni

XVIII CONGRESSO NAZIONALE EDTNA/ERCA
COME SI LEGGE UN ARTICOLO DI RICERCA?
ANALISI DELLE RICERCHE EDTNA/ERCA
Zampieron Alessandra

 

Negli ultimi anni si sono diffuse sempre più le riviste infermieristiche che pubblicano articoli di ricerca. Non tutto quello che è pubblicato è di buona qualità, molti studi non offrono risultati utili alla pratica infermieristica, in quanto non sono basa su ipotesi valide e non sono condotti con modalità scientifiche. Inoltre, la lettura degli articoli di ricerca non deve rimanere un esercizio a sé, ma dovrebbe essere spunto costruttivo per la propria professione (nella clinica, nella formazione e nell’organizzazione).

Questo workshop ha come obiettivo principale quello di insegnare a leggere in modo costruttivo articoli di ricerca nel nursing, in particolare in ambito nefrologico.

La presentazione si snoderà quindi sempre a doppio binario fra concetti di metodologia della ricerca, lettura critica ed esempi concreti tratti da articoli (o relazioni), più o meno validi, scritti negli ultimi anni sull’assistenza al paziente nefropatico, ricavati soprattutto da:

  • Atti di Congressi Nazionali EDTNA/
  • EDTNA/ERCA Journal-Edizione Italian
  • ANNA Journal;
  • Rivista dell’Infermiere

Perché imparare a leggere una ricerca

Imparare a leggere un articolo di ricerca infermieristica è importante essenzialmente per tre motivi:

  • Per iniziare a leggere in modo critico. Un articolo di ricerca infermieristica non è un romanzo! Spesso una lettura veloce non è sufficiente per coglierne tutti gli aspetti e per valutarne la qualità. Si rende quindi necessario un metodo organico di lettura, che vada oltre il primo impatto
  • Per applicare i risultati delle ricerche nelle nostre realtà operative. Lo scopo principale della ricerca nella professione infermieristica è quello aumentare le conoscenze nel nursing al fine di migliorare la pratica clinica. Se i risultati della ricerca non sono utilizzati nella quotidiana vita professionale, fare ricerca si traduce in uno spreco di risorse, che non ha ricadute positive sul benessere dei nostri
  • Per imparare noi stessi a condurre una ricerca e scrivere un artic Progettare e condurre una ricerca, quindi rendere pubblici i risultati della stessa attraverso la presentazione ad un congresso o la stesura di una relazione o di un articolo è una abilità che richiede conoscenze, impegno, tempo e soprattutto molta esperienza. La lettura di quanto prodotto da altri autori allarga le nostre vedute, offre spunti di riflessione, permette di cogliere finezze metodologiche, stimola la voglia di essere a nostra volta attivi in questo settore.

La presentazione si snoderà quindi sempre a doppio binario fra concetti di metodologia della ricerca, lettura critica ed esempi concreti tratti da articoli (o relazioni), più o meno validi, scritti negli ultimi anni sull’assistenza al paziente nefropatico, ricavati soprattutto da:ali EDTNA/ERCA;.Edizione Italiana;cercaImparare a leggere un articolo di ricerca infermieristica è importante essenzialmente per tre motivi:ere in modo critico.Un articolo di ricerca infermieristica non è un romanzo! Spesso una lettura veloce non è sufficiente per coglierne tutti gli aspetti e per valutarne la qualità. Si rende quindi necessario un metodo organico di lettura, che vada oltre il primo impatto.Per applicare i risultati delle ricerche nelle nostre realtà operative.Lo scopo principale della ricerca nella professione infermieristica è quello aumentare le conoscenze nel nursing la pratica clinica. Se i risultati della ricerca non sono utilizzati nella quotidiana vita professionale, fare ricerca si traduce in uno spreco di risorse, che non ha ricadute positive sul benessere dei nostri i stessi a condurre una ricerca e scrivere un articolo.Progettare e condurre una ricerca, quindi rendere pubblici i risultati della stessa attraverso la presentazione ad un congresso o la stesura di una relazione o di un articolo è una abilità che richiede conoscenze, impegno, tempo e Negli ultimi anni si sono diffuse sempre più le riviste infermieristiche che pubblicano articoli di ricerca. Non tutto quello che è pubblicato è di buona qualità, molti studi non offrono risultati utili alla praticati su ipotesi valide e non sono condotti con modalità scientifiche. Inoltre, la lettura degli articoli di ricerca non deve rimanere un esercizio a sé, ma dovrebbe essere spunto organizzazione).Questo workshop ha come obiettivo principale quello di insegnare a leggere in modo costruttivo articoli di binario fra concetti di metodologia della ricerca, lettura critica ed esempi concreti tratti da articoli (o relazioni), più o soprattutto molta esperienza. La lettura di quanto prodotto da altri autori allarga le nostre vedute, offre spunti di riflessione, permette di cogliere finezze metodologiche, stimola la voglia di essere a nostra volta attivi in questo settore.

Leggere un articolo di ricerca è facile?

Leggere articoli di ricerca non è facile se non ci si è mai esercitati e se non si ha perlomeno una infarinatura di metodologia della ricerca sanitaria e sociale. Servono inoltre alcune nozioni base di epidemiologia e di statistica. Inizialmente si può aver bisogno anche di 4-6 letture dello stesso articolo. Come in ogni abilità però l’esercizio permette di migliorare le proprie capacità. Anche nella lettura un impegno costante garantisce il miglioramento delle performance, aumenta la capacità di comprensione ad un primo approccio, permette di diventare più veloci. Un po’ di aiuto da parte di persone esperte permette inoltre di migliorare i processi di apprendimento.

Lettura critica

“Processo intellettuale attivo attraverso il quale il lettore partecipa ad un dialogo con lo scrittore” Paul, 1990

Forse la definizione di Paul è quella che maggiormente incarna l’utilità e la piacevolezza di una lettura attenta e partecipe di un articolo di ricerca. Lettura critica, sempre secondo Paul (1990), “significaaddentrarsi in una prospettiva alternativa alla propria, quella dello scrittore. Il lettore critico cerca attivamente le ipotesi, i concetti e le idee chiave, i motivi e le giustificazioni, gli esempi di sostegno, le esperienze parallele e qualsiasi altra caratteristica strutturale del testo scritto, al fine di interpretarlo e valutarlo in maniera accurata ed imparziale”. Sicuramente un modo alternativo di porsi rispetto ad un testo scritto, controcorrente alle abitudini “usa e getta” della società contemporanea, dove anche le parolestampate vivono al massimo pochi mesi. Si pensi al riguardo al destino fugace anche di molti best-sellers, che dopo una stagione di vendite finiscono al macero.

Critica di ricerca e revisione della ricerca

Margaret Leininger, differenzia la “revisione di ricerca” dalla “critica di ricerca”

La revisione di ricerca, secondo Leininger, è una identificazione e sintesi delle caratteristiche, degli aspetti e dei contenuti di uno studio. La critica di ricerca supera invece il contenuto dello studio, per arrivare ad un giudizio sulla sua significatività e sul suo valore scientifico. Per fare ciò è necessario utilizzare criteri che valutano sia aspetti specifici che generali. Si analizzano le strategie usate per eseguire la ricerca, anche in rapporto alle condizioni e ai limiti della ricerca, oltre alle considerazioni etiche. Il processo di critica richiede una attenzione sullo scritto, piuttosto che sull’autore. È inoltre necessario mantenere una sorta di “isolamento emotivo”, evitando di farsi influenzare da opinioni e sentimenti personali. Inoltre, la critica non deve mai essere eccessivamente drastica.

Scopi della lettura critica

Non tutti gli scritti vanno letti in modo critico. La lettura critica è finalizzata a qualcosa di più del semplice piacere di leggere qualcosa. Possiamo affermare che la lettura critica è la base per studiare, applicare, approfondire, fare proprio uno scritto. I principali scopi della lettura critica sono:

  • Identificare i concetti principali. Capire esattamente di cosa si sta parlando e quali sono gli aspetti fondamentali dell’articolo. In pratica si tratta di identificare quello che va assolutamente ricordato.
  • Chiarire concetti e termini inconsueti. Un lettore può imbattersi in argomenti, idee e parole che non conosce. L’importante è ammetterlo e correre ai ripari!
  • Interrogarsi sulle ipotesi ed il razionale. Significa chiedersi se l’ipotesi che ha portato allo studio ha un qualche interesse per la professione infermieristica e se ci sono le basi scientifiche e razionali per andare a studiare l’argomento.
  • Determinare le prove (l’evidenza). Una ricerca dovrebbe produrre evidenze scientifiche su un certo aspetto dell’assistenza infermieristica. La lettura critica dovrebbe evidenziare se è veramente accaduto.

Quattro fasi della lettura

La lettura critica è un processo, quindi necessariamente si compone di fasi o livelli. Tali livelli sono definiti anche fasi di comprensione. Le fasi sono essenzialmente quattro. Non in tutti i casi si devono necessariamente percorrere al completo: dipende dall’interesse che nutriamo per l’argomento trattato nell’articolo e dall’uso che ne vogliamo fare. A volte poi, la prima fase può essere sufficiente per farci capire che possiamo evitare di leggere meglio il testo, in quanto non ci interessa, l’articolo è mal scritto, lo studio non correttamente condotto. In altri casi, la comprensione analitica è già stata sufficiente a capire bene il testo. Andiamo ad analizzare nel dettaglio questi livelli.

Fasi della lettura critica

1.Comprensione preliminare o familiarità

La familiarità o comprensione preliminare di un articolo si acquisisce attraverso la lettura veloce, ma superficiale, di un articolo. Il fine è quello di coglierne il senso generale. Se il testo può essere letto velocemente, il titolo e l’abstract devono essere attentamente analizzati, in quanto offrono informazioni sulle variabili fondamentali dello studio. Altre parti dello studio che vanno considerate sono: l’introduzione, i titoli dei paragrafi e le prime frasi degli stessi, le conclusioni. Le principali strategie utilizzabili per identificare l’argomento principale dello studio sono:

  • Sottolineare od evidenziare le fasi principali della ricerca.
  • Scrivere note/commenti sulla fotocopia.

Annotare le variabili principali ed i termini nuovi e controllare il significato su un dizionario o su testi di metodologia della ricerca e statistica

2.Comprensione globale (contenuto/contesto)

Lo scopo della fase di comprensione globale è di capire l’articolo, ossia di “considerare i termini in rapporto al contesto” (LoBiondo & Haber, 1994).

Questo livello è fondamentale per la comprensione e l’utilizzo dei risultati degli studi sull’assistenza. Oltre alle strategie consigliate nella fase precedente si raccomanda di:

  • Leggere fonti specifiche sull’argomento: ad esempio, se si sta valutando una ricerca sull’applicazione del modello teorico di Dorothea Orem, e non si conosce questa autrice, è importante andare a leggere un testo specifico sulla sua teoria.
  • Chiedere aiuto ad un esperto: un docente di nursing, un dirigente dell’assistenza infermieristica, un infermiere che si occupa di ricerca possono chiarire punti oscuri.

Formulare in una o due frasi riassuntive l’argomento principale dell’articolo: questo esercizio permette di autovalutare la comprensione dell’articolo.

3.Comprensione analitica (scissioni in parti)

La lettura-comprensione analitica consiste nel dividere il contenuto del-l’articolo in più parti (analisi), per capire tutti gli aspetti dello studio.

Inquadrando dettagliatamente ogni parte dello scritto si riesce a valutare i contenuti della ricerca obiettivamente, quindi a determinare:

  • il merito scientifico di una ricerca;
  • la sua applicabilità alla pratica, alla teoria, alla formazione.

Solo dopo questo tipo di lettura è possibile criticare un articolo. I criteri di critica sono le “unità di misura, le norme, le guide o le domande utilizzate per giudicare un prodotto o un comportamento” (LoBiondo-Wood & Haber). Una volta raggiunta la lettura globale si possono applicare i criteri di critica ad ogni fase del processo di ricerca., e chiedersi se la stessa li soddisfi.

4.Comprensione sintetica (sintesi)

Un articolo di ricerca può essere compreso anche nella fase di analisi, ma è più probabile che una quarta lettura permetta di combinare la comprensione dello studio con la sua critica. In pratica, si decide se lo studio soddisfa i criteri di critica e se può essere utile per la realtà clinica in cui operiamo.

Le valutazioni riguardano sostanzialmente:

  • la metodologia seguita;
  • la validità dei contenuti;
  • l’utilità per la pratica clinica, la formazione, la gestione infermieristica;
  • gli spunti presenti nell’articolo per ulteriori ricerche.

Anche in questa fase della ricerca è sempre utile chiedere a qualche collega di leggere il medesimo articolo e di confrontarsi poi con noi nella sua critica. Il consiglio di un esperto è poi sempre prezioso per le conclusioni definitive e per fugare eventuali dubbi rimasti. Inoltre, molte riviste infermieristiche, anche italiane, negli ultimi anni stanno pubblicando revisioni critiche di articoli di ricerca, al fine di aiutare i lettori meno esperti a valutarli dettagliatamente e ad imparare, attraverso di essi, tecniche di ricerca applicata al nursing.

Utilizzo della ricerca

“Metodo sistematico di attuazione nella pratica clinica delle innovazioni basate sui risultati scientifici dei medesimi, di condivisioni del sapere attraverso il processo di divulgazione della ricerca” LoBiondo & Haber (1994)

Utilizzare la ricerca significa acquisire nuove conoscenze di nursing; un modo diverso di studiare e di aggiornarsi. Gli articoli di ricerca sono spunti dinamici ed innovativi per ampliare le conoscenze di base acquisite durante la formazione di base. Ma leggere le ricerche permette anche di valutare le proprie prestazioni professionali, confrontandosi con le performance in altre strutture sanitarie. In conclusione, gli infermieri possono tentare di applicare i risultati della ricerca. Gli articoli rispondono quindi alle mille domande che ci si pongono quotidianamente nell’assistere l’utenza, offrendo soluzioni e proposte.

Perché applicare i risultati della ricerca?

Nell’attuale contesto sanitario si rende assolutamente fondamentale l’utilizzo della ricerca infermieristica per documentare la qualità dell’assistenza fornita, in particolare la sua efficacia e la sua efficienza. La ricerca infatti unisce strettamente teoria e pratica. Tutti gli infermieri devono almeno essere consapevoli dell’importanza e del valore dell’uso della ricerca, ma sarebbe auspicabile che il maggior numero possibile diventi un fruitore critico della stessa. La lettura di articoli di ricerca prima aumenta il bagaglio culturale dell’infermiere, poi, se i risultati sono incoraggianti, può essere applicata alla pratica clinica, permettendo una assistenza evidence based. Attraverso la ricerca si valuta se l’assistenza erogata è adeguata, ed eventualmente permette di prendere decisioni per modificare la clinica, ma anche le politiche sanitarie assistenziali. La ricerca inoltre offre prestigio alla professione infermieristica, perché è sinonimo di professionisti preparati, intraprendenti ed innovativi.

Fasi del processo di ricerca presenti nei formati editoriali (1)

Le varie fasi della ricerca trovano precisi spazi nei formati editoriali. Proviamo a definire dove trovarle leggendo un articolo di ricerca.

Problema della ricerca.

L’area oggetto di indagine. Solitamente dovrebbe trovarsi nell’abstract, nell’introduzione, oppure in una sezione specifica, detta “Problema”, posta in genere dopo l’introduzione e la revisione della letteratura.

Scopo.

Motivazione dello studio. Va indicato nel riassunto e nell’introduzione, oppure dopo la revisione della letteratura. Oppure vi si dedica una parte specifica (Scopo) dopo la revisione bibliografica e prima dei materiali e metodi. Spesso comprende uno o più obiettivi conoscitivi.

Revisione della letteratura.

Rassegna di testi, studi ed articoli usati per inquadrare l’argomento. Detta anche: revisione bibliografica, rassegna della letteratura, struttura concettuale, struttura teorica. Posta subito dopo l’introduzione, non specificatamente definita, oppure con una sezione specifica variamentedenominata; a volte suddivisa in sottosezioni.

Struttura teorica e concettuale.

Pensieri e teorie di base che sottendono allo studio. In genere è compresa nella parte precedente. Solo raramente è presentata in una sezione a parte. Ipotesi/domande della ricerca. Idea dell’autore sull’argomento o cosa egli vuole studiare. Si trova non denominata alla fine dell’introduzione, oppure in una sezione autonoma definita “Ipotesi o domande di ricerca”.

Fasi del processo di ricerca presenti nei formati editoriali (2)

Progetto nella ricerca.

Spiega con quali modalità è stato condotto lo studio. Detto anche “Disegno della ricerca”. Si trova nell’introduzione o nella sezione “Materiali e metodi”. Può essere contenuto anche nell’abstract. Campione:

tipo e dimensioni. Soggetti su cui è stata svolta la ricerca, parte selezionata di una popolazione più ampia. Indicato nella sezione “Materiali e metodi” o in una sezione specifica. I termini per definirlo, oltre a Campione, sono: Soggetti, Partecipanti. Nell’abstract si accenna al tipo di campione e si specificano le dimensioni.

Problemi etico-legali.

Sezione che parla dell’opportunità di condurre la ricerca e delle richieste specifiche fatte per ottenere il consenso da parte dei soggetti, della struttura sanitaria dove si è svolta e dell’eventuale comitato etico. Sono spiegati nella sezione “Materiali e metodi”, o in quella “Campione”. Strumenti (di misurazione). I metodi usati per misurare le variabili da studiare. Sono posti nella sezione

“Materiali e metodi”,

a volte definita anche “Metodi e strumenti”. Validità ed affidabilità. Modalità utilizzate per spiegare se gli strumenti misurano veramente il fenomeno in questione e con quale grado di precisione. Anche queste informazioni sono contenute nella sezione “Materiali e metodi”.

Fasi del processo di ricerca presenti nei formati editoriali (3)

Procedura per la raccolta dei dati.

Modo in cui lo studioso ha utilizzato gli strumenti. Posta nella sezione “Materiali e metodi”; raramente vi è una sottosezione specifica detta “Procedure”. Analisi dei dati. I test statistici usati per ricerche quantitative e i risultati dei testi descrittivi/deduttivi. Sono posti nella sezione “Materiali e metodi”, a volte in una sottosezione detta “Analisi”.

Risultati.

La parte dello studio dove si espongono i dati raccolti e le loro elaborazioni. Sono sempre posti in una sezione separata dalle altre, definita “Risultati”. Discussione dei risultati. L’interpretazione, il commento, il confronto con la letteratura dei dati raccolti.Può essere inclusa nella sezione “Risultati”, oppure in una parte separata denominata “Discussione” o “Commento”.

Fasi del processo di ricerca presenti nei formati editoriali (4)

Implicazioni, limiti e raccomandazioni.

L’utilità della ricerca per la pratica, i suoi principali difetti e gli spunti per il suo utilizzo. Sono in genere contenuti nella “Discussione”. Conclusioni. Considerazioni finali. Altro modo di chiamare la sezione precedente.

Bibliografia.

Tutti i riferimenti tratti dalla letteratura presenti nel testo dell’articolo. Posta alla fine dell’articolo.

Comunicazione dei risultati della ricerca.

I metodi e gli strumenti usati per rendere noto uno studio. Sono articoli, poster, atti, presentazioni continue. Abstract. La sintesi dell’articolo. Detto anche “Riassunto”. Si trova all’inizio o alla fine dell’articolo. Può essere in italiano, in inglese od entrambe le lingue.

La bibliografia di un articolo di ricerca

Fonti, Modalità di scrittura

Alessandra Zampieron

La bibliografia di un articolo permette importanti valutazioni sul merito e la qualità dello stesso. Una buona modalità di citazione indica già un autore esperto. Esistono poi altre caratteristiche che sono indubbiamente segni di accuratezza, completezza e valore dello studio.

Caratteristiche delle fonti

  • Recenti o classiche.
  • Numerose o comunque adeguate al tipo di ricerca.
  • Citazione di libri, articoli (consultazione data base), Internet.

Tali caratteristiche delle fonti bibliografiche sono elementi che permettono di riconoscere la qualità della bibliografia. La bibliografia di un buon articolo dovrebbe possederle tutte.

Recenti o classiche

  • Il più recenti possibile (ultimi cinque anni).
  • Utilizzabili fonti “classiche” o contenenti informazioni storiche.
  • Evitate fonti non pubblicate (appunti dalle lezioni e dispense varie).
  • Utilizzabili tesi.

Ad esempio, in ambito nefrologico una fonte classica potrebbe essere considerata una pubblicazione dell’ANNA (America Nefhrology Nurses’Association). Il Core Curriculum dell’ANNA, in particolare, pur non essendo recentissimo, è sempre un testo di grande valore.

Primarie

  • Generalmente si preferiscono fonti primarie a quelle secondarie (fonti manipolate o tradotte dalla lingua originale).

Le fonti primarie sono le più idonee, ma in mancanza di esse possono andare bene anche quelle secondarie. Attenzione però di non fingere di aver usato una fonte primaria se non è vero. Generalmente è facile per un esperto “smascherare” l’uso di una fonte secondaria come se fosse primaria. Molti libri o articoli non sono facilmente disponibili in Italia, soprattutto quelli meno recenti, per cui è meglio dichiarare l’effettivo testo usato. L’avvento di Internet permette però l’acquisto di articoli e testi direttamente dall’estero.

Numerosa o comunque adeguata

  • La quantità e la qualità della bibliografia selezionata può essere molto variabile: si va da una bibliografia base essenziale, ad una bibliografia ragionata, dettagliata e molto vasta. L’analisi bibliografica deve però essere completa, sistematica, critica.

La vastità della bibliografia utilizzata deve essere proporzionale all’importanza dello studio, al prestigio dell’autore e della rivista su cui è pubblicato l’articolo. Certo un numero minimo di fonti (10-20) è indispensabile, ma in genere è maggiormente valutata la qualità della quantità.

Prestigiose

Il prestigio può derivare:

  • Dall’autore.
  • Dalla rivista.
  • Dalla casa editrice.

Ogni settore del nursing ha i suoi autori e riviste di prestigio. Ad esempio per l’ambito nefrologico le pubblicazioni dell’ANNA a livello mondiale e dell’EDTNA/ERCA a livello europeo, con i loro rappresentanti più prestigiosi. Più in generale, citare Paola DiGiulio o l’ex “La Rivista dell’Infermiere” in Italia è sicuramente segno di valore del’articolo. Così nel mondo è riconosciuto che una delle riviste infermieristiche più prestigiose è il Journal of Advanced Nursing. Anche per le case editrici si preferiscono quelle con maggiore esperienza decennale di letteratura infermieristica, con un vasto catalogo specifico per il nursing.

Libri, articoli (data base), Internet

Composta da tutti e tre i tipi di fonti:

  • Libri: panoramica generale o specifica sul tema. Svantaggi: pur recenti, sono già datati.
  • Index di riviste, rapporti o sintesi. Vantaggio: forniscono conoscenze recenti.
  • Internet: vasto ma molto aggiornato.

Una buona bibliografia abbina più fonti. I testi offrono le definizioni generali; gli articoli le acquisizioni più recenti, l’uso di Internet permette una panoramica globale dell’argomento trattato, per essere sicuri di non avere dimenticato nulla ed essere sempre aggiornati.

Modalità di citazione articoli da riviste

  • Autori (tutti, se il numero è superiore a sei farlo seguire da “et al” o “e coll”), titolo, nome della rivista (anche nella forma abbreviata codificata da Index Medicus), data di pubblicazione (anno, eventualmente mese), numero del volume, numero del fascicolo, pagine.
  • Woodcock S. Perché le infermiere nefrologiche si focalizzano sui problemi della compliance quando lavorano nel settore di ED riabilitativa? EDTNA/ERCA J., Gennaio-Marzo 1999; XXV(1): 30-32

In genere si seguono modalità “accreditate” per elencare le fonti utilizzate. Quelle previste da Index Medicus, ad esempio, sono molto valide. In pratica, per gli articoli tratti da riviste, si tratta di riprodurre la modalità presentata nelle schermate degli Index informatici.

Modalità di citazione libri

  • Autori, titolo, volume o numero dell’edizione, titolo del capitolo e l’autore (se i capitoli sono scritti da autori diversi), casa editrice e città (o vicerversa), anno di pubblicazione, pagine.
  • Core curriculum for nefrology nursing (2a Ed.). A.J.Giannetti Inc., Pitman, 1992.
  • Baer CL. Principles of patient education. In: ANNA. Core curriculum for nefrology nursing (2a Ed.). A.J.Giannetti Inc., Pitman, 1992.

Modalità di citazione norme

  • Data di promulgazione, tipo e numero della norma, titolo completo, fonte, data di pubblicazione.
  • M. Sanità 28 dicembre 1991 – Istituzione della scheda di dimissione ospedaliera. GU 17-1-1992.

Concludendo veramente

Spero di avere stimolato una gioiosa curiosità per la letteratura infermieristica di ricerca. Ma ricordate che il piacere di leggere viene leggendo!

I risultati della ricerca e la discussione (commento)
Alessandra Zampieron

Quali risultati vengono esposti?

  • Dati generali sul campione (per esempio, anagrafici).
  • I principali, coerenti con gli obiettivi della ricerca. Rispondono alle ipotesi e domande di ricerca.
  • I collaterali: risultati non previsti, ma comunque interessanti, senza troppa enfasi.

Grafici e tabelle

Devono essere:

  • Immediatamente interpretabili.
  • Senza ridondanze.

Con didascalia, numero di identificazione nel testo, titoli di righe e colonne, no abbreviazioni.

Discussione (Commento)

  • Interpretazione dei risultati (deve essere chiara la distinzione).
  • Le affermazioni devono essere esplicite.
  • Le interpretazioni devono essere giustificate.

Far emergere i limiti della ricerca

Un esempio…

  • Studio sull’uso di un’immobilizzatore quale mezzo per ridurre l’incidenza delle infezioni sul sito di uscita dei pazienti in CAPD.
  • Risultato principale: “In un periodo di 346,8 mesi… in 66 pazienti sono state riscontrate 24 infezioni sul sito di uscita… Ci sono state 7 infezioni nel gruppo con immobilizzatore, 7 in quello con cerotto e 10 in quello di controllo… non significativa.

Risultato secondario: “In 10 casi l’organismo in causa è stato lo Stafilococco Aureo…”.

Un esempio… (2)

Un esempio… (3)

  • Discussione: “Questi risultati anche se non sono significativi al livello 0,5 indicano una tendenza verso un aumento delle infezioni nei cateteri non immobilizzati e nei portatori di St. A. Il metodo dell’immobilizzazione continuerà ad essere il cerotto.
  • Limite: “campione ridotto”.

Come scrivere IL RIASSUNTO /ABSTRACT/SUMMARY
Alessandra Zampieron

Che cosa è l’abstract?

  • Breve riassunto che descrive le componenti principali dell’articolo. Offre una visione d’insieme del problema, dei metodi, dei risultatati e delle proposte. Consente di rivedere velocemente i contenuti principali di un testo e ad un futuro lettore di valutare se lo studio è di particolare interesse.

Caratteristiche dell’abstract

  • Lunghezza: 100-200 parole (un abstract strutturato può variare da 50 a 250 parole). La buona qualità dell’abstract si misura sulla concisione, l’accuratezza e la facile leggibilità.
  • Lingua: italiano ed eventualmente inglese se rivista indicizzata. Contenuti dell’abstract

Dovrebbe sintetizzare:

  • Contenuti dell’articolo
  • Materiali e metodi
  • Campione indagato
  • Risultati principali

Sintesi dei contenuti

  • Descrivere brevemente l’argomento di cui parla l’articolo e lo scopo della ricerca.
  • “ È stata quantificata l’incidenza di infezioni dell’emergenza cutanea (e.c.) tra i pazienti in dialisi peritoneale domiciliare.

”AAVV. Indagine descrittiva sulla cura dell’emergenza cutanea nel paziente in dialisi peritoneale. Riv. Inf, 15(2): 67-72, 1996.

Descrizione dei materiali e metodi

  • L’abstract spiega brevemente come è stata condotta la tesi e con quali strumenti.
  • “Sono stati seguiti per un anno tutti i pazienti in dialisi peritoneale che afferivano a 23 centri, edosservate le condizioni dell’e.c., classificate secondo Twardowsky. All’insorgenza di infezione venivano raccolti dati sulle modalità di trattamento”.

AAVV. Indagine descrittiva sulla cura dell’emergenza cutanea nel paziente in dialisi peritoneale. Riv. Inf, 15(2): 67-72, 1996.

Descrizione del campione

  • Breve esposizione dei soggetti studiati.
  • “tutti i pazienti in dialisi peritoneale che afferivano a 23 centri… Sono stati osservati 393 pazienti…

”AAVV. Indagine descrittiva sulla cura dell’emergenza cutanea nel paziente in dialisi peritoneale. Riv. Inf, 15(2): 67-72, 1996.

Descrizione dei risultati principali

  • Esposizione dei risultati principali accompagnati da dati specifici (eventualmente significato statistico).
  • “ L’infezione si è verificata in 40 pazienti (10,1%). L’82,2% dei pazienti ha un catetere di Tenchoff, il 3% tiene l’e.c. scoperta. Ciascun centro adotta delle pratiche diverse, sia per quanto riguarda la frequenza di cambi di medicazione, sia per l’uso dei disinfettanti che per l’esecuzione routinaria di tamponi nasali…”

AAVV. Indagine descrittiva sulla cura dell’emergenza cutanea nel paziente in dialisi peritoneale. Riv. Inf, 15(2): 67-72, 1996.

Esposizione di conclusioni e proposte

  • Spiegazione del risultato più significativo e proposte di eventuali applicazioni.
  • “ …non è emersa alcuna associazione tra l’insorgenza di infezioni e singoli fattori quali, ad esempio, direzione del tunnel e frequenza dei cambi di medicazione. Sarebbe opportuno cominciare ad attivare tra i centri una discussione sugli aspetti controversi nella gestione dell’e.c. e definire delle linee guida comuni.”

AAVV. Indagine descrittiva sulla cura dell’emergenza cutanea nel paziente in dialisi peritoneale. Riv. Inf, 15(2): 67-72, 1996

Come scrivere le conclusioni di un articolo

Contenuti

Nella parte conclusiva di un articolo si trovano:

  • Le implicazioni per la pratica clinica, l’organizzazione, la formazione e la possibilità di usare i risultati (anche quelli collaterali).

Alcuni esempi…

Lo stato di SANCS nei pazienti in CAPD è indotto o favorito dall’R-H-eritropoietina sottocutanea?

“Concludiamo che è necessario controllare periodicamente lo stato di portatore nasale dello S. Aureo nei pazienti in CAPD, soprattutto nelle donne…”

Alcuni esempi… (2)

Lavoro e dialisi: uno studio investigativo dei pazienti e datori di lavoro.

“…sottolineando la necessità di un intervento precoce per massimizzare le possibilità individuali di mantenere l’impiego predialisi. I risultati di questo studio suggeriscono: precoce valutazione dell’ambiente di lavoro… estrema considerazione del lavoro nella scelta della modalità dialitica… iniziazione precoce della terapia dialitica quando appropriato, per prevenire i gravi sintomi uremici…

 

[/vc_column_text][/vc_tta_section]

CLINICAL PATHWAYS

di Alessandra Zampieron

Con l’introduzione della riforma sanitaria le aziende devono prevedere un sistema in grado di mantenere la qualità dell’assistenza, migliorando i livelli di efficienza ed efficacia con le risorse disponibili (vincolo economico del pareggio). Lo strumento è quello dell’accreditamento istituzionale, che impone alle aziende di raggiungere una serie di requisiti organizzativi, tecnologici e strutturali tali da assicurare ai cittadini la qualità dell’assistenza offerta. Specialmente i requisiti organizzativi, ovvero quelli che dovranno essere raggiunti per primi, possono avvantaggiarsi dell’utilizzo dei Clinical Pathways.

CHE COSA SONO E A CHE COSA SERVONO

In discipline come l’ingegneria e l’economia, da decenni sono in uso degli strumenti manageriali atti a monitorare il tempo dell’evoluzione di un dato progetto [1]. Nel mondo sanitario anglosassone, sin dal 1985 si è iniziato ad importare tali strumenti sviluppandoli ed adattandoli al contesto assistenziale [2]. Lo scopo principale è stato quello di costruire dei procedimenti in grado di prevedere e descrivere in anticipo le necessità e le richieste d’assistenza dei pazienti, nell’ambito di specifiche e varie tipologie di casi. Il passo successivo prevedeva il confronto tra stato reale e quello previsto dal procedimento e quindi l’adozione del nuovo percorso. Sono nati così i Clinical Pathways, strumenti atti a definire la programmazione ottimale degli interventi eseguiti da tutte le discipline, per ogni particolare procedura assistenziale, adattabili al singolo paziente, costruiti in maniera multidisciplinare e interdisciplinare (a differenza degli standard d’assistenza che possono anche non esserlo) [1]. Proprio perchè, riescono ad implementare la pianificazione gestionale e temporale di tutti gli interventi assistenziali, ai paths è riconosciuto il merito di riuscire a migliorare il coordinamento degli interventi. In pratica i paths servono ad organizzare ed a mettere in sequenza d’azione, in un dato periodo di tempo, tutti i professionisti sanitari (analisi tempo-compito), regolando la successione degli interventi (diagnostici, terapeutici, nutrizionali, educativi, di sicurezza, di pianificazione alla dimissione, di screening di pre-ospedalizzazione, di consulenza ecc).Un altro servizio reso dai paths è il semplificare e migliorare la raccolta dati e quindi la loro successiva elaborazione. Il fatto veramente innovativo dei Clinical Pathways, è che essi devono essere creati e sviluppati proprio dalle varie figure professionali che in seguito li utilizzeranno. La successiva applicazione pratica del path, permetterà di ottenere l’affinamento del path stesso, ma anche una documentazione delle prestazioni assistenziali erogate con disponibilità di raccolta immediata per molteplici parametri epidemiologici, tra cui la varianza dai propri standard (per tempi, materiali, complicanze, risorse impiegate, costi, ecc), dati assai apprezzati, attualmente, da amministratori e ricercatori: oltre che per scopi meramente scientifici e di ricerca, tali dati posson servire per ridurre le inefficienze, per il contenimento dei costi, per migliorare il rapporto costo/efficacia, per aumentare la predittività, la qualità dell’assistenza erogata, o per formare/educare il personale e perché no, anche gli utenti.

COSTRUIRE UN PATH

Una volta che l’amministrazione si è dimostrata favorevole all’uso dei paths, gli esperti in materia [3-5] consigliano per la costruzione dei primi paths:ßla scelta di diagnosi di maggior rilevanza (per l’alto costo/volume/rischio, ecc)ßla corrispondenza ad un DRG (per la disponibilità di dati finanziari)ßuna buona disponibilità di letteratura scientifica (per ridurre, dissensi e disaccordi in fase di stesura). Quindi, diviene cruciale la selezione del team che oltre a comprendere esperti di ogni disciplina rilevante per la diagnosi scelta, dovrebbe essere presieduto da un leader idealmente rispettato da tutti i componenti. Tutti i componenti il team dovrebbero essere favorevoli all’idea dell’uso dei paths ed avvezzi all’approccio multidisciplinare: ovvero essere capaci di lavorare in gruppo, apertamente ed empaticamente stabilendo e mantenendo un’atmosfera positiva. Sono considerate essenziali la conoscenza/esperienza d’epidemiologia, statistica, clinica e project management.A questo punto può iniziare l’esame della letteratura scientifica basata sull’evidenza (Evidence Based Medicine, Evidence Based Nursing, ecc), dei propri standard, dei dati di benchmarking, al limite dei paths già esistenti (cercando ovviamente d’evitare la semplice riproduzione di quanto già fatto). Raggiunto un accordo sugli outcomes da raggiungere per la diagnosi prescelta (riduzione della degenza, dei costi, delle complicanze, delle recidive, della mortalità, aumento della qualità dell’assistenza erogata, della soddisfazione del paziente, degli operatori, riduzione del turn-over, etc), si scelgono gli interventi necessari e si cerca l’accordo interdisciplinare sulla sequenza temporale degli interventi.La stesura del path deve essere la più semplice possibile e quindi facilmente trasferibile su un programma computerizzato. Il path può essere organizzato sottoforma di albero decisionale o di tabella, come riportato nell’esempio in figura 1 [1].

QUALI CRITICHE?

A prima vista l’introduzione dei Clinical Pathways può suscitare qualche perplessità [3]: ßsembrano strumenti troppo standardizzati rispetto alla variabilità delle necessità individualißnon sembrano favorire l’uso del giudizio da parte del personale sanitario, tantochè possono essere considerati cookbook medicine  ßsembrano rafforzare le imposizioni delle istituzioni sugli operatori, magari con il fine principale di far risparmiar danaro alle aziendeIn realtà anche per i Clinical Pathways vale la regola dell’80/20, ovvero solo nel 20% dei casi si incorre in variazioni più o meno complesse dal path; la stessa varianza dal path porta ad una successiva analisi ed a correzioni che non possono esulare da riflessioni, modifiche e personalizzazioni del path: azioni non certo assimilabili alla cookbook medicine. Inoltre la correzione e l’aggiornamento dei paths da parte degli operatori è certamente un valido strumento per affermare l’indipendenza di quest’ultimi dall’istituzione da cui dipendono.

CONCLUSIONI

I Clinical Pathways sono strumenti essenziali del Managed Care System: delineano il fabbisogno di assistenza previsto e i risultati da raggiungere nell’arco di tempo prestabilito [1].Essi non sostituiscono il giudizio clinico ed il decision making; rendono gli operatori sempre più in grado di rispondere in modo standardizzato alle varianze così comuni nella pratica clinica; hanno l’indubbio vantaggio di fornire uno strumento valido per ridurre i rischi legali, sempre più insiti nella professione sanitaria. Sono inoltre, una pubblica dichiarazione degli standard assistenziali adottati e garantiti ai pazienti. Le aziende dovranno pretenderne il rispetto da parte degli operatori e garantire sia la preparazione di coloro i quali sono preposti al loro uso che la disponibilità delle risorse necessarie alla loro applicazione.

BIBLIOGRAFIA

  1. Carpenitto LJ. Piani di assistenza infermieristica e documentazione. Diagnosi infermieristiche e problemi collaborativi. Casa Editrice Ambrosiana.
  2. Bower K. Managed care: Controlling costs, guaranteeing outcomes. In Definition3 (Summer 1988): 1-3.3.
  3. Zampieron A, Geatti S. I percorsi diagnostico-terapeutici (clinical path-ways) in nefrologia: ruolo dell’infermiere nella loro costruzione e loro utilizzo. Simposio Satellite del 41° Congresso della Società Italiana di Nefrologia ‘Giornata di Studio EDTNA-ERCA’, Taormina, 17 Giugno 2000
  4. Zampieron A. L’evoluzione del piano di assistenza: Case Management e Clinical Pathway. Corso di Scienze Infermieristiche, Scuola per Dirigenti e Docenti in Scienze Infermieristiche, Università degli Studi di Padova, Facoltà di Medicina e Chirurgia
  5. Wieczorek P. Developing critical pathways for the operative room. AORN Journal 1995; 62(6): 925-9.

 

Figura 1. Bozza di un path per un paziente in IR:
in alcune caselle è riportato genericamente e sommariamente l’iter da seguire

IR = insufficienza renaleEPA = edema polmonare acuto

Sessualità in Dialisi Peritoneale:

tutto quello che ci si domanda ma spesso non si ha il coraggio di chiedere.

 

Acura del gruppo Infermieri di Dialisi di Trento e il GIPD EDTNA/ERCA

  • Potrò avere rapporti sessuali durante la seduta dialitica?
  • Potrò avere rapporti sessuali durante la seduta dialitica notturna?
  • Potrò avere rapporti se faccio la dialisi peritoneale manuale?
  • Potrò continuare a dormire nel letto insieme al mio patner?
[/vc_tta_tour][/vc_column][/vc_row]

Eventi Regionali e Interregionali

OBIETTIVI DEL CORSO

L’Educazione Terapeutica (ET) è una componente necessaria nel percorso di cura di coloro che si trovano ad affrontare una malattia cronica.  L’ET è anche lo strumento preferenziale per l’infermiere che opera nell’ambito della cronicità e specificatamente nella Malattia Renale Cronica (MRC). In questo ambito la relazione con il paziente, la comprensione dei suoi complessi bisogni di salute e di informazione sono elementi strutturali dell’assistenza infermieristica e necessitano di continui aggiornamenti, acquisizioni e rimodellamenti organizzativi. La prima giornata è aperta al pubblico e saranno affrontati argomenti sul ruolo che i reni svolgono per garantire il benessere della persona, sugli stili di vita che aiutano a prevenire e rallentare il danno renale e quali sono gli indicatori da osservare per monitorare e gestire la MRC, se già presente. Nella seconda parte del convegno gli argomenti trattati saranno indirizzati al professionista infermiere di area nefrologica, con accreditamento ECM. L’obiettivo generale del percorso formativo vuole stimolare una riflessione per gli infermieri rispetto al loro ruolo di “professionisti della salute” rendendoli consapevoli delle proprie potenzialità, abilità e competenze acquisite ed applicate nel loro quotidiano operativo, nei vari ambiti dell’assistenza nefrologica, nelle tre regioni Basilicata, Campania e Puglia. L’aggiornamento professionale oggi non è solo un’esigenza etico-professionale del professionista virtuoso ma è anche un mandato legislativo, una richiesta formale della società verso coloro che per professione si occupano del bene più grande della persona: la salute ed il suo mantenimento.

Comitato scientifico e organizzativa:

  • Anna Giancipoli, Referente Basilicata
  • Giovanni Carbone, Referente Puglia
  • Vincenzo Ferreri, Referente Campania

La Malattia Renale Cronica: cosa c’è da sapere Incontro con la popolazione.
Moderatori: Giovanni Santarsia, Annamaria Giancipoli, Matera

Competenze avanzate in Area Nefrologica
Tavola rotonda conducono:
Giovanni Santarsia, Annamaria Giancipoli, Matera

  • Riconoscimento delle competenze avanzate: lo stato dell’arte
    Saverio Andreula, Presidente OPI Bari,
  • Le competenze avanzate in nefrologia
    Luigi Apuzzo, Caserta
  • Vigilanza FAV
    Maria Rosa Schiavone, Matera
  • Gli ultrasuoni un utilizzo al passo con i tempi
    Angela Cafaro, Matera

Trapianto: Nuove prospettive
Tavola rotonda conducono: Angelo Saracino, Matera, Giovanni Carbone, Bari

  • Il programma Deck e i trapianti di rene cross-over.
    Loreto Gesualdo, Bari
  • I centri del Sud Italia si confrontano su risultati e approcci di cura
    Basilicata, Bruna Andrisani,
    Puglia, Giovanni Carbone
    Campania, Salvatore De Gregorio

La dieta

Dialisi Domiciliare un modo diverso di assistere il dializzato: modelli a confronto
Tavola rotonda conducono: Cinzia Fabbri, Presidente SIAN, Santarsia Giovanni, Matera

LA MALATTIA METABOLICA DELL’OSSO NELLA MALATTIA RENALE CRONICA:

APPROFONDIMENTI CLINICO- ASSISTEZIALI

2019 Milano 9 aprile, Bologna 30 maggio.

 

Razionale dell’evento

Razionale dell’evento La malattia metabolica dell’osso (MBD) in corso di malattia renale cronica (MRC) è una condizione progressiva che se non opportunamente curata diventa dolorosa ed invalidante, compromettendo seriamente la qualità di vita, anche in corso di emodialisi. Il metabolismo minerale è molto complesso e modulato da vari passaggi in diversi organi. Conseguentemente anche il trattamento coinvolge aspetti vari, dieta, trattamento dialitico, farmaci ed ultimo, ma non meno importante, l’aderenza terapeutica del paziente. La ricerca farmacologica ha permesso di intervenire a vari livelli e processi che solo se acquisiti dai vari professionisti sanitari coinvolti, possono diventare patrimonio di consapevolezza per il paziente a sostegno della propria motivazione all’aderenza, alla perseveranza e controllo del proprio benessere. L’evento vuole essere un’occasione di approfondimento/aggiornamento delle conoscenze sulla MBD per i diversi professionisti, nei loro diversi ruoli e competenze professionali, mantenendo il focus sulla migliore scelta clinica e supporto assistenziale per il singolo paziente, nella sua specifica fase di MRC.

Il Responsabile Scientifico
Marisa Pegoraro
Presidente SIAN Italia


Programma MILANO   martedì 9 aprile 2019

 



Programma  BOLOGNA   giovedi 30 maggio 2019

 



INFORMAZIONI Sede dell’evento Hilton MIlan Via Luigi Galvani 12, Milano


ECM – Educazione Continua in Medicina
L’evento è stato accreditato dal Provider MED3 (ID 34) ed ha ottenuto 7 crediti formativi per le seguenti categorie:
• Infermiere
• Dietista
• Medico chirurgo: discipline nefrologia, medicina interna


Obiettivo formativo N. 3. DOCUMENTAZIONE CLINICA. PERCORSI CLINICO-ASSISTENZIALI DIAGNOSTICI E RIABILITATIVI, PROFILI DI ASSISTENZA – PROFILI DI CURA


Iscrizioni L’iscrizione è gratuita (a numero chiuso) e subordinata all’invio della scheda di iscrizione disponibile sul sito www.sianitalia.it e www.adarteventi.com
Le iscrizioni saranno confermate per iscritto dalla Segreteria Organizzativa.

 

Con il contributo non condizionante di

Infermieri di Nefrologia oggi:
tra scienza, tecnica e umanità

Firenze 27 ottobre 2018

 

La continua evoluzione della professione infermieristica e le modifiche degli scenari in nefrologia dialisi e trapianto richiede agli operatori sanitari un continuo aggiornamento delle proprie competenze professionali allo scopo di fornire assistenza in grado di soddisfare i bisogni dell’utenza. Il corso si propone di essere un forum di aggiornamento professionale per gli infermieri di area nefrologica. I recenti cambiamenti legislativi della professione e gradi di responsabilità professionale necessitano di un continuo aggiornamento nell’area nefrologica. La consapevolezza di tutta la comunità scientifica di confrontarsi sulle buone pratiche in area nefrologica porta in questo corso la disponibilitàà di professionisti ad esplicitarle seppur nella diversità di programmazione nel contesto della sanità regionale. Il corso pertanto vuole gettare le basi sul ragionamento di percorsi condivisi muti professionali e interdisciplinari per la corretta presa in carico del paziente nell’ottica di efficienza e efficacia dei servizi del SSN.
Comitato scientifico e organizzativo: Cristina Mechini (Siena), Grazia Stefanizzi (Bologna), Concetti Valeria (Fermo).

Focus Competenze.
Moderatori: David Caiani (Firenze), Grazia Stefanizzi (Bologna)

Percorsi e Modelli Assistenziali.
Moderatori: Paolo Procaccio (Firenze), Cinzia Fabbri (Bologna)

Quali modelli nella sorveglianza degli accessi vascolari in dialisi.
Moderatori: Paolo Procaccio (Firenze), Cinzia Fabbri (Bologna)

Percorso trapianto adulto.
Moderatori: Laura Nannini (Siena), Valeria Concetti (Fermo)

Dialisi Domiciliare aspetti organizzativi e assistenziali.
Moderatori: Cristina Mechini (Siena) Claudio Squarcia (Ascoli Piceno)

TAVOLA ROTONDA – La cabina di regia della cronicità esperti a confronto.
Coordina Lisa Ciardi (giornalista)

  • Marisa Pegoraro (SIAN,
  • Mauro Ringressi (ANED),
  • Francesco Rossi (SIAN),
  • Beatrice Mazzoleni (Segretaria Nazionale FNOPI),
  • Alberto Rosati (Nefrologo),
  • Monica Calamai (Direttore Assessorato alla salute Regione Toscana)

Congressi Nazionali SIAN Italia ed EDTNA/ERCA FIL.ITALIANA

Simposio Pre-Congresso Dialisi peritoneale

Quando gli infermieri fanno la differenza?

Nel Simposio verrà presentato e condiviso un modello attraverso il quale gli infermieri definiscono il fabbisogno e le competenze degli infermieri in dialisi peritoneale, ma applicabile a qualsiasi ambito di cura.

Responsabile Scientifico: Cinzia Fabbri (Bologna) Docenti e Tutors: Anna Dalprà (Trento), Rosa Pacifico, Giuseppe Savino (Bologna), Luisa Giovannini (Trento), Cristina Mechini (Siena)

La sicurezza delle cure è parte costitutiva del diritto alla salute ed è perseguita nell’interesse dell’indiv IDuo e della collettività e si realizza anche mediante l’insieme di tutte le attività finalizzate alla prevenzione e alla gestione del rischio connesso all’erogazione di prestazioni sanitarie e l’utilizzo appropriato delle risorse strutturali, tecnologiche e organizzative (legge 23 Responsabilità Sanitaria – 2017) Alla luce di queste cons IDerazioni, ai fini della tutela della salute del singolo è importante, tra gli altri aspetti, definire il carico di lavoro come “quantità di lavoro necessario per produrre ed erogare, in maniera efficiente ed efficace, le prestazioni mirate alla tutela della salute da parte delle diverse qualifiche e professionalità dato un contesto operativo ed un periodo temporale predeterminato”. La determinazione dei carichi di lavoro dovrà essere modificata ogni qualvolta si verificheranno modifiche ai processi produttivi, all’organizzazione interna, alle dotazioni di attrezzature e/o tecnologie, al sistema delle consulenze.

1° Tavola Rotonda
Conduce: M. P. Zito (Bologna) Intervengono: R. Pacifico, G. Savino (Bologna)

  • Le competenze avanzate
    • Quali competenze
    • Dossier formativo di gruppo
    • Stato di formazione e Requisiti minimi
    • Ambiti di applicazione

2° Tavola Rotonda
Conduce: Cinzia Fabbri Interviene: Luisa Giovannini (Trento)

  • Gli esiti
    • Cosa sono e cosa servono
    • Linee guida e best practice
    • La raccolta dati come strumento di consapevolezza
  • Il modello, cerchiamolo in letteratura
    Mechini (Siena)
  • Lavoro di gruppo:
    costruite il vostro modello e calcolate il fabbisogno esposizione dei gruppi e discussione
    Tutors: G. Savino, R. Pacifico, C. Mechini, A. Dalprà, L. Giovannini
  • Il modello secondo noi
    Mechini (Siena)
  • Quando gli infermieri fanno la differenza.
    Luisa Giovannini (Trento)

XXXVII Congresso Nazionale SIAN-Italia
Riccione 6/8 maggio 2019

Infermieristica Nefrologica:
valutare gli esiti per valorizzare le competenze

 

 

I sessione infermieristica nefrologica tra esiti e competenze
Moderatori: M. Pegoraro (Milano), P. Galeotti (Viterbo)

  • Un secolo di storia del nursing nefrologico: un viaggio attraverso scienza, tecnologia ed assistenza
  • Geatti (Conegliano)
  • Gli outcome del nursing in ambito nefrologico: come arrivare alla valutazione del risultato
    Prandi (Lugano)
  • Percorso esperienziale sulla valutazione degli outcome in Dialisi Peritoneale
    Fabbri (Bologna)
  • Fragilità e fine vita nella popolazione in dialisi: Documento di consenso rivolto agli infermieri che lavorano in area nefrologica
    Dente (Biella), M. Sgreccia (Rimini)

 

Attività fisica in dialisi
Moderatori: P. Rossetto Casel (Torino), F. Rossi (Firenze)

  • Macchina, corpo e psiche: l’attività fisica migliora la vita ….anche in dialisi
    Mosconi (Forlì)
  • “Fitwalking e rene: un progetto concreto e … fattibile!!”
    Vadori (Torino)

Metodologia della ricerca: esempi per l’area nefrologica
Moderatore: M. Pegoraro (Milano), E. Scarpo (Viterbo)

  • ID 1 Valutazione del benessere psico-fisico nell’aderenza terapeutica delle donne affette da malattia renale policistica autosomica dominante: uno studio osservazionale
    Brioni, C. Magnaghi, G. Delli Zotti, E. Sangiovanni, M. Sciarrone Aliprandi, MM. Ratti, L. Sarno, P. Manunta, (Milano), F. Burrai (Olbia)
  • ID 3 L’efficacia delle terapie complementari in nefrologia e dialisi: una meta-analisi.
    Apuzzo, F. Burrai (Olbia)

Multitasking, collaborazioni aziendali e competenze specialistiche: focus sui progetti
Moderatori: C. Fabbri (Bologna), E. Granellini (Milano)

  • La dialisi a casa: storie di aspettative e decisioni del paziente e la famiglia, del care giver, dell’infermiere trainer
    C. Benigni, PD Therapy Education Mgr, Baxter SpA
  • Nuove frontiere nella depurazione delle medie molecole: la terapia HDx
    Bandini, Apps Spec Mgr HD, Baxter SpA
  • Nuovi approcci terapeutici per l’iperparatiro IDismo del paziente in dialisi
    Locatelli (Lecco)
  • Digital Transformation in Dialisi, quale futuro ci aspetta?
    Maurizzi Resp. Comm. Cooperativa E.D.P. La

Commissione valutatori poster
Responsabile gruppo: M. Galli (Palmanova, UD)
R. Franchetti (Milano), V. Dorigo (Codevigo, PD), C. Dente (Biella), G. Stefanizzi (Bologna)

ABSTRACT POSTER XXXVII Congresso Nazionale SIAN

  • ID 7 la percezione del paziente verso la macchina per emodialisi: migliorare la compliance al trattamento.
    Savini, c. Turci (roma), e. Scarpo (bracciano, rm), g. D’acierno (civitavecchia, rm), s. Salvucci (bracciano, rm), f. Marrocco, c. Matera, g. Quintavalle (civitavecchia, rm)
  • ID 28 la depressione nel paziente in emodialisi
    Di pietro, d. Dileo, (taranto), v. Neiviller (napoli), a. Pizzo (napoli), m. T. Parisotto (bad homburg, germany)
    ID 27 la vaccinazione anti-epatite b. Il ruolo dell’infermiere nell’educazione e nella compliance dei pazienti in emodialisi r. Emma, g. Ciano (pomezia, rm), l. Trombia (napoli), a. Pizzo (napoli), m. T. Parisotto (bad homburg, germany)

Monitoraggio e gestione accessi vascolari

Esiti/competenze

  • ID 4 le ferite difficili in dialisi: valutare gli esiti per valorizzare le competenze b. Amaducci, e. Biagetti, r. Biguzzi, a. Garetti, d. Porcaro, f. Ricci, m. Sgreccia (rimini)
  • ID 5 la gestione del paziente emodializzato con lesioni vascolari agli arti: l’esperienza di padova
    Baruzzo, g. Comunian, g. Sorinelli, f. Martinello, l. A. Calò (padova)

Sessione trapianto renale

  • ID 13 la gestione dell’aderenza terapeutica nella persona portatrice di trapianto renale, analisi delle criticita’
    Fendoni, d. Curci, g. Soragna, a. Ramondetti, c. Vitale, c. Cerri (torino)
  • D 29 trapianto renale: quali nuove prospettive?
    Carbone (bari)
  • ID 8 protocollo sulla corretta compilazione e gestione della scheda infermieristica di collegamento tra la sod di nefrologia e ambulatorio trapianto rene
    Gianfelici, e. Bussolotti, a.r. fioretti, s. Franconi, r. Rotelli, m. Mosca (ancona)

Tecnologia dialisi e altro

  • ID 26 health technology in emodialisi: il ruolo e la percezione degli infermieri v. Neiviller,
    Pizzo (napoli), m.t. parisotto (bad homburg, germany)
  • ID 20 l’infermiere per il paziente emodializzato e la fenotipizzazione della terapia dialitica
    Marraro, a. Vittorio, s. Flor IDia, g. Gianni, c. Maggio, c. Lo presti, v. Barbagallo, g. Rossitto, a. Vita, c. Zappulla, s. Di franco, m. De luca, d. Bascetta, c. Marino, v. Bono, r. Marchese, g. Lorenzano, s. Gianni (siracusa)
  • ID 24 poems syndrome: inquadramento nosografico e cons IDerazioni di un caso clinico
    Maggio, g. Rossitto, l. Marraro, a. Vittorio, s. Flor IDia, g. Gianni, c. Lo presti, v. Barbagallo, a. Vita, c. Zappulla, s. Di franco, m. De luca, d. Bascetta, c. Marino, v. Bono, r. Marchese, g. Lorenzano, s. Gianni (siracusa)

Bioimpedenza/malnutrizione

  • ID 10 La bioimpedenziometria nella home page infermieristica per il monitoraggio immediato del peso
    G. Zaccaro (Matera)
  • ID 14 valutazione stato malnutrizione con scheda m.i.s l. Onufrenic,
    Cerri, p. Rossetto Casel (Torino)

 


 

Workshop n. 1
La sorveglianza clinica degli accessi vascolari

Approfondimenti sulle competenze tecnico-gestionali Un accesso vascolare ben funzionante è fondamentale per il benessere del paziente in dialisi. Gli esiti sulla gestione dell’AV dipendono molto dalle competenze del team infermieristico. Nel WS verranno affrontate con modalità interattiva una serie di competenze relative al monitoraggio di primo livello, alle tecniche di puntura, alla sorveglianza infettivologica e alla raccolta dati. Una parte del WS sarà dedicata all’uso dell’ecografo in sala dialisi con indicazioni tecniche, esperienze live di mappatura su pazienti, simulazioni su manichini, ed istruzioni su come predisporre materiale di esercitazione nelle proprie realtà.

Responsabili Scientifici: M. Pegoraro (Milano), M. Canzi (Pordenone)
Docenti: M. Canzi (Pordenone), C. Gambirasio, G. Grasso (Cinisello Balsamo, MI), A. Novelli (San Benedetto del Tronto, AP), A. Grizzo (Pordenone)

  • Presentazione del corso e delle modalità di svolgimento.
    Canzi (Pordenone)
  • Monitoraggio dell’AV periferico, modello organizzativo per un efficace monitoraggio.
    Gambirasio (Cinisello Balsamo, MI)
  • Dai criteri di raccolta dati alla costruzione di un software.
    Grasso (Cinisello Balsamo, MI)

Presentazione demo esemplificativo del programma di monitoraggio e discussione interattiva

  • Button hole: approcci e azioni funzionali, le attenzioni operative che fanno la differenza, i pres IDi medicali utili al contenimento degli eventi avversi .
    Dimostrazioni con presidi ed accessori.
    Novelli (San Benedetto del Tronto, AP)
  • La puntura della FAV protesica
    • caratteristiche tecniche delle protesi
    • tecniche di gestione e corretta puntura
    • sorveglianze specifiche
    • Discussione interattiva con dimostrazione di materiali
      Grizzo (Pordenone)
  • Gestione del CVC
    • dalla sala operatoria alla sala dialisi: percorso in sicurezze
    • conoscere le caratteristiche del CVC long term
    • riconoscere e controllare gli eventi avversi
    • pres IDi medicali
    • farmaci per la chiusura (Lock)
    • Discussione interattiva e dimostrazione dei materiali
      Canzi (Pordenone)
  • L’ecografo questo sconosciuto: criteri di funzionamento
    Esposto (Alba)
  • Ambiti infermieristici di utilizzo dell’ecografo L’ecografia infermieristica in area nefrologica G. Fenoglio (Alba) L’ecografo in ambulatorio ed in reparto
    Escati (Pistoia)
  • Esperienze operative già in corso
    Giancipoli
  • Come regolare la macchina: tasti e funzioni di base
    Vezzali (Reggio Emilia)
  • Esercitazioni su ecografo sulle reciproche braccia dei discenti piastre agar/gelatina, su materiale biologico.
    Fenoglio, R. Esposto, D. Vezzali, B. Escati, C. Mazza, M. Potenza, A. Giancipoli
  • Continuare le esercitazioni nel proprio contesto.
  • Come preparare le piastre gelatina/AGAR come predisporre tacchini, polli o lonza di maiale ecc.
    Vezzali, G. Fenoglio

 Workshop n. 2
Tecnologia al servizio dell’assistenza

La conoscenza dell’avanzata tecnologia disponibile nelle moderne apparecchiature di dialisi facilita le procedure di gestione del trattamento emodialitico e migliora il benessere del paziente. Il suo appropriato utilizzo richiede un percorso formativo specifico e accurato in continua evoluzione. Nel workshop verranno affrontati argomenti come: i sistemi di biofeedback in dialisi, le dialisi profilate, volume ematico e ipotensione, dose dialitica e volume di distribuzione, efficienza dialitica (Kt/v) e le correlazioni con i dati di laboratorio e i sintomi riferiti dai pazienti e correlabili alla gestione della seduta emodialitica. Attraverso l’analisi di casi clinici tipici e le possibili approcci assistenziali.

Responsabile Scientifico: C. Squarcia (Ascoli Piceno)
Docenti: D. Ricci (Bologna), C. Squarcia (Ascoli Piceno), D. Massarenti (Como), D. Caiani (Firenze), R. Longo (Bologna), D. Ercolino (Monza)

Distribuzione on line di un Questionario pre-workshop. Tutti i partecipanti sono invitati a rispondere, via posta elettronica dallo smartphone, ad una serie di domande per verificare lo stato delle conoscenze e delle pratiche cliniche, i questionari sono anonimi, nessun partecipante verrà giudicato in base alle risposte.
Coordinatori tecnici di sala: Del Pin (Palmanova UD), C. Squarcia (Ascoli Piceno)

Tavola rotonda
Facilitatori: M. Del Pin (Palmanova UD), C. Squarcia (Ascoli Piceno), M. Pegoraro (Milano), F. Rossi (Firenze)

Rimando alla platea delle risultanze dei questionari pre-WS
Discussione e chiarimenti sugli argomenti della prima giornata con tutti i docenti, ognuno per la loro competenza

  • Squarcia (Ascoli Piceno): tecnologia
  • Ricci (Bologna): fisiopatologia
  • Massarenti (Como): depurazione
  • Longo (Bologna): volume ematico
  • Dav ID Caiani (Firenze): temperatura
  • Ercolino (Monza): automazione

Verifiche ed esemplificazioni in platea
Facilitatori: M. Del Pin (Palmanova), C. Squarcia (Ascoli Piceno), M. Pegoraro (Milano), F. Rossi (Firenze)

Esercitazioni su alcuni CASI “paziente”
Quali strumenti tecnologici, quali risultati attesi, quali logiche di gestione per una seduta personalizzata e biocompatibile.

 

Workshop N. 3
Comunicare: il valore terapeutico della comunicazione
Responsabili Scientifici: M. Mettifogo (Vicenza), I. Filippeschi (Pisa) Docenti e Tutors: M. Mettifogo (Vicenza), I. Filippeschi (Pisa), V. Zangheri (Cesena)

Il workshop affronterà l’importanza della comunicazione nella relazione terapeutica, sperimentando tecniche di comunicazione efficace, con simulazioni e gioco di ruoli sull’ascolto attivo, comunicazione efficace, utilizzando un approccio basato sui mediatori artistici come la scrittura creativa, lo storytelling, il teatro ecc. Destinatari: infermieri clinici, infermieri coordinatori, infermieri dirigenti, infermieri docenti e studenti di Infermieristica. L’obiettivo è rafforzare le competenze comunicative e relazionali dei partecipanti, favorire la consapevolezza della comunicazione come elemento di cura, fornire alcuni strumenti pratici ed efficaci di comunicazione. Introduzione: Il tempo dedicato alla comunicazione con il paziente va cons IDerato a tutti gli effetti “tempo di cura”, in quanto elemento fondamentale della relazione terapeutica, strumento di scambio e di incontro con l’altro. Acquisirne consapevolezza e il primo passo per comprendere ed acquisire le strategie più efficaci di comunicazione. La relazione d’aiuto coinvolge innanzitutto due persone, con la propria indiv IDualità e soggettività, che all’interno della relazione stessa si trovano in posizione asimmetrica: l’una ha bisogno di cure, l’altra ha un ruolo di assistenza, sostegno e cura. Per l’infermiere, dato il ruolo che ricopre, è fondamentale la conoscenza dell’altro che può avvenire solo tramite una comunicazione efficace basata sull’ascolto, l’accettazione incondizionata, l’assenza di giudizio e l’empatia. La capacità di ascoltare in modo attivo, di  IDentificare stili comunicativi funzionali a favorire il cambiamento, di gestire situazioni conflittuali, di gu IDare e sostenere le potenzialità dell’indiv IDuo nella scelta del proprio percorso di cura, devono essere parte integrante delle sue competenze. Non secondaria ma complementare alla relazione efficace con il paziente, è l’integrazione con l’equipe, che a sua volta richiede capacità strategiche e tecniche per la risoluzione dei conflitti e la collaborazione tra le diverse figure professionali coinvolte nel processo di cura. Questo workshop ha l’obiettivo di favorire la consapevolezza sulle dinamiche comunicative in ambito sanitario e fornire alcuni strumenti pratici ed efficaci di comunicazione. Per questo motivo, pur affrontando aspetti teorici degli argomenti trattati, la metodologia adottata prevede il coinvolgimento attivo dei singoli e del gruppo e l’uso di alcuni mediatori artistici in attività pratiche e momenti esperienziali.

 

PROGRAMMA

GTND EDTNA/Abstract 2018

 

I SESSIONENUOVI ORIENTAMENTI SOCIALI E PROFESSIONALI
Moderatori: Marisa Pegoraro (Milano) Cristiana Dente (Biella)

II SESSIONE : RISK MANAGEMENT IN SANITÀ
Moderatori: Marilena Galli (Palmanova), Emiliana Scarpo (Viterbo)

III SESSIONE: TRAPIANTO
Moderatori: Patrizia Galeotti (Viterbo), Francesco Rossi (Firenze)

IV SESSIONE E ASSEMBLEA GENERALE ANNUALE

 

Workshop – Le cure palliative nel paziente con MRC all’ultimo stadio
Responsabile scientifico: Cristiana Dente (Biella)
Docenti tutor: Cristiana Dente (Biella), Marina Sgreccia (Rimini), Grazia Stefanizzi (Bologna), Cesarina Prandi (Rivoli, TO), Roberto Bergia (Biella)

Obiettivo formativo:
L’età della popolazione dei pazienti in dialisi è in costante aumento, la tecnologia rende possibile il trattamento anche in persone che hanno comunque numerose comorbidità associate alla MRC. È sempre consigliato l’avvio in tutti i pazienti? È possibile interrompere la dialisi quando essa peggiora la qualità di vita del paziente? Come assistere la persona fino alla fine senza lasciare un “vuoto di cura”? Verrà data una introduzione sulle recenti normative in merito verranno presentati gli strumenti per l’individuazione dei pazienti critici attraverso scale di valutazione validate, la possibile gestione del malato terminale e della sua famiglia.

Destinatari:
Infermieri di Nefrologia e Dialisi che sentano l’esigenza di linee guida assistenziali nel fine vita.

Programma

  • Presentazione del corso: obiettivi, modalità didattiche
  • Le origini del disagio Cristiana Dente (Biella), Marina Sgreccia (Rimini)
  • Presentazione Documento SIN-SICP sulle cure palliative per il paziente con MRC ultimo stadio Roberto Bergia (Biella)
  • Declinazione infermieristica del documento SIN-SICP Cosa dice la letteratura sulle “cure palliative” nel paziente affetto da uremia terminale, sia in dialisi che nel predialisi in Italia e nel resto del mondo Cesarina Prandi (Rivoli, TO)
  • Discussione interattiva
  • Presentazione dell’indagine conoscitiva su un campione di centri dialisi
  • Risultati e presentazione dei questionari restituiti dai Centri Dialisi in Italia Marina Sgreccia (Rimini)
  • Presentazione realtà nazionale: fotografia della situazione del territorio Rimini/  Biella/Bologna rispetto a età, comorbidità, non avvio e sospensione al trattamento dialitico Marina Sgreccia (Rimini), Cristiana Dente (Biella), Grazia Stefanizzi (Bologna)
  • Presentazione degli strumenti di valutazione del paziente, motivazioni della scelta
  • Discussione interattiva
  • Racconto dell’esperienza di Biella Cristiana Dente (Biella)
  • Chiusura dei lavori Pausa pranzo

Le cure palliative nel paziente con MRC all’ultimo stadio: uso degli strumenti attraverso la presentazione di casi clinici; riflessioni etiche di fondo

  • Presentazione di casi clinici
  • Esempi di implementazione degli strumenti di valutazione applicata ai casi clinici
  • Lavoro di gruppo con esercitazioni sull’implementazione degli strumenti di valutazione su altri casi clinici
    Tutor dei gruppi: Roberto Bergia (Biella), Cristiana Dente (Biella), Cesarina Prandi (Rivoli, TO), Marina Sgreccia (Rimini), Grazia Stefanizzi (Bologna)
  • Valutazione dei lavori di gruppo e discussione interattiva sulle esercitazioni
  • Riflessioni etico-assistenziali
    Grazia Stefanizzi (Bologna)
  • Conclusione e spunti di approfondimento
    Cesarina Prandi (Rivoli, TO)

 

 

Workshop – Dialisi peritoneale “Dialisi peritoneale: noi parliamo di esiti…e voi?”
Responsabile scientifico: Cinzia Fabbri (Bologna)
Docenti tutor: Cinzia Fabbri (Bologna), Anna Dalprà (Trento), Luisa Giovannini (Trento), Cristina Mechini (Siena), Rosa Pacifico (Bologna), Giuseppe Savino (Bologna), Maria Pia Zito (Bologna)

Obiettivo formativo:
La misurazione degli esiti sensibili alle cure infermieristiche (ESI) contribuisce a sostenere i processi decisionali, la pratica basata sulle prove di efficacia, il miglioramento della sicurezza e della qualità delle cure e offre informazioni utili su altre variabili come l’organizzazione del lavoro e il benessere lavorativo. L’obiettivo della giornata formativa è quella di individuare ed esaminare le cure infermieristiche che possano influenzare gli esiti dei pazienti. Per questo cercheremo di sviluppare strategie atte a creare ambienti di lavoro in grado di aumentare sia la soddisfazione degli infermieri che e la sicurezza delle cure in dialisi peritoneale.

Destinatari:
tutti gli infermieri che conoscano la dialisi peritoneale o che siano interessati ad approfondire il pensiero critico sull’esito delle scelte assistenziali.

PROGRAMMA

  • Presentazione e obiettivi del Workshop Cinzia Fabbri –  Referente Gruppo Dialisi Peritoneale EDTNA/ERCA (GIPD)
  • Individua un indicatore di struttura, processo, esito in dialisi peritoneale Suddivisione in gruppi di lavoro ed esercitazioni con metodo METAPLAN Tutor: Anna Dalprà (Trento), Luisa Giovannini (Trento), Cristina Mechini (Siena), Rosa Pacifico (Bologna), Giuseppe Savino (Bologna), Maria Pia Zito (Bologna)
  • Esposizione dei gruppi e discussione interattiva
  • Noi parliamo di esiti: definizione Luisa Giovannini (Trento)
  • Video di approfondimento
  • Revisione della letteratura stato dell’arte Anna Dalprà (Trento)
  • Discussione interattiva
  • Outcome nurse, nursing o di equipe? Cristina Mechini (Siena)
  • Indicatori, standard e raccolta dati Rosa Pacifico (Bologna)
  • Scale di valutazione Anna Dalprà (Trento)
  • Individua un esito di area clinico e di sicurezza, organizzativo e relativo agli ambienti di lavoro, soggettivo dei pazienti e soggettivo degli operatori in dialisi peritoneale Suddivisione in gruppi di lavoro ed esercitazioni con metodo METAPLAN Tutor: Anna Dalprà (Trento), Luisa Giovannini (Trento), Cristina Mechini (Siena), Rosa Pacifico (Bologna), Giuseppe Savino, (Bologna), Maria Pia Zito (Bologna)
  • Esposizione dei gruppi e discussione interattiva
  • Focus sugli esiti
    Cinzia Fabbri –  Referente Gruppo Dialisi Peritoneale EDTNA/ERCA (GIPD)
  • I PDTA come strumento di analisi dei processi
    Cristina Mechini (Siena)
  • LAVORO DI GRUPPO Partendo dai PDTA trovare almeno 1 indicatore di esito e 1 di processo correlati all’attività infermieristica in dialisi peritoneale, lo standard di riferimento e la modalità di raccolta dati e l’analisi dei risultati
    Tutor: Anna Dalprà (Trento), Luisa Giovannini (Trento), Cristina Mechini (Siena), Rosa Pacifico (Bologna), Giuseppe Savino (Bologna), Maria Pia Zito (Bologna)
  • Esposizione dei gruppi e analisi critica degli indicatori e discussione interattiva
  • Dataset minimi infermieristici: lo stato dell’arte nel mondo
    Anna Dalprà (Trento)
  • Esiti: stato dell’arte in Italia
    Cinzia Fabbri (Bologna)
  • Costruiamo dei dataset minimi infermieristici (DMI) in dialisi peritoneale
    Suddivisione in gruppi di lavoro
    Tutor: Anna Dalprà (Trento), Luisa Giovannini (Trento), Cristina Mechini (Siena), Rosa Pacifico (Bologna) Giuseppe Savino (Bologna), Maria Pia Zito (Bologna)
  • Esposizione dei gruppi e discussione interattiva

Comunicazione libera:

  • Prevenzione e cura dell’infezione dell’emergenza cutanea: l’utilizzo della medicazione a rilascio di ioni argento – Esperienza Gruppo Toscano
  • Discussione interattiva

 

 

Workshop – Accessi vascolari
Responsabile scientifico: Mara Canzi (Pordenone)
Docenti Tutor: Mara Canzi (Pordenone), Anna Grizzo (Pordenone), Stefania Bevilacqua (Verona), Fabrizio Lo Iacono (Napoli), Matteo Pio Potenza (Bologna), Francesca Licia Presentati (Bologna), Daniele Vezzali (Reggio Emilia), Ferdinando Affinito (Napoli)

Obiettivi didattici e contenuti generali
Il percorso formativo sarà organizzato in due sessioni: una interattiva-descrittiva su monitoraggio e gestione assistenziale degli accessi venosi centrali e periferici, ed una seconda con istruzione e pratica sull’utilizzo dell’ecografo specificatamente per la puntura della FAV nativa e protesica. Scopo del percorso è indirizzare il discente ad acquisire informazioni esaurienti e veritiere nella conoscenza e l’utilizzo in sala dialisi degli accessi venosi periferici e centrali, con competenza e consapevolezza

Destinatari:
tutti gli infermieri di area nefrologica che vogliano approfondire la conoscenza, competenza e gestione degli accessi vascolari per emodialisi. Destinatari preferenziali gli infermieri dei servizi di emodialisi, esperti e competenti, ma anche infermieri meno esperti desiderosi di “mettersi in gioco” in una visione di benessere per i nostri pazienti.

  1. Sessione interattiva-descrittiva:
    monitoraggio e gestione Obiettivo formativo
     rendere il discente consapevole del proprio livello di conoscenza e competenza rispetto l’applicazione delle buone pratiche di gestione e monitoraggio dell’accesso vascolare periferico e centrale del paziente, utilizzando modalità basata su presentazione del problema e scelta della soluzione migliore. Il discente verrà introdotto all’uso di metodologie informatiche di interattività live, utilizzabile in vari contesti di formazione, avendo possibilità diretta di verifica e confronto.
  2. Sessione istruttivo-pratica sull’uso dell’ecografo:
    Obiettivo formativo
     dare una panoramica sull’utilizzo dell’ecografia nell’infermieristica in area nefrologica: sapere accedere allo strumento e applicare le funzioni basilari di visualizzazione ecografica con istruzioni ed indicazioni pratiche per la puntura eco guidata degli accessi venosi periferici difficili e supporto nel posizionamento di aghi cannula in reparti di degenza ordinaria. Nella parte pratica, ai partecipanti verrà data la possibilità di fare esperienza sul campo, utilizzeranno il mezzo ecografico per imparare ad individuare e pungere, attraverso simulazioni, vasi venosi, arteriosi, FAV al fine di contenere e/o ridurre gli eventi avversi sia nei pazienti in dialisi che nei pazienti degenti, con ridotto patrimonio venoso.

PROGRAMMA

  • Presentazione ed obiettivi del percorso Mara Canzi (Pordenone)
  • Ausilio di pc e telefono cellulare (piattaforma web) attraverso quiz a domande multiple su utilizzo e gestione infermieristica della FAV e slide di chiarimento/commento Tutor: Mara Canzi (Pordenone), Anna Grizzo (Pordenone)
  • Ausilio di pc e telefono cellulare (piattaforma web) attraverso quiz a domande multiple su gestione infermieristica del CVC e slide di chiarimento/commento Tutor: Mara Canzi (Pordenone), Anna Grizzo (Pordenone)
  • Malpractice negli accessi vascolari Fabrizio Lo Iacono (Napoli)
  • Discussione interattiva con i discenti
  • Presentazione degli obiettivi del corso
    Marisa Pegoraro (Milano)
  • Lo strumento ecografico: nozioni di base, semiotica ecografica e settaggio dell’apparecchio
    Daniele Vezzali (Reggio Emilia)
  • Lo strumento ecografico: pronti, via! La check list operativa
    Ferdinando Affinito (Napoli)
  • L’ecografo in degenza: una risorsa per un’assistenza efficace
    Matteo Pio Potenza (Bologna)
  • Discussione interattiva
  • Esercitazioni pratiche in piccoli gruppi
    Tutor: Ferdinando Affinito (Napoli), Matteo Pio Potenza (Bologna), Francesca Licia Presentati (Bologna), Daniele Vezzali (Reggio Emilia)

 

SESSIONE Multitasking, collaborazioni aziendali e competenze specialistiche: focus sui progetti
Moderatori: Antonella Chiodi (Folignano, AP), Elisa Granellini (Milano)

  • Presentazione della Sessione
  • SMART NURSING Sharesource Model Advance Remote Therapy S. Carnoli, A. Alivernini, A. Testa (Dialysis Specialist Baxter, B.U. Renal, Italy) In collaborazione con Baxter
  • L’ottimizzazione della gestione degli accessi vascolari in dialisi Massimiliano Casali (Rimini) In collaborazione con Becton Dickinson
  • Miglioramento della qualità di vita del paziente: prevenzione delle MARSI e gestione del rapporto con l’acqua Elisa Corbacella (Responsabile Scientifico di Emodial) In collaborazione con EMODIAL
  • Simposio Il tele-monitoraggio: il presente è già futuro Marco Fuso (Product Manager PD) In collaborazione con Fresenius Medical Care Italia S.p.A.
  • La prevenzione delle infezioni del sangue catetere-correlate: dall’exit-site al raccordo Cristina Gambirasio (Monza) In collaborazione con 3M Italia

Presentazioni libere Moderatori: 

  • Past-future per il Centro di Ricerca SIAN Francesco Burrai (Olbia)
  • Filosofia della Scienza: un reading Romina Marfoglia (Pesaro)
  • Multiculturalità in area nefrologica, progetto F-reni-amo Piera Rossetto Casel (Torino)
  • Presentazione questionario Accessi Vascolari 2017 Stefania Bevilacqua (Verona)

 

MULTITASKING CARE:
Presentazione veloce dei poster (3 min di presentazione con 3 slides)
Valutatori dei poster: Marilena Galli (Palmanova UD), Emiliana Scarpo (Viterbo), Anna Ciangipoli (Matera), Valentina Dorigo (Dolo, VE), Piera Rossetto Casel (Torino), Stefania Bevilacqua (Verona)

UMANIZZAZIONE DELLE CURE

  • ID 002 UNA STRATEGIA DI GOVERNO ASSISTENZIALE: L’UMANIZZAZIONE DELLE CURE
    F. Burrai, L. Fenu (Olbia)
  • ID 003 L’ESPERIENZA DI UN GRUPPO DI AUTO MUTUO AIUTO (A.M.A.) PER PERSONE IN DIALISI E TRAPIANTATE “I CUBETTI DI GHIACCIO”
    I. C. Miale, V. Melandri, S. Catalani, A. Rossini, R. Toschi, A. Zucchelli, D. Demaria (Bologna)
  • ID 004 COPING RELIGIOSO E SPIRITUALE NEL PAZIENTE EMODIALIZZATO: STUDIO OSSERVAZIONALE
    C. Della Pelle, M. Bersagliere, G. Bonaduce, F. Cerratti, S. Mennilli*, V. Bracalante*, V. Orsatti*, G. Cicolini* (Chieti-Pescara, *Lanciano-Vasto-Chieti)
  • ID 005 PROGETTO “SITO WEB INFERMIERISTICO: BUONAACCOGLIENZAINDIALISI.COM” PER PIANIFICARE E REALIZZARE UN’ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE IN TEMA DI TUTELA E PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI PAZIENTI CON MALATTIA RENALE CRONICA
    C. Mocco, B. Casu, M. Leoni, F. Moro, A. Marongiu, M. Marongiu, V. Gigante, P. Putzu, C. Marras, M.  Cadeddu, A. Serra, S. Caria, St. Caria, I. Sitzia, G.I. Pisano*, P.G. Bolasco, S. Murtas* (Muravera, CA, *Cagliari)
  • ID 019 EMPATIA. UNA VIRTU’ ESSENZIALE PER GLI INFERMIERI IN DIALISI
    D. Dileo, F. Di Pietro, F. Barci*, V. Neiviller*, A. Pizzo*, M.T. Parisotto° (Taranto, *Napoli; Bad Homburg°, Germania)

MODELLI ASSISTENZIALI

  • ID 006 PRIMARY NURSING COME MODELLO ASSISTENZIALE DEL PAZIENTE NEFROPATICO: OUTCOMES A SEI MESI DALL’ IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO
    R. Verdacchi, S. Cardinali, G. Carnio, S. Gnazi o Ignazi (Perugia)
  • ID 007 PROGETTO FITWALKING E RENE: UN NUOVO APPROCCIO ALL’ESERCIZIO-TERAPIA IN NEFROLOGIA
    M. Vadori, M. Pozzato, G. Parodi, A. Abis, A. Aruta, M.G. Bregolin, S. D’Elia, S. Gremo, G. Iannarelli, T. Miniscalco, D. Roccatello (Torino)
  • ID 008 IL CONTRIBUTO DELL’EDUCAZIONE TERAPEUTICA AL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DI VITA DEL PAZIENTE PORTATORE DI CVC PERMANENTE IN EMODIALISI
    M. Casali, S. Salvatori, T. Fronzoni, M. Romano, M. Ghignone, P. Pazzagli, F. M. Poggi, E. Garattoni, E. Bisbano, C. Vampa, R. Nicoletti, M. Sgreccia (Rimini)
  • ID 009 PRISMA METHODOLOGY NELLA REVISIONE SULL’UTILIZZO DELLE CAM IN NEFROLOGIA E DIALISI
    L. Apuzzo, F. Burrai* (Latina, Olbia*)
  • ID 010 QUALITÀ DI VITA DEI PAZIENTI SOTTOPOSTI A TRATTAMENTO EMODIALITICO DOMICILIARE: STUDIO QUALI-QUANTITATIVO
    C. Della Pelle, S. Mennilli, V. Ranieri*, L. Di Liberato (Lanciano-Vasto-Chieti, Chieti-Pescara*)

TECNICHE DIALITICHE ED ALTRO…

  • ID 012 CENTRO REGIONALE DI RIFERIMENTO PER LE TERAPIE EXTRACORPOREE ACUTE E CRONICHE: QUALI COMPETENZE INFERMIERISTICHE
    M. Mettifogo, A. Creazza, A. Toniolo, T. Miola, S. Tobaldo, C. Stefani (Vicenza)
  • ID 013 L’ECOGRAFIA INFERMIERISTICA IN NEFROLOGIA: AMBITI D’UTILIZZO E FORMAZIONE
    M.P. Potenza (Bologna)
  • ID 018 L’INFERMIERE PER IL PAZIENTE EMODIALIZZATO E LA FENOTIPIZZAZIONE DELLA TERAPIA DIALITICA
    L. Marraro, C.Maggio, D. Veneziano, A. Vittorio, S. Floridia, G. Gianni, L. Gozzo, G. Rossitto, N. Bongiovanni, C. Zappulla, A. Vita, S. Gianni, G. Patanè, S.  Di Franco, M. De Luca, D. Bascetta, V. Bono, A. Reina, C. Sessa (Siracusa)
  • ID 023 EMERGENZA CUTANEA DUBBIA: L’UTILIZZO DELLA MEDICAZIONE A RILASCIO DI IONI ARGENTO
    W. Lunardi, S. Bianchi, A. Mecacci, F. Erricchiello, M. Bernardi, E. Petrucci, I. Benedetti, N. Malacarne, S. Buglioni, C. Sordini, D. Rolle, F. Ceccarelli, R. Lucarini, M. Galigani, A. Tozzi, A. Marzocchi, B. Pucci, F. Onnis, A. Redi (Gruppo Toscano)
  • ID 022 CPFA: Dalla sepsi alla rigenerazione epatica scenari specialistici e performance infermieristiche in continua evoluzione
    L. Tridici, G. Stefanizzi, F. L. Presentati, C. Montemagno, D. Fera, S. Bosch, T. De Tommaso, P. Caiazzo, G. La Manna, P.  Giurdanella (Bologna)
  • ID 021 Sistema di biofeedback (OCM), applicato alla sorveglianza della FAV G. Petruzzelli,
    M.C. Falcone, M. Balzano Assunta, S. Teta, M. Vulpio, C. Abatangelo, S. Bruno, F. Valerio, P. Di Cataldo, M. Giannetto, G. Losito, P. Magarelli, S. Di Paolo (Barletta, BT)
  • ID 020 DIALISI & KLEBSIELLA: L’ESIGENZA DI UNA NUOVA GOVERNANCE
    S. Bagnato, D. Benedicenti, F. Bermond, I. Casonato, C. Cerri, A. Do Nascimento, M. Ferlini, L. Ianni, A. Macor, A. M. Rosca, C. Vitale, J. Vigna (Torino)
  • ID 016 EVACUAZIONE DI UNA SALA DIALISI: GESTIONE DELL’EMERGENZA
    G. Rossitto, D. Veneziano, L. Marraro, A. Vittorio, S. Floridia, G. Gianni, L. Gozzo, N. Bongiovanni, C. Zappulla, A. Vita, C. Sessa, A. Reina, S. Di Franco, M. De Luca, G. Patanè, D. Bascetta, V. Bono, S. Gianni (Siracusa)

Seminario pre-congresso

La dialisi peritoneale in pratica: usi e costumi vs evidenze
Cinzia Fabbri ed il GIPD – Gruppo dialisi Peritoneale EDTNA/ERCA)

  • Presentazione obiettivi dell’evento
    Cinzia Fabbri, Referente GIPD (Gruppo infermieri Dialisi Peritoneale EDTNA/ERCA)

I Tavola Rotonda – EVIDENZE SCIENTIFICHE E REVISIONE DELLA LETTERATURA

  • Presentazione risultati del questionario inviato ai centri dialisi peritoneali
    Anna Dalprà (Trento)
  • La gestione dell’emergenza cutanea e del catetere peritoneale
  • Tampone colturale emergenza cutanea
    Cinzia Fabbri, Rosa Pacifico, Giuseppe Savino, Maria Pia Zito (Bologna)
    Cristina Mechini (Siena)

II Tavola Rotonda – EVIDENZE SCIENTIFICHE E REVISIONE DELLA LETTERATURA

  • Presentazione risultati del questionario inviato ai centri dialisi peritoneali
    Anna Dalprà (Trento)
  • P.E.T. come si fa e perché
  • Diagnosi precoce della peritonite (Combur test)
    Anna Dalprà, Luisa Giovannini (Trento)
  • Presentazione di uno strumento per raccolta dati, proposta di studio e conclusioni,
    Cinzia Fabbri ed il GIPD- Gruppo dialisi Peritoneale EDTNA/ERCA

Congresso Nazionale EDTNAERCA 2017

NUOVI & NOTI PANORAMI DI CURA
Moderatori: Marisa Pegoraro (Milano), Cinzia Fabbri (Bologna)

NUOVI & NOTI PANORAMI DI ASSISTENZA
Moderatori: Piera Rossetto Casel (Torino), Elisa Granellini (Milano)

 

Multitasking, collaborazioni aziendali e competenze specialistiche: alcuni connubi
Moderatori: Mariella Cadeddu (Quartu Sant’Elena, CA), Rosalia Franchetti (Milano)

3M Italia

Promed

Dialmedica Italia

Spindial

AIRP – Associazione Italiana Rene Policistico onlus

Baxter

Fresenius Medical Care Italia

Sorveglianza e monitoraggio dell’accesso vascolare: possibile semplificarne la clinical practice?

MULTITASKING CARE Presentazione veloce dei poster
Responsabile Commissione: Marilena Galli (Palmanova, UD)
Commissione: Annamaria Giancipoli (Matera), Emiliana Scarpo (Viterbo),
Valentina Dorigo (Dolo, VE), Stefania Bevilacqua (Verona),
Domenico Criscenti (Erice, TP)

WORKSHOP 1
L’accesso vascolare visto da vicino, focus sulla pratica e cura
Responsabile Scientifico: Marisa Pegoraro (Milano)

L’ecografia in sala dialisi: istruzioni per l’uso e pratica simulata per la puntura eco guidata della FAV – parte pratica Obiettivi specifici: uso del mezzo ecografico per facilitare punture di FAV di recente confezionamento o di elevata criticità, al fine di ridurre il disagio del paziente e gli eventi avversi su vaso (ematomi, trombosi), tali da compromettere l’efficace uso della FAV
Docenti e Tutors: Ferdinando Affinito (Bologna), Silvia Brintazzoli (Bologna), Matteo Pio Potenza (Bologna), Francesca Licia Presentati (Bologna), Lorenzo Tellini (Roma), Stefania Bevilacqua (Verona), Alfonso Guerriero (Roma)

Impianto & gestione CVC: i concetti base, filmati e slide, giusto-discutibile-improprio – parte teorico-operativa Obiettivi specifici: riconoscere le componenti ottimali di buona pratica assistenziale, relativi alle fasi di impianto e gestione del CVC
Docenti e Tutors: Mara Canzi, Anna Grizzo (Pordenone)

Biosensori nelle apparecchiature e loro correlazioni per il benessere del paziente. Saranno presentati tre biosensori: temperatura (BTM), controllo del volume ematico (VE) e dell’efficienza dialitica (Kt/V) – parte teorico-operativa Obiettivi specifici: riconoscere in quale modo l’uso delle tecnologie può sostenere la conduzione di sedute emodialitiche il più compatibili possibili con la fisiologia della persona nella sua specificità
Docenti e Tutors: Claudio Squarcia (Ascoli Piceno), Roberta Pivetta, Renata Albertella(Milano)

Ecografia

CVC

Biosensori

 

WORKSHOP 2
Percorso Trapianto: passione, pratica e cura
Responsabile Scientifico: Francesco Rossi (Firenze)
Docenti: Francesco Rossi (Firenze), Patrizia Galeotti (Viterbo) Daniele Curci (Torino), Mariateresa Negri (Pavia) Marilù Bartiromo (Firenze), Lucia Rizzato (Roma) Alberto Rosati (Firenze)
Tutors: Francesco Rossi, Patrizia Galeotti, Daniele Curci Mariateresa Negri, Lucia Rizzato

Obiettivi formativi: come organizzare percorsi specifici che vanno dalla programmazione degli esami strumentali, il mantenimento in lista, quale educazione terapeutica quale competenza infermieristiche e collaborazione con la psicologa. Nella giornata vi sarà una descrizione delle competenze specifiche dell’infermiere, dei percorsi facilitati e una stesura da parte del partecipante di procedure condivise. Il workshop sarà strutturato con brevi relazioni frontali intervallate da gruppi di lavoro, condivisione e feedback.

WORKSHOP 3
Educare l’empatia nei professionisti sanitari
Responsabile Scientifico: Mariangela Mettifogo (Vicenza)
Docenti: Mariangela Mettifogo (Vicenza), Ilaria Filippeschi (Pisa)
Francesca Loprieno (Parigi), Viola Zangheri (Cesena) Marilù Bartiromo (Firenze),
Lucia Rizzato (Roma) Alberto Rosati (Firenze)
Tutors: Mariangela Mettifogo, Ilaria Filippeschi, Francesca Loprieno, Viola Zangheri

Approfondire il concetto di empatia applicato alla professione sanitaria e acquisire una maggior consapevolezza emotiva attraverso un approccio metodologico innovativo che prevede l’uso di mediatori artistici come la scrittura, la fotografia, il linguaggio teatrale e performativo. Promuovere il miglioramento dell’empatia nel professionista sanitario e quindi migliorare la relazione terapeutica con ripercussioni sul suo benessere psicofisico e su quello del paziente.

Codice Etico

Close-up of hands of a nurse typing on laptop

Codice Etico

indica, determina e precisa i valori e principi su cui si basa la Società Scientifica per il conseguimento dei propri obiettivi, scopi e finalità come individuato nello Statuto, e sancisce i modelli e le procedure comportamentali di riferimento per la vita associativa e di tutti i destinatari affiliati a SIAN ispirati da principi di legalità, onestà, imparzialità, trasparenza, rispetto e tutela della persona, tutela della privacy.

I – INTRODUZIONE

  • Comma 1. La Società Infermieri Area Nefrologica (SIAN) adotta il presente Codice Etico al fine di indicare e precisare i valori e principi su cui si basa la Società Scientifica per il conseguimento dei propri obiettivi, scopi, finalità come individuato nello Statuto, i modelli e le procedure comportamentali di riferimento per la vita associativa.
  • Comma 2. I comportamenti di tutti i destinatari del presente Codice Etico devono essere ispirati da principi di legalità, onestà, imparzialità, trasparenza, rispetto e tutela della persona, tutela della privacy.
  • Comma 3. La violazione dei principi e valori, nonché dei modelli e procedure non è tollerabile ed è sempre contro la volontà della SIAN, anche quando si presuma di agire nell’interesse o a vantaggio della Società stessa.
  • Comma 1. Il presente Codice Etico è vincolante senza eccezione alcuna per tutti gli Associati, Amministratori o collaboratori della SIAN, nonché per tutti coloro che operano direttamente o indirettamente con SIAN o per essa.
  • Comma 2. Sarà cura degli organi e soggetti preposti della SIAN, comunicare il presente Codice Etico a soggetti esterni alla Società che operano direttamente o indirettamente con essa o per essa, affinché venga dagli stessi conosciuto e rispettato. Per tale motivo il Codice Etico è pubblicato nel sito web associativo.

II - PRINCIPI GENERALI / VALORI

  • Comma 1. Praticare la propria attività professionale nel rispetto del presente Codice Etico e della deontologia professionale
  • Comma 2. Favorire l’instaurazione di un proficuo rapporto di collaborazione col Sistema Sanitario Nazionale e Regionale al fine di sviluppare un’efficiente rete di strutture per la presa in cura del paziente con MRC
  • Comma 3. Rispettare, nel proprio lavoro, le opinioni e le competenze di tutti gli Associati e degli operatori del settore esterni alla SIAN, per istituire un dialogo efficace al fine di promuovere lo sviluppo della ricerca scientifica nel campo della nefrologia 
  • Comma 4. Curare la persona malata nel rispetto del sapere e delle migliori evidenze scientifiche, impegnandosi a promuovere l’autoformazione e fornire mezzi adeguati di crescita settoriale ai soci, proponendo alti livelli di competenza.
  • Comma 1. SIAN condivide intenti, finalità e iniziative con e di altre associazioni, società scientifiche, fondazioni o istituzioni che seguano e rispettino gli stessi ideali, principi e valori
  • Comma 2. SIAN stabilisce relazioni di reciproco scambio e accrescimento culturale e morale con tali Enti, con l’obiettivo anche di diffondere al cittadino informazioni per la prevenzione della MRC e applicazione infermieristica nelle terapie sostitutive nell’IRC
  • Comma 3. SIAN e i destinatari del presente Codice operano con spirito collaborativo nelle attività afferenti l’Associazione.
  • Comma 1. Il rispetto del valore della responsabilità comporta che le attività della SIAN siano svolte:
  1. Ispirandosi ai principi di sana e prudente gestione, allo scopo di essere una Società solida, affidabile, trasparente, aperta alle innovazioni, interprete dei bisogni sempre nuovi degli Associati, interessata al migliore sviluppo ed utilizzo delle risorse umane ed alla più efficiente organizzazione associativa
  2. Perseguendo gli interessi associativi nel rispetto di leggi e regolamenti, improntando i propri comportamenti ai principi di lealtà e correttezza, riconoscendo alla cooperazione uno stimolo positivo al costante miglioramento della qualità dei servizi offerti agli Associati
  3. Improntando i propri scopi nell’ottica di favorire il raggiungimento di elevati standard di professionalità e competenza professionale volta al benessere del paziente in MRC o IRC
  • Comma 2. In nessun caso la convinzione di perseguire un interesse a vantaggio di SIAN costituisce un’esimente a comportamenti posti in essere in violazione delle leggi, dei regolamenti, dei principi deontologici o dei principi e valori del presente Codice Etico, ai quali deve riconoscersi valore primario.
  • Comma 3. È dovere di ogni Associato evitare che, nello svolgimento dei propri incarichi per SIAN, possano sorgere conflitti di qualunque natura tra gli interessi personali e gli interessi della Società.
  • Comma 4. SIAN e i suoi Associati sono particolarmente attenti e ripudiano ogni tipo di discriminazione, fisica, di genere, razza, sociale ed economica.
  • Comma 1. Il rispetto del principio di trasparenza e riservatezza comporta che la SIAN sia impegnata:
  1. A diffondere informazioni veritiere, complete, trasparenti e comprensibili, in modo da permettere ai destinatari di assumere decisioni consapevoli, in merito alle relazioni da intrattenere con la SIAN stessa;
  2. Ad aggiornare, divulgare e far rispettare la politica della SIAN in merito alla gestione, il trattamento e la comunicazione al pubblico delle informazioni riservate e di quelle privilegiate, alla cui osservanza richiama i destinatari;
  3. A considerare la riservatezza quale cardine dell’esercizio dell’attività associativa.
  • Comma 2. A tale principio i Soci e collaboratori della SIAN sono tenuti ad attenersi rigorosamente, anche dopo la cessazione del rapporto di collaborazione, comunque intervenuto.
  • Comma 3. È espressamente vietato comunicare, diffondere o fare uso improprio di dati, informazioni o notizie riservate riguardanti i soggetti terzi con i quali la SIAN intrattiene rapporti.
  • Comma 4. I dati personali possono essere resi noti solo nei riguardi di coloro i quali abbiano l’effettiva necessità di conoscerli per l’esercizio delle loro specifiche funzioni dopo approvazione del CD
  • Comma 5. I bilanci di SIAN sono consultabili online nel sito, dopo approvazione dell’Assemblea dei soci.
  • Comma 1. SIAN e i suoi Associati operano con criteri di stretta osservanza delle normative internazionali, statutari, regionali sia generali che di settore.
  • Comma 2. Ogni Associato deve rifuggire da qualsiasi situazione di conflitto d’interessi anche potenziale. L’interesse è inteso non solo economico ma anche scientifico, professionale, politico.
  • Comma 3. Ogni comportamento sia negoziale che non negoziale deve essere improntato alla massima correttezza, buonafede e trasparenza.

In qualsiasi attività svolta, SIAN e i suoi Associati devono agire con rispetto e responsabilità ambientale per ridurre al minimo gli impatti sull’ecosistema, consci della sempre maggiore criticità di un cattivo uso di scienza e tecnologia.

III - NORME DI COMPORTAMENTO DELLA SIAN ED ASSOCIATI NEI RAPPORTI ESTERNI

  • Comma 1. L’Associato si impegna a partecipare attivamente, nel proprio luogo di lavoro, a tutte quelle attività che assicurino e conducano ad un miglioramento della qualità dell’assistenza.
  • Comma 2. L’associato si impegna alla formazione continua atta a migliorare la propria conoscenza con la finalità di fornire adeguata conoscenza ed educazione tra i colleghi.
  • Comma 1. I rapporti con gli Enti preposti alla Sanità Pubblica e Privata, anche internazionale, sono improntati ai valori espressi nel presente Codice.
  • Comma 2. SIAN si impegnerà a sempre più stretta collaborazione con questi Enti nell’ottica di favorire il progresso e la diffusione della conoscenza delle malattie renali e di competenze infermieristiche nelle varie forme di terapie sostitutive dell’IR.
  • Comma 3. Ogni relazione stretta con tali Enti dovrà essere priva di fini di lucro e con l’obiettivo esclusivo del progresso scientifico e della diffusione dei valori e principi qui enunciati.
  • Comma 1. SIAN intrattiene rapporti con Enti Istituzionali (ad esempio non esaustivo: Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari Regionali – AGENAS; Istituto Superiore di Sanità – ISS; Ministero della Salute; Ministero dell’Università e della Ricerca – MIUR; Ordini professionali) per garantire, con il proprio contributo scientifico, la conoscenza, la prevenzione delle malattie renali e competenze infermieristiche nelle terapie sostitutive nell’ IR in modo appropriato ed efficace
  • Comma 2: SIAN promuove e favorisce il dialogo con le Istituzioni, con la Pubblica Amministrazione, Enti ed altri organismi pubblici e istituzioni di ricerca scientifica, nell’ambito del rispetto dei principi e valori del presente Codice:
  1. Tra gli scopi di tale collaborazione rientrano lo sviluppo e progetti di ricerca oltre che la definizione delle necessità formative dei professionisti nell’assistenza infermieristica in ambito renale.
  • Comma 3: È fatto divieto di effettuare pagamenti non autorizzati dagli organi preposti di SIAN a Istituzioni, funzionari o loro familiari e/o persone loro connesse.
  • Comma 4: Qualora SIAN, attraverso il CD, utilizzi consulenti o, comunque, soggetti esterni alla Società Scientifica per essere rappresentata nei rapporti con la Pubblica Amministrazione dovrà essere previsto che i terzi coinvolti accettino per iscritto le regole del Codice Etico.
  • Comma 5: I soggetti terzi che operano per conto di SIAN devono astenersi dall’intrattenere rapporti con la Pubblica Amministrazione per motivi diversi da quelli per i quali hanno ricevuto il mandato e, comunque, in ogni altro caso in cui sussistano gravi ragioni di convenienza
  • Comma 6: SIAN collabora con altre Società Scientifiche, associazioni, enti e con la Federazione Nazionale Ordine Professioni Infermieristiche (FNOPI) al fine di divulgare la conoscenza scientifica e culturale; ampliare e migliorare il proprio lavoro tramite il confronto diretto con realtà affini; instaurare rapporti professionali e nuove collaborazioni, sempre nell’ambito del rispetto dei principi e valori qui espressi.
  • Comma 1. SIAN nello svolgimento delle proprie attività può avvalersi del supporto di Sponsor.

 

  1. I rapporti con le aziende sponsor delle attività congressuali, scientifiche, di ricerca e, in generale, istituzionali, sono ispirati ai principi di rispetto, correttezza, trasparenza, lealtà ed indipendenza.
  2. È ammessa l’instaurazione di accordi con gli sponsor, anche al fine di ottenere sostegni economici, contributi di beneficenza che garantiscano il progresso dell’attività scientifica, formativa ed educativa di cui SIAN è promotore, purché nel pieno rispetto dei principi di trasparenza e indipendenza.
  3.  SIAN non porrà in essere comportamenti di interesse economico a favore di associati beneficiari o di Sponsor e/o affiliazione 
  • Comma 2. Il Consiglio Direttivo dovrà rendere noto agli associati i supporti economici diretti ed indiretti di qualsiasi tipo ricevuti dalle Aziende
  1. I comportamenti e/o le decisioni della SIAN non devono essere influenzati dagli interessi delle aziende sponsor. In ogni caso la scelta dello sponsor sarà ispirata ai criteri di eticità e scientificità.
  2. Gli Associati devono mantenere le attività ed il lavoro scientifico della SIAN indipendente da influenze esterne, anche impedendo alle Aziende finanziatrici di accedere o controllare le fasi di elaborazione dei progetti scientifici.
  3. È fatto divieto a tutti i destinatari del Codice Etico di accettare somme, utilità o regalie di qualunque entità da parte delle aziende in relazione ad attività anche indirette tra SIAN e tali industrie o loro soggetti collegati.
  • Comma 1. La comunicazione verso l’esterno deve seguire i principi guida della verità, correttezza, trasparenza, prudenza e deve essere volta a favorire la conoscenza dei temi riguardanti le malattie renali.
  • Comma 2. I rapporti con i mass media devono essere improntati al rispetto dello Statuto, dei regolamenti interni, della legge, del Codice Etico e Codice Deontologico, con l’obiettivo di tutelare l’immagine della SIAN.
  • Comma 3. I rapporti ufficiali della SIAN con gli organi di informazione sono riservati esclusivamente agli organi societari preposti oppure devono essere espressamente autorizzati dal Presidente e/o dal Consiglio Direttivo.
  • Comma 4. Qualora SIAN si avvalga di altre figure professionali esterne e specifiche, di supporto, queste dovranno attenersi scrupolosamente al suddetto Codice Etico.  
  • Comma 5. Il sito Internet della SIAN e le conseguenti attività di offerta dei servizi online devono essere gestiti secondo i principi di legalità, correttezza, trasparenza e comunque secondo quanto stabilito nel presente Codice.
  • Comma 6. Particolare cura nel rispetto del presente Codice Etico deve essere prestata all’inserzione di eventuali messaggi pubblicitari relativi a prodotti e servizi offerti da soggetti terzi.

In qualsiasi attività svolta, SIAN e i suoi Associati devono agire con rispetto e responsabilità ambientale per ridurre al minimo gli impatti sull’ecosistema, consci della sempre maggiore criticità di un cattivo uso di scienza e tecnologia.

IV - NORME DI COMPORTAMENTO DELLA SIAN E ASSOCIATI NEI RAPPORTI INTERNI

  • Comma 1. L’Associato si impegna a partecipare attivamente, nel proprio luogo di lavoro, a tutte quelle attività che assicurino e conducano ad un miglioramento della qualità dell’assistenza.
  • Comma 2. L’associato si impegna alla formazione continua atta a migliorare la propria conoscenza con la finalità di fornire adeguata conoscenza ed educazione tra i colleghi.
  • Comma 1. I rapporti con gli Enti preposti alla Sanità Pubblica e Privata, anche internazionale, sono improntati ai valori espressi nel presente Codice.
  • Comma 2. SIAN si impegnerà a sempre più stretta collaborazione con questi Enti nell’ottica di favorire il progresso e la diffusione della conoscenza delle malattie renali e di competenze infermieristiche nelle varie forme di terapie sostitutive dell’IR.
  • Comma 3. Ogni relazione stretta con tali Enti dovrà essere priva di fini di lucro e con l’obiettivo esclusivo del progresso scientifico e della diffusione dei valori e principi qui enunciati.
  • Comma 1. SIAN intrattiene rapporti con Enti Istituzionali (ad esempio non esaustivo: Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari Regionali – AGENAS; Istituto Superiore di Sanità – ISS; Ministero della Salute; Ministero dell’Università e della Ricerca – MIUR; Ordini professionali) per garantire, con il proprio contributo scientifico, la conoscenza, la prevenzione delle malattie renali e competenze infermieristiche nelle terapie sostitutive nell’ IR in modo appropriato ed efficace
  • Comma 2: SIAN promuove e favorisce il dialogo con le Istituzioni, con la Pubblica Amministrazione, Enti ed altri organismi pubblici e istituzioni di ricerca scientifica, nell’ambito del rispetto dei principi e valori del presente Codice:
  1. Tra gli scopi di tale collaborazione rientrano lo sviluppo e progetti di ricerca oltre che la definizione delle necessità formative dei professionisti nell’assistenza infermieristica in ambito renale.
  • Comma 3: È fatto divieto di effettuare pagamenti non autorizzati dagli organi preposti di SIAN a Istituzioni, funzionari o loro familiari e/o persone loro connesse.
  • Comma 4: Qualora SIAN, attraverso il CD, utilizzi consulenti o, comunque, soggetti esterni alla Società Scientifica per essere rappresentata nei rapporti con la Pubblica Amministrazione dovrà essere previsto che i terzi coinvolti accettino per iscritto le regole del Codice Etico.
  • Comma 5: I soggetti terzi che operano per conto di SIAN devono astenersi dall’intrattenere rapporti con la Pubblica Amministrazione per motivi diversi da quelli per i quali hanno ricevuto il mandato e, comunque, in ogni altro caso in cui sussistano gravi ragioni di convenienza
  • Comma 6: SIAN collabora con altre Società Scientifiche, associazioni, enti e con la Federazione Nazionale Ordine Professioni Infermieristiche (FNOPI) al fine di divulgare la conoscenza scientifica e culturale; ampliare e migliorare il proprio lavoro tramite il confronto diretto con realtà affini; instaurare rapporti professionali e nuove collaborazioni, sempre nell’ambito del rispetto dei principi e valori qui espressi.
  • Comma 1. SIAN nello svolgimento delle proprie attività può avvalersi del supporto di Sponsor.

 

  1. I rapporti con le aziende sponsor delle attività congressuali, scientifiche, di ricerca e, in generale, istituzionali, sono ispirati ai principi di rispetto, correttezza, trasparenza, lealtà ed indipendenza.
  2. È ammessa l’instaurazione di accordi con gli sponsor, anche al fine di ottenere sostegni economici, contributi di beneficenza che garantiscano il progresso dell’attività scientifica, formativa ed educativa di cui SIAN è promotore, purché nel pieno rispetto dei principi di trasparenza e indipendenza.
  3.  SIAN non porrà in essere comportamenti di interesse economico a favore di associati beneficiari o di Sponsor e/o affiliazione 
  • Comma 2. Il Consiglio Direttivo dovrà rendere noto agli associati i supporti economici diretti ed indiretti di qualsiasi tipo ricevuti dalle Aziende
  1. I comportamenti e/o le decisioni della SIAN non devono essere influenzati dagli interessi delle aziende sponsor. In ogni caso la scelta dello sponsor sarà ispirata ai criteri di eticità e scientificità.
  2. Gli Associati devono mantenere le attività ed il lavoro scientifico della SIAN indipendente da influenze esterne, anche impedendo alle Aziende finanziatrici di accedere o controllare le fasi di elaborazione dei progetti scientifici.
  3. È fatto divieto a tutti i destinatari del Codice Etico di accettare somme, utilità o regalie di qualunque entità da parte delle aziende in relazione ad attività anche indirette tra SIAN e tali industrie o loro soggetti collegati.
  • Comma 1. La comunicazione verso l’esterno deve seguire i principi guida della verità, correttezza, trasparenza, prudenza e deve essere volta a favorire la conoscenza dei temi riguardanti le malattie renali.
  • Comma 2. I rapporti con i mass media devono essere improntati al rispetto dello Statuto, dei regolamenti interni, della legge, del Codice Etico e Codice Deontologico, con l’obiettivo di tutelare l’immagine della SIAN.
  • Comma 3. I rapporti ufficiali della SIAN con gli organi di informazione sono riservati esclusivamente agli organi societari preposti oppure devono essere espressamente autorizzati dal Presidente e/o dal Consiglio Direttivo.
  • Comma 4. Qualora SIAN si avvalga di altre figure professionali esterne e specifiche, di supporto, queste dovranno attenersi scrupolosamente al suddetto Codice Etico.  
  • Comma 5. Il sito Internet della SIAN e le conseguenti attività di offerta dei servizi online devono essere gestiti secondo i principi di legalità, correttezza, trasparenza e comunque secondo quanto stabilito nel presente Codice.
  • Comma 6. Particolare cura nel rispetto del presente Codice Etico deve essere prestata all’inserzione di eventuali messaggi pubblicitari relativi a prodotti e servizi offerti da soggetti terzi.
  • Comma 1: Le norme del presente Codice Etico si applicano a: 
  1. Associati e sostenitori della SIAN
  2. Organi della SIAN
  3. Tutti coloro che fanno parte di SIAN a qualsiasi titolo.
  • Comma1. Gli Associati SIAN sono professionisti che esercitano attività prevalentemente in AMBITO NEFROLOGICO. 
  • Comma 2. Presentando la richiesta di associazione, l’Associato accetta in toto la missione di SIAN e i principi ed i valori che la indirizzano nello svolgimento della propria attività di formazione, informazione e progresso scientifico.

Il Presidente, cui spetta la rappresentanza legale di SIAN, è chiamato al massimo rispetto dei principi e valori espressi nel presente Codice, anche quale modello comportamentale di riferimento, sia nelle sue attività interne sia nella sua attività di rappresentante all’esterno

  • Comma 1.  È dovere del Consiglio Direttivo condurre responsabilmente l’attività di ricerca e informazione, promuovendo l’immagine ed il prestigio di SIAN.
  • Comma 2.  Nell’esercizio delle proprie funzioni, sia nei rapporti interni sia nei rapporti esterni alla SIAN, i componenti del Consiglio Direttivo devono ispirarsi a principi di autonomia e indipendenza    rifuggendo possibili situazioni di conflitto con l’interesse di SIAN.

Nell’esercizio delle proprie funzioni, sia nei rapporti interni sia nei rapporti esterni alla SIAN, i componenti del Collegio dei Probiviri devono ispirarsi a principi di rispetto, correttezza e lealtà, quale modello comportamentale di riferimento, rifuggendo possibili situazioni di conflitti nell’interesse di SIAN, attenendosi a quanto descritto nel Codice Etico.

  • Comma 1. Nello svolgimento dei compiti specifici del Comitato Scientifico, i membri devono sempre rispettare i principi del Codice Etico e le indicazioni della Comunità Scientifica Internazionale.
  • Comma 2. Per le responsabilità del Codice Etico dei componenti del CS fare riferimento allo specifico regolamento 
  • Comma 3. Nell’esercizio delle proprie funzioni, sia nei rapporti interni sia nei rapporti esterni alla SIAN, i componenti del Comitato Scientifico devono ispirarsi a principi di autonomia e indipendenza rifuggendo possibili situazioni di conflitto con l’interesse di SIAN.
  • Comma 1. È dovere di ogni Associato far in modo che non sorgano conflitti d’interesse tra la propria attività anche esterna alla SIAN, sia essa di natura commerciale, finanziaria o di altro tipo, e le attività che svolge in vece all’interno della SIAN.
  1.  L’Associato deve perciò astenersi da decisioni, investimenti o azioni di altra natura che rendano possibile il crearsi della posizione di conflitto.
  2. Qualora il Consiglio Direttivo, un suo componente o anche un Associato avesse notizia di un possibile conflitto d’interessi, potrà chiedere l’apertura di procedura d’accertamento come da Statuto
  • Comma 1. L’osservanza del presente Codice è parte integrante delle obbligazioni contrattuali assunte da SIAN e dai destinatari interni ed esterni dello stesso presente Codice.
  • Comma 2. L’Associato che violi una delle disposizioni del presente Codice Etico, o che comunque si renda responsabile di comportamenti contrari con quanto promosso da SIAN, è passibile di procedimento disciplinare dinanzi il Consiglio Direttivo e/o al Collegio dei Probiviri.
  • Comma 3. Le eventuali violazioni, anche di natura omissiva, del presente Codice devono essere segnalate al Consiglio Direttivo e/o al Collegio dei Probiviri. SIAN attua modalità di comunicazione e procedure tali da garantire la riservatezza dei fatti e delle persone che effettuano le segnalazioni o che siano lì indicate o comunque coinvolte.
  • Comma 4. In caso di accertata violazione del Codice Etico dell’Associato le sanzioni sono disciplinate dallo Statuto all’Art. 24 comma 4/b i), ii), iii).

Per quanto non previsto nel presente Codice Etico si rinvia alle leggi e norme vigenti.

Le future modifiche al Regolamento possono essere apportate con maggioranza semplice del Consiglio Direttivo e rese disponibili sulla home page associativa.

Regolamenti

Regolamento interno ad integrazione dello Statuto

disciplina gli aspetti organizzativi interni, così come i diritti e i doveri per identificare e determinare i ruoli delle persone che a qualsiasi titolo operano per nome e per conto dell’Associazione.

ELEZIONI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO E PROBIVIRI

  • Comma 1: Il candidato Presidente presenta la propria Squadra composta da Segretario, Tesoriere e altri quattro candidati che lo appoggiano.
  • Comma 2: Il candidato consigliere si può presentare singolarmente senza appoggiare nessuna squadra, qualora venga eletto sarà sua facoltà accettare o meno la carica elettiva in seno alla squadra vincente
  • Comma 1: Possono candidarsi per il Consiglio Direttivo tutti i Soci ordinari che:

 

  1. Risultino in regola con il versamento della quota associativa degli ultimi tre anni, compreso quello in corso
  2. Non risultino decaduti dalla carica associativa

 

  • Comma 2: La candidatura dovrà essere ufficializzata al Presidente in carica mediante richiesta scritta, con accluso curriculum professionale e piano degli obiettivi per i tre anni di carica (modulistica disponibile sul sito web)
  • Comma 3: Le candidature verranno raccolte dal Presidente inderogabilmente entro le ore 24    di una data stabilita dal direttivo. 
  • Comma 4: L’accettazione della candidatura verrà comunicata attraverso formale notifica da parte del CD
  • Comma 5: Non sarà eleggibile e, se eletto, sarà dichiarato decaduto il candidato che abbia utilizzato a fini personali elettorali dati e strumenti dell’associazione
  • Comma 6: Le candidature saranno visibili sul sito web per la consultazione da parte dei Soci
  • Comma 1: Il Collegio dei Probiviri è composto da tre membri votati dai soci, la cui carica triennale decade con la carica del CD
  • Comma 2: Possono assumere la carica di Probiviro soltanto coloro che siano presentati da almeno dieci Soci, siano in regola con il pagamento delle quote associativa degli ultimi cinque anni compreso l’anno in corso.
  • Comma 3: Ogni Socio ha diritto ad esprimere un numero di preferenze pari a quello dei posti resisi vacanti nel Collegio dei Probiviri. 
  • Comma 4: Le candidature saranno visibili sul sito web per la consultazione da parte dei Soci
  • Comma 5: Nelle cariche elettive dovranno essere presenti almeno 4 candidati, per scelta di elezione ampia e democratica
  • Comma 6: In caso di parità di preferenze, l’incarico di Componente del Collegio dei Probiviri verrà assegnato al Socio con più anni complessivi di iscrizione a SIAN: 

 

  1. Qualora questo requisito non permetta l’assegnazione dell’incarico, deciderà insindacabilmente il Comitato Direttivo entrante, nella sua prima riunione, in base ai curricula presentati dai candidati 

 

  • Comma 7: In caso non venga raggiunto il numero necessario per i Componenti del Collegio dei Probiviri si provvederà ad indire una nuova campagna di elezione unicamente per il numero di componenti mancanti.
  • Comma 1: L’esercizio del diritto di voto potrà essere espresso solo qualora il socio ordinario sia iscritto alla Società entro novanta giorni dalla data delle elezioni attraverso voto telematico. 
  • Comma 2: Trenta giorni prima delle elezioni, il socio ordinario riceverà il link di collegamento all’indirizzo di posta elettronica comunicato all’atto dell’iscrizione, per:

 

  1. Visionare le candidature, i curriculum e gli obiettivi programmatici dei candidati
  2. Votare per i candidati al Consiglio Direttivo (Art. 17 comma 3/b dello Statuto).
  3. Votare per il Collegio dei Probiviri. (Art. 17 comma 3/b dello Statuto)  

      

  • Comma 3: Il voto per via telematica si chiuderà tassativamente entro le ore 24 del giorno stabilito dal Comitato Direttivo uscente e almeno trenta giorni prima dell’Assemblea societaria.
  • Comma 1: La Commissione Elettorale è composta dal Presidente USCENTE e da due Scrutatori. 

 

  1. Tutti i Soci possono proporsi quali componenti della Commissione Elettorale presentando domanda al Presidente, al quale compete la loro nomina. 
  2. I due scrutatori verranno individuati dal Presidente uscente in base agli anni di iscrizione a SIAN. 

 

  • Comma 2: Il ruolo di Presidente della Commissione Elettorale o di Scrutatore è incompatibile con quello di candidato. Nel caso il presidente si ricandidi sarà scelto tra i membri un altro Presidente della commissione.
  • Comma 3: La Commissione Elettorale provvederà alla preparazione di tutta l’attività necessaria per l’espletamento del voto ed alla redazione del verbale delle elezioni del Comitato Direttivo e del Collegio dei Probiviri. 
  • Comma 4: Per la votazione via telematica la commissione elettorale sarà supportata dal webmaster e/o da professionisti esterni
  • Comma 5: I verbali delle elezioni verranno depositati presso la sede legale dell’Associazione, e messi agli atti per i Soci Ordinari sul Sito dell’Associazione
  • Comma 1: Le operazioni di scrutinio verranno svolte dalla Commissione Elettorale
  • Comma 2: Le votazioni con modalità telematica verranno coadiuvate dal curatore Web in presenza della Commissione Elettorale, procedendo a documentare: 

 

  1. Il numero delle schede consegnate agli elettori
  2. Il numero delle schede rese dagli elettori
  3. Il numero delle schede aperte ma non risposte
  4. Il numero delle schede non aperte

 

  • Comma 3: La Commissione elettorale procede allo spoglio delle schede rese PER VIA TELEMATICA e porta a compimento le operazioni di scrutinio senza soluzione di continuità
  • Comma 4: Tutte le operazioni di scrutinio verranno verbalizzate e messe agli atti
  • Comma 5: Nel verbale dovranno risultare:

 

  1. Il numero delle schede consegnate agli elettori
  2. Il numero delle schede rese dagli elettori 
  3. Il numero di schede aperte ma non rese  
  4. I voti validamente espressi
  5. I voti nulli
  6. Gli eventuali voti non espressi 

 

  •  Comma 5: Le operazioni di scrutinio delle elezioni verranno conservate presso la sede legale dell’Associazione
  • Comma 1: Lo svolgimento delle operazioni di scrutinio avverranno almeno trenta giorni prima dell’Assemblea societaria 
  • Comma 2: In caso di parità di preferenze tra i candidati consiglieri, il mandato verrà assegnato al Socio con più anni complessivi di iscrizione a SIAN.
  • Comma 1: La Commissione elettorale verifica e verbalizza i risultati pervenuti. 
  • Comma 2: Gli eletti verranno avvisati tramite e-mail subito dopo lo spoglio delle votazioni elettorale dal Presidente di commissione.

 

  1. La pubblicazione dei risultati delle elezioni verranno divulgate sul sito SIAN
  2. La proclamazione avverrà in corso dell’Assemblea Soci  

 

  • Comma 3: Il nuovo Consiglio Direttivo si considera insediato a seguito della nomina delle rispettive cariche consigliari. Fino al momento dell’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo resta in carica il consiglio uscente. 
  • Comma 4: In caso non fosse possibile eleggere il nuovo Consiglio Direttivo, resta in carica provvisoriamente il Consiglio Direttivo uscente per un periodo non superiore ai novanta giorni entro il quale dovrà essere convocate nuove elezioni
  • Comma 1: I ricorsi inerenti il rinnovo delle cariche associative dovranno essere presentati entro trenta giorni dalle elezioni con formale richiesta al Presidente della commissione elettorale.
  • Comma 2: Sui ricorsi presentati si esprimerà il Presidente della commissione elettorale.
  • Comma 1: Ogni candidato è tenuto a svolgere la propria campagna elettorale con lealtà nei confronti di altri candidati, evitando ogni azione che possa ledere la dignità di questi ultimi oltre che il prestigio della Società Scientifica come da regolamento Codice Etico
  • Comma 2: La propaganda elettorale deve svolgersi nel rispetto della libertà di manifestazione, di opinione e di pensiero garantita dallo Statuto.

Le future modifiche al Regolamento possono essere apportate con maggioranza semplice del Consiglio Direttivo e rese disponibili sulla home page associativa.

COMPETENZE SPECIFICHE DEL REFERENTE OPERATIVO REGIONALE (ROR), REFERENTE DI SEZIONE REGIONALE (R/I) E COORDINATORE DEI ROR

In conformità a quanto previsto dall’ Art. 15 dello Statuto della Società Infermieri Area Nefrologica (SIAN), possono essere istituite le Sezioni Regionali dell’Associazione coordinate da un Referente Operativo Regionale (ROR) nominato e deliberato dal Consiglio Direttivo come da Art. 26 dello Statuto.

 

DEFINIZIONE

  • Comma 1: IL ROR è un organo intermedio all’interno della Società SIAN, costituito per promuovere attività associative, di formazione e ricerca a livello locale
  • Comma 2: Sul piano scientifico e finanziario è subordinato al Consiglio Direttivo e al Tesoriere  
  • Comma 3: Sul piano professionale deve essere un Professionista Sanitario che svolge le proprie attività in modo diretto o indiretto nell’ambito dell’assistenza nefrologica ed essere un membro regolarmente iscritto alla Società
  • Comma 4: Sul piano operativo a monte: si interfaccia con il Consiglio Direttivo, il Comitato Scientifico, la Segreteria e il Coordinatore dei ROR
  • Comma 5: Sul piano operativo a valle: si interfaccia con Soci, Infermieri, Coordinatori dei servizi di Nefrologia, Emodialisi, Dialisi Peritoneale, Area Trapianti, Ambulatori nefrologici, Servizi pediatrici (se presenti) ed altre strutture pubbliche o private che operino nell’area nefrologica territoriale
  • Comma 6: il ROR intraprende rapporti funzionali con Infermieri, Operatori Sanitari, Dietisti, Assistenti Sociali e altre figure di funzione pubblica.
  • Comma 1: il ROR ha l’obbligo di riservatezza come da Statuto (Art. 12) e Codice Etico SIAN, inoltre deve:
  1. Saper ascoltare 
  2. Saper informare 
  3. Adattarsi all’organizzazione
  4. Collaborare con i professionisti con cui si interfaccia 
  5. Stimolare le attività di gruppo 
  6. Motivare le persone
  7. Rappresentare un modello di promozione al miglioramento
  8. Rispettare e diffondere il regolamento e lo Statuto SIAN
  9. Perseguire la Mission societaria rispettando gli organi statutari
  • Comma 1: collabora con il Consiglio Direttivo e Comitato Scientifico della Società, nella definizione degli obiettivi formativi generali e specifici 
  • Comma 2: promuove in Italia una rete operativa per lo scambio attivo di informazioni, lavori, relazioni dall’associazione ai coordinatori dei centri dialisi sul territorio nazionale
  • Comma 3: promuove attività associative, di formazione e ricerca a livello locale 
  • Comma 4: conduce, dietro richiesta del Comitato Scientifico, indagini conoscitive sui bisogni formativi, alla diffusione di nuove conoscenze ed informazioni, allo scopo di favorire l’educazione continua, lo sviluppo e il miglioramento professionale dei professionisti coinvolti nell’assistenza in ambito nefrologico.
  • Comma 5: divulga ai coordinatori nefrologici presenti sul proprio territorio Regionale gli aggiornamenti provenienti da SIAN
  • Comma 6: rileva i bisogni formativi specifici nell’area territoriale di sua competenza 
  • Comma 7: incoraggia la comunicazione e la collaborazione tra i referenti regionali
  • Comma 1: Organizza, pianifica, mette in pratica gli obiettivi e le indicazioni della segreteria Nazionale a livello Regionale 
  • Comma 2: Crea una rete efficiente di comunicazione tra tutti i servizi nefrologici presenti nel proprio territorio, individuando quando possibile un referente infermiere in ogni Unità Operativa:
  1. Stimola la partecipazione attiva dei coordinatori presenti nei vari servizi del territorio regionale di competenza 
  2. Collabora nella gestione delle attività formative regionali
  3. Collabora alla diffusione delle procedure, protocolli e linee guide aggiornate 
  • Comma 3: Rileva le necessità formative degli operatori e coordinatori delle strutture Nefrologiche pubbliche e private presenti nella regione
  • Comma 4: Aggiorna, monitora attivamente il data-base dei contatti dei coordinatori regionali e/o dei referenti individuati
  • Comma 5: inoltra prontamente le informazioni e gli aggiornamenti al Consiglio Direttivo
  • Comma 1: Ogni anno il CD chiede al ROR l’aggiornamento del proprio Curriculum Vitae e, in base alle competenze acquisite, di partecipare attivamente in alcune sezioni del Congresso Nazionale come moderatore, relatore o membro della commissione scientifica per la valutazione degli abstract e poster in sede congressuale, sulla base dell’impegno assunto, la società garantisce il rimborso viaggio, pernottamento nella giornata cui è invitato ma non iscrizione a tutto il congresso. Se l’impegno è superiore alle due giornate è garantita anche l’iscrizione al congresso.   
  • Comma 2: Per la partecipazione al Congresso il ROR potrà fare richiesta del Grant formativo messo a disposizione dalla società. 
  • Comma 3: annualmente viene analizzata la condotta dell’attività del ROR e riconosciuto un invito al Congresso Nazionale: 
    1. ROR che si distingua per aver particolarmente contribuito alla divulgazione e conoscenza della Società 
    2. ROR con tangibili iscrizioni effettuate nella propria regione (con una quota di almeno 10 iscrizioni annue)
    3. ROR che abbia portato idee/ progetti, collaborazione e relazione/docenza negli eventi formativi della propria regione a nome e per conto della Società.
  • Comma 1: Il Referente della sezione regionale può essere un Socio che per: interesse, attitudine, predisposizione, capacità, voglia di mettersi in gioco, che abbia il desiderio di condurre in rappresentanza della società SIAN una sezione regionale contribuendo ad incrementare il numero di soci regionali nella propria regione
  • Comma 2: può NON essere il Referente Operativo Regionale, con compiti esecutivi ed obiettivi diversi.
  • Comma 1: Il R/I deve fornire degli obiettivi specifici annuali da raggiungere, espressi e condivisi con il Consiglio Direttivo come da regolamento interno SIAN
  • Comma 2: Può godere di autonomia “finanziaria” qualora raccolga Sponsor per i corsi di formazione regionale intrapresi, ogni residuo finanziario va gestito e fatturato attraverso l’agenzia di riferimento della Società.
  • Comma 1: Il coordinatore dei ROR viene scelto e nominato tra i componenti del CD, rimane in carica per tre anni sino al rinnovo delle cariche organizzative interne alla Società.
  • Comma 2: Ha la funzione di coordinamento di tutti i ROR con o senza sezioni regionali, mantiene il collegamento con il Consiglio Direttivo ed i rappresentanti regionali, con funzione di:
  1. Predisporre ed aggiornare l’elenco dei referenti regionali e/o di sezione nominati dal CD
  2. Richiedere l’aggiornamento dei Curriculum Vitae in formato europeo dei ROR e trasmettere i dati alla segreteria SIAN e al CD
  3. Rilevare le proposte inoltrate dai ROR e dagli eventuali R/I presentandole al CD
  4. Supportare i Referenti Operativi e/o di Sezione regionale al raggiungimento degli obiettivi annuali definiti e accettati dal CD
  • Comma 1: Per Informazioni riservate si intendono tutte le notizie, i fatti, i dati a cui si accede o si viene a conoscenza direttamente o indirettamente, in ragione della collaborazione con SIAN. 
  • Comma 2: Per documenti riservati si intendono tutti i fascicoli, i progetti, le informazioni preparatorie, gli elaborati, nonché tutti i dati e le informazioni in esso contenute, a cui si ha accesso direttamente o indirettamente, in ragione delle attività di collaborazione con SIAN.

REGOLAMENTO COMITATO SCIENTIFICO

Comma 1: Il Comitato Scientifico svolge funzioni consultive per l’attività del Consiglio Direttivo, per quanto previsto all’Art. 25 dello Statuto, formula proposte e dà pareri in relazione all’attività scientifica, progetti di ricerca e di formazione.

  • Comma 1: Il CS è istituito dal Consiglio Direttivo SIAN tra i Soci ordinari/onorari in regola con il pagamento della quota annuale associativa formato da un numero variabile di Soci, di cui:Il Presidente
  1. Il coordinatore del comitato eletto dal CD 
  2. I referenti dei gruppi di interesse  
  3. Un numero congruo di soci esterni 
  • Comma 2: La designazione dei componenti e l’individuazione del Coordinatore del Comitato Scientifico avviene per maggioranza dei voti del Consiglio Direttivo SIAN.
  • Comma 1: Al CS oltre alle funzioni sopra indicate all’Art.1, compete la proposta, la valutazione         e la realizzazione di:
  1. Iniziative di studio di ricerca in ambito nefrologico
  2. Iniziative di formazione e informazione e divulgazione scientifica
  3. Documenti di indirizzo di carattere scientifico, manuali, testi da pubblicare e diffondere

 

  • Comma 2: Collaborare con il Consiglio Direttivo per elaborare linee strategiche atte allo sviluppo di progetti scientifici proposti dagli organi Nazionali:

 

  1. Supportare dal punto di vista metodologico, i gruppi di ricerca di SIAN
  2. Favorire la formazione scientifica dei Soci

 

  • Comma 3: Valutare la qualità, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, dei Documenti prodotti dai Gruppi di lavoro societari e/o inter societari (linee guida cliniche e organizzative, raccomandazioni di “buone pratiche”, ecc.), anche avvalendosi del parere eventuale di referee esterni

 

  • Comma 4: Partecipare alla diffusione dei risultati conseguiti nelle attività di ricerca scientifica e supportare l’implementazione dei risultati nella pratica clinica
  • Comma 5: Fornire al Consiglio Direttivo proposte e suggerimenti di attività di interesse scientifico, nella fase di preparazione dei Congressi Nazionali SIAN.
  • Comma 1: Il Coordinatore del CS, rapportandosi con il Consiglio Direttivo, convoca a necessità ed almeno una volta all’anno il Comitato Scientifico, definendo l’ordine del giorno in merito a:

 

  1. Proposte, organizzazione, realizzazione e sviluppo degli aspetti scientifici nel corso dell’anno
  2. Criteri di valutazione della produttività scientifica basati su parametri bibliometrici dichiarati e validati internazionalmente e sui criteri più idonei per valutare la specificità dei temi peculiari nell’assistenza dei pazienti con Malattie Renali Croniche
  3. Valutazione di progetti e conseguente istituzione di gruppi dedicati, con nominativi proposti dal CS e/o istituzione di manifestazione di interesse e conseguente approvazione del Consiglio Direttivo SIAN.

 

  • Comma 2: Le delibere del CS sono prese a maggioranza dei presenti: 

 

  1. Entro sette giorni dalla riunione del CS, il Segretario nazionale e il CD dovranno acquisirne il verbale da inserire agli atti. 
  2. Quesiti e valutazioni presentati del Consiglio Direttivo SIAN al CS, dovranno essere evasi dal Coordinatore entro e non oltre i sessanta giorni dalla richiesta, attraverso relazione scritta da inserire agli atti 

 

  • Comma 3: I verbali del Comitato Scientifico saranno custoditi in una apposita cartella dedicata.

Il Comitato Scientifico può avvalersi di esperti esterni e rappresentanti di Enti e Istituzioni, al fine di acquisire dati e informazioni ritenuti utili per l’attività da svolgere.

  • Comma 1: Per Informazioni riservate si intendono tutte le notizie, i fatti, i dati a cui si accede o si viene a conoscenza direttamente o indirettamente, in ragione della collaborazione con SIAN. Per documenti riservati si intendono tutti i fascicoli, i progetti, le informazioni preparatorie, gli elaborati e tutti i dati e le informazioni in esso contenute, a cui si ha accesso direttamente o indirettamente, in ragione delle attività di collaborazione con SIAN.
  • Comma 2: I Membri del Comitato Scientifico sono tenuti a trattare con la massima riservatezza ogni documento ricevuto o presentato nel corso dell’incarico e a non divulgare alcuna informazione o dato che non sia pubblicamente accessibile attenendosi scrupolosamente al Codice Etico.

I membri del CS non possono ricevere alcuna retribuzione, salvo il rimborso certificato delle spese per la partecipazione alle riunioni

Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente regolamento, valgono le disposizioni dello Statuto Nazionale della SIAN.

Le future modifiche al Regolamento possono essere apportate con maggioranza semplice del Consiglio Direttivo e rese disponibili sulla home page associativa.

DISCIPLINARE TECNICO delle INIZIATIVE FORMATIVE E/O EDUCAZIONALI REGIONALI

  • Comma 1: Le norme riportate hanno lo scopo di regolamentare le modalità procedurali degli eventi formativi/educazionali organizzati dalle Sezioni Regionali/Interregionali (R/I) di SIAN. Ogni Sezione potrà organizzare eventi anche “consorziandosi” con altre Regioni limitrofe e/o affini, previa richiesta ed espressa delibera favorevole del Consiglio Direttivo (CD)
  • Comma 2: Il ROR deve contattare l’agenzia di riferimento SIAN per l’organizzazione dell’evento e per preparare un piano di fattibilità consono, prima di presentare richiesta di autorizzazione al CD.
  • Comma 1: Gli eventi devono essere caratterizzati da un programma scientifico qualificante in linea con i principi e i valori che ispirano la Società.
  • Comma 2: Gli aspetti scientifici degli eventi delle Sezioni sono in capo al Comitato Scientifico (CS) con autorizzazione del CD.
  • Comma 3: Il ROR è il Responsabile scientifico dell’evento e nel caso di eventi interregionali vi potranno essere più Responsabili scientifici
  • Comma 4: Entro trenta giorni dall’approvazione dell’iniziativa da parte del CS e CD SIAN, il/i Responsabile/scientifico/i, dovrà/dovranno inviare all’agenzia di riferimento il programma definitivo dell’evento che dovrà contenere le seguenti informazioni:
  1. Titolo dell’iniziativa
  2. Titoli e orari degli interventi di tutti i relatori, comprensivi degli orari di eventuali discussioni con il pubblico
  3. Elenco con qualifiche professionali di tutta la Faculty coinvolta (relatori e moderatori)
  4. Il comitato scientifico/organizzativo e la Faculty devono appartenere alla regione che organizza il corso, eventuali eccezioni devono essere concordate con il CD e/o eventualmente attingere al gruppo del CD stesso
  5. Nel caso il ROR organizzi eventi/simposi in collaborazione con uno Sponsor, indipendenti dal Corso formativo regionale, potrà attingere ed invitare relatori/moderatori da diverse regioni in base alle attitudini ed esigenze formative dell’evento, dopo autorizzazione del CD.
  • Comma 1: Tutti gli eventi regionali dovranno essere autorizzati dal CD.
  • Comma 2: Gli eventi regionali non potranno utilizzare la dicitura “Congresso”, che rimane riservata alla sola iniziativa Nazionale SIAN.
  • Comma 3: Il/I ROR è/sono tenuto/i a inviare al CD la domanda formale e gli allegati richiesti almeno quattro mesi prima la data d’inizio dell’evento, inviando all’ufficio competente la richiesta con dettagli dell’evento ai seguenti indirizzi a- mail:
    1. Presidente: [email protected]   con il sito nuovo sarà: [email protected] 
    2. Ufficio Congressi AdArte eventi: [email protected] 

              L’agenzia di riferimento invierà modulo apposito di compilazione.

  • Comma 1: La data dell’evento deve essere anteriore di almeno novanta giorni dalla data d’inizio del Congresso Nazionale SIAN e successiva di almeno sessanta giorni dalla fine del Congresso Nazionale SIAN
  • Comma 2: Ciascun singolo evento non potrà avere durata superiore a un giorno. 
  • Comma 3: Per la scelta della data dell’evento, come da normativa vigente, è vietato utilizzare località a carattere turistico nei periodi:
  1. 1 giugno – 30 settembre per le località di mare
  2. 1 dicembre/31 marzo e 1 luglio/31 agosto per le località di montagna.
  • Comma 4: Le località italiane che si trovano sul mare e che costituiscono Capoluoghi di Regione o di Provincia, sedi inoltre di strutture universitarie e ospedaliere di rilievo, sono esenti dall’applicazione di tale divieto. Ciò, a condizione che i lavori e l’ospitalità dei partecipanti sia concentrata nel contesto cittadino del Capoluogo con esclusione peraltro, di strutture che si trovino in prossimità di tratti di mare attrezzati e fruibili per la balneazione.
  • Comma 1: La scelta della sede dell’evento deve essere motivata da ragioni di carattere logistico e organizzativo, in località facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici e privati e in strutture adeguate a ospitare eventi scientifici.
  • Comma 2: È vietata l’organizzazione di eventi che si tengano in strutture prettamente turistiche, come può verificarsi, per esempio per: resort, navi, castelli, che si trovino al di fuori del contesto cittadino, masserie, agriturismo, golf club, musei, stadi, acquari, strutture termali o che abbiano come attività prevalente servizi dedicati al benessere o SPA.
  • Comma 3: Il CD potrà decidere una sede alternativa qualora:
  1. Il costo della sede risulti essere troppo oneroso
  2. Non siano soddisfatti i criteri logistici e organizzativi.

  L’organizzazione dell’evento sarà amministrato dall’Agenzia individuata e supervisionata dal CD.

Per la richiesta dei crediti formativi per le professioni sanitarie, potrà essere utilizzato il provider accreditato individuato dal CD. Il costo della pratica di accreditamento e della tassa ministeriale saranno inseriti nel budget dell’evento. Qualora sia possibile, si possono utilizzare i centri di formazione aziendale di uno dei membri del Consiglio R/I coinvolto.

  • Comma 1: Tutti gli eventi saranno coordinati dall’Agenzia che organizza i Congressi di SIAN.
  • Comma 2: Approvato l’evento da parte del CD, sarà responsabilità dell’Agenzia Congressi quanto segue:
  1. Supportare il CD nella valutazione economica e organizzativa dell’evento
  2. Richiedere le proposte economiche dei fornitori, necessari per l’organizzazione dell’evento, previa indicazione da parte del ROR di quelli in loco
  3. Sottoporre al CD il budget preliminare e il consuntivo per le valutazioni economiche e organizzative
  4. Inviare al ROR il budget preliminare, gli aggiornamenti e il consuntivo
  5. Supervisionare e coordinare le attività organizzative/amministrative
  6. Supportare il CD nei rapporti con gli sponsor.
  • Comma 1: È responsabilità del/dei Consiglio/i R/I coinvolto/i trovare i fondi necessari per la copertura economica dell’evento, segnalando tempestivamente all’Agenzia Congressi SIAN i referenti degli sponsor (es. farmaceutici, biomedicali, fondazioni/banche, aziende, altri tipi, ecc.) e l’importo concordato.
  • Comma 2: Qualora le entrate previste nel budget non fossero sufficienti alla copertura dei costi, il CD individuerà le attività su cui apportare modifiche o decidere di annullare l’iniziativa.
  • Comma 3: In caso di eventi straordinari, il CD sarà libero di annullare l’iniziativa.
  • Comma 1: Alla Faculty degli eventi R/I SIAN saranno riconosciuti i seguenti rimborsi:
  1. TRENO: treni A/V biglietti modificabili in base alla tariffa più conveniente al momento della prenotazione, treni Regionali o Frecce Rosse in Seconda Classe.
  2. AEREO: economy, biglietto non rimborsabile e non permutabile. In caso di richiesta di emissione di nuovo biglietto, il costo sarà a carico della Faculty.
  3. MACCHINA: in caso di uso della propria autovettura, il rimborso chilometrico sarà consentito come segue:
      1. Faculty di provenienza regionale, sede dell’evento raggiungibile in treno il rimborso sarà pari al costo del biglietto del treno. 
      2. Faculty extra regione:
  1. : Sede dell’evento raggiungibile in treno (o altri mezzi pubblici) = rimborso chilometrico (comprensivo di eventuale pedaggio autostradale) pari a massimo il costo del treno
  2. : Sede dell’evento non facilmente raggiungibile con mezzi pubblici = rimborso chilometrico pari a euro 0,20 per km e comunque di importo non superiore a € 100,00. 
  • Comma 2: Per la richiesta di rimborso è necessario compilare l’apposito modulo fornito dalla Segreteria Organizzativa dell’evento, allegando gli scontrini originali.
  • Comma 3: per la Faculty non sono ammessi pagamenti di gettoni di presenza a carico SIAN.
  • Comma 4: Viene offerta una notte in hotel, in camera DUS B/B solo alla Faculty che non abbia garantita l’andata e il ritorno in giornata.
  • Comma 5: Sono esclusi rimborsi al di fuori di quelli elencati, se non previa autorizzazione del CD.
  • Comma 1: Per i Soci SIAN in quantità proporzionale alla quota associativa, è prevista una quota agevolata all’iscrizione di eventi formativi gestiti e organizzati dalla Società
  • Comma 2: Per chi non è Socio SIAN verranno individuate e concordate delle quote in relazione al tempo di programmazione dell’evento:
  1. Studenti di area medica/ infermieristica (SOLO previo invio di certificazione ufficiale dell’ente universitario) con eventi privi di catering quota gratuita in percentuale pari massimo al 5% del totale iscritti previsto.  In caso di richieste di iscrizioni del superamento della percentuale gratuita, pagamento di una quota di iscrizione pari a € 10,00.
  2. Studenti area medica/ infermieristica (SOLO previo invio di certificazione ufficiale dell’ente universitario) con eventi comprensivi di catering: € 15,00.
  • Comma 4: agli eventi SIAN non sono ammesse persone non iscritte e/o non associate, eventuali eccezioni dovranno essere sottoposte alla valutazione e all’approvazione del CD.
  • Comma 1: Il contributo annuo delle Sezioni R/I SIAN deve intendersi a copertura dei costi   comprensivi di IVA
  • Comma 2: Il contributo annuo delle Sezioni R/I, secondo quanto riportato nel “Regolamento Sezione R/I”, può essere erogato per l’organizzazione degli eventi R/I, solo previa valutazione e     autorizzazione del CD SIAN e non deve essere utilizzato per spese non attinenti alla formazione scientifica, come es. non esaustivo: omaggi alla Faculty, gadget ai partecipanti, cene formali, ecc.
  • Comma 3: Nei casi in cui il budget dell’evento sia negativo e il contributo R/I annuo a disposizione non sia in grado di coprire lo sbilanciamento, il CD si impegnerà a ridurre o a eliminare le spese superflue, come ad esempio il light lunch per i partecipanti, kit congressuale, ecc.
  • Comma 4: Alla Faculty viene garantito un light lunch in caso di eventi della durata di un giorno intero.
  • Comma 5: Tutti gli eventuali adeguamenti del budget dell’evento saranno valutati e decisi esclusivamente dal CD.
  • Comma 6: L’ eventuale eccedenza derivante dall’organizzazione delle iniziative delle Sezioni SIAN   devono essere versate a SIAN
  • Comma 1: In caso di eventi R/I SIAN in partnership con altre società/enti scientifici, il contributo R/I annuo potrà essere utilizzato nella misura massima del 50% dell’importo della sezioni R/I, previa richiesta del Referente R/I al Consiglio Direttivo
  • Comma 2: Non è possibile l’erogazione dell’intero contributo R/I a disposizione
  • Comma 3: Per l’erogazione del contributo R/I per eventi SIAN all’interno di altre iniziative scientifiche si richiamano i punti sopra riportati, salvo deroghe autorizzate dal CD. 

Le future modifiche al Regolamento possono essere apportate con maggioranza semplice del Consiglio Direttivo e rese disponibili sulla home page associativa.

REGOLAMENTO DELLE SEZIONI REGIONALI E/O INTERREGIONALI SIAN

  • Comma 1: Il presente regolamento, redatto ai sensi e per gli effetti dell’Art. 15 dello Statuto dell’Associazione denominata “Società Infermieri Area Nefrologica (SIAN), disciplina le modalità di istituzione delle Sezioni regionali e/o interregionali e le modalità del loro funzionamento, alle quali le Sezioni stesse dovranno obbligatoriamente attenersi. 
  • Comma 2: Le Sezioni non hanno personalità giuridica autonoma e pertanto non godono di autonomia economica e patrimoniale
  • Comma 3: le Sezioni regionali e Interregionali utilizzeranno il marchio ed il logo appartenenti a SIAN, dopo autorizzazione del Consiglio Direttivo.
  • Comma 1: L’autorizzazione all’istituzione di ogni nuova Sezione è conferita dal Consiglio Direttivo, a seguito di specifica richiesta sottoscritta da almeno venti Soci ordinari/onorari residenti nella regione medesima o nelle regioni che, alla data della richiesta, risultino iscritti alla SIAN e in regola con il versamento delle quote associative degli ultimi due anni, comprensivo di quello in corso di richiesta. 
  • Comma 2: Nel caso di regioni contigue che, per il ridotto numero di iscritti, non raggiungano i criteri stabiliti per divenire o restare sezione regionale, è possibile, su delibera specifica del CD, costituire sezioni interregionali con un unico Consiglio Regionale ed un unico ROR che le rappresenti con le stesse modalità di cui al comma precedente. 
  1. In caso di successivo raggiungimento del quorum in una o più di queste regioni il CD potrà provvedere con apposita delibera a costituire o a ricostituire la sezione regionale. 
  2. In caso di sezioni interregionali dovrà essere prevista l’elezione di almeno un rappresentante ROR per ognuna delle regioni che formano la sezione interregionale.
  • Comma 1: La prima Assemblea regionale o interregionale dovrà essere convocata dal Coordinatore nazionale dei ROR che resterà in carica per l’espletamento burocratico sino alla nomina del ROR di sezione degli organi delle sezioni regionali. 
  1. Alla prima Assemblea della SEZIONE potranno intervenire, con diritto di voto, i Soci residenti nella regione di appartenenza che risultino iscritti alla SIAN da almeno centoventi giorni. 
  2. Entro quindici giorni dalla prima Assemblea della SEZIONE, nella quale sono eletti gli organi delle sezioni regionali, il coordinatore nazionale dei ROR trasmetterà il verbale della prima Assemblea al Consiglio Direttivo il quale, valutata la correttezza del procedimento adottato e preso atto di quanto deciso, delibererà entro i successivi quindici giorni il risultato delle votazioni e l’istituzione della nuova SEZIONE REGIONALE.  
  3. Verrà nominato il candidato che avrà ottenuto il maggior numero di preferenze. A parità di voti risulterà eletto il candidato con maggiore anzianità di iscrizione continuativa alla SIAN. 
  4. La figura di ROR di sezione è compatibile con le cariche di Consigliere regionale o interregionale.
  5. La carica di ROR è incompatibile con la carica di Probiviro e di Presidente della SIAN.
  6. Contestualmente all’istituzione della nuova SEZIONE entrerà in carica il ROR nominato nel corso dalla prima Assemblea. 

Entro trenta giorni dalla notifica dell’avvenuta istituzione della nuova SEZIONE, il ROR dovrà comunicare al Consiglio Direttivo l’indirizzo della sede operativa.

Sono Organi delle sezioni regionali:

    1. l’Assemblea regionale o interregionale dei Soci;
    2. Il Consiglio regionale o interregionale;
    3. Il ROR di sezione regionale;
    4. Il Segretario.
  • Comma 1: All’Assemblea ordinaria della SEZIONE potranno intervenire tutti i Soci residenti nella regione o nelle regioni che costituiscono le sezioni interregionali come da Art. 2 del presente regolamento.
  • Comma 2: L’Assemblea è convocata e presieduta dal ROR di SEZIONE almeno una volta all’anno. La convocazione verrà inviata ai Soci tramite e-mail almeno quindici giorni prima della data fissata per l’incontro.
  1. In caso di nomina delle cariche elettive l’Assemblea verrà comunicata almeno sessanta giorni prima.
  2. L’Assemblea delibera a maggioranza assoluta dei presenti aventi diritto di voto.
  • Comma 3: Le funzioni di Segretario dell’Assemblea sono svolte dal Segretario del Consiglio regionale o interregionale, il quale provvederà a redigere i verbali delle riunioni sottoscritti anche dal ROR di Sezione e riportati a cura del Segretario da tenere agli atti, copie dei verbali dovranno essere inviate al Consiglio Direttivo entro i quindici giorni successivi alla data dell’Assemblea.
  • Comma 4: L’Assemblea nomina il ROR di sezione e i componenti del Consiglio regionale o interregionale, in un numero compreso tra un minimo di quattro ed un massimo di dieci, secondo i criteri stabiliti e comunicati prima delle elezioni dal Consiglio Direttivo, in proporzione al numero di iscritti residenti nella regione.
  • Comma 5: Potranno essere indette Assemblee straordinarie su richiesta del cinquantuno% dei Soci aventi diritto di voto. 
  1. La convocazione e le deliberazioni delle Assemblee straordinarie seguono le regole fissate per l’Assemblea ordinaria.
  • Comma 1: Il Consiglio regionale o interregionale coadiuva il ROR di sezione nell’espletamento delle sue funzioni.
  1. Ogni Socio, iscritto da almeno tre anni consecutivi (compreso l’anno in corso), che desideri candidarsi a Consigliere regionale o interregionale dovrà far pervenire la propria richiesta al ROR di sezione almeno venti giorni prima dalla data dell’Assemblea.
  2. I Consiglieri verranno eletti dall’Assemblea dei Soci con voto segreto e con votazione separata rispetto a quella relativa all’elezione del ROR di sezione, qualora le due votazioni avvenissero contestualmente.
  3. Risulteranno eletti i candidati che avranno riportato il maggior numero di preferenze.
  4. A parità di punteggio risulterà eletto il Socio con la maggiore anzianità di iscrizione alla SIAN.
  • Comma 2: Il mandato del Consiglio Regionale cesserà in concomitanza del rinnovo del Consiglio Direttivo Nazionale.
  1. Fino alla data di nomina del nuovo Consiglio Regionale i precedenti Consiglieri resteranno in carica per l’ordinaria amministrazione.
  • Comma 3: Il Consiglio Regionale si riunirà almeno con cadenza quadrimestrale POSSIBILMENTE VIA WEB: 
  1. Si riunirà altresì tutte le volte che il ROR di sezione lo riterrà necessario o opportuno, e comunque quando gli verrà fatta specifica e motivata richiesta da almeno un terzo dei Consiglieri regionali o interregionali
  2. La convocazione del Consiglio Regionale con data, ora e luogo della riunione dovrà coincidere con la sede della Sezione Regionale ed ordine del giorno; dovrà essere inviata via e-mail almeno quindici giorni prima della data fissata per l’incontro
  • Il Consiglio Regionale, costituito con la presenza della maggioranza dei suoi componenti, delibererà le decisioni prese con la maggioranza assoluta dei voti. In caso di parità, prevarrà il voto del ROR di sezione. 
  • Comma 4: Il Consiglio Regionale nominerà al suo interno il Segretario.
  • Comma 5: I Consiglieri Regionali o interregionali potranno rimanere in carica tre anni ed essere rieletti per tre mandati consecutivi.

Comma 6: La carica di Consigliere regionale o interregionale è incompatibile con la carica di Coordinatore dei ROR e con la carica di Presidente SIAN, mentre potrà essere eletto per la carica di ROR

  • Comma 1: Il ROR di sezione e R/I realizzerà le attività programmate e preventivamente autorizzate come da statuto, esercitando i propri compiti esecutivi nell’ambito del preventivo approvato dal CD. 
  1. Requisiti essenziali per poter proporre la propria candidatura alla carica di ROR DI SEZIONE regionale è il possesso di un curriculum formativo – professionale e l’iscrizione SIAN come socio da almeno tre annualità consecutive (compreso l’anno in corso).
  2. Il curriculum dovrà essere inviato da ciascun candidato al Presidente SIAN almeno sessanta giorni prima della data dell’Assemblea regionale o interregionale.
  3. Il Presidente, acquisito il parere positivo della maggioranza dei componenti del Consiglio Direttivo, ammetterà i candidati alle procedure elettorali, dandone comunicazione al ROR DI SEZIONE uscente ed agli interessati.
  4. Il Consiglio Direttivo, a mezzo del suo Presidente, in caso di non accettazione della candidatura ne darà comunicazione all’interessato che potrà fare ricorso al Collegio dei Probiviri.
  • Comma 2: Il ROR di sezione rappresenterà SIAN presso le Istituzioni Regionali o interregionali e sarà tenuto a rispettare lo Statuto, i regolamenti, le linee guida e gli indirizzi programmatici deliberati dal Consiglio Direttivo
  1. Nel caso di sedi interregionali il ROR di sezione potrà, se necessario, delegare un Consigliere residente in una specifica regione tra quelle che costituiscono la sede interregionale e rappresentare SIAN presso le istituzioni di quella regione.
  2. Il ROR di sezione non sarà eleggibile come Coordinatore o come Consigliere regionale, la sua carica durerà tre anni, e per non più di tre mandati, salvo espresse deroghe concesse dal Consiglio.
  3. Il mandato conferito al ROR di sezione cesserà contestualmente alla scadenza del mandato conferito al Consiglio Direttivo Nazionale, indipendentemente dalla data di nomina del ROR di sezione.
  • Comma 3: Il ROR NOMINATO, per procedere alle elezioni dei nuovi organi regionali dovrà convocare l’Assemblea dei Soci entro tre mesi dalla nomina del nuovo Consiglio Direttivo Nazionale, presiederà la gestione della SEDE e ne sarà responsabile
  1. Entro il termine dell’anno solare dovrà redigere ed inviare al Presidente SIAN e al Coordinatore nazionale dei ROR, una relazione con la sintesi delle attività svolte 
  2. In caso di dimissione dalla carica di ROR di sezione prima del termine del proprio mandato, il Segretario della SEDE assumerà provvisoriamente la carica di ROR di Sezione e convocherà l’Assemblea per l’elezione della carica vacante entro i tre mesi successivi decorrenti dalla data di cessazione.
  3. Qualora tale procedura per qualsiasi motivo non verrà e/o non sarà espletata e/o espletabile, il Presidente SIAN nominerà un ROR di sezione pro-tempore, il quale resterà in carica sino alla scadenza del mandato del Consiglio Direttivo Regionale o interregionale.
  • Comma 1: Il Segretario regionale sarà nominato dal Consiglio Regionale o interregionale al proprio interno.
  • Comma 2: Compiti del Segretario:
  1. Redigere i verbali delle riunioni dell’Assemblea e del Consiglio regionale
  2. Conservare i verbali agli atti
  3. Inviare copia dei verbali, controfirmata dal ROR di sezione regionale, al Consiglio Regionale, al Direttivo Nazionale e al Coordinatore dei ROR entro quindici giorni dalla data della riunione.
  4. In caso di dimissione del ROR di sezione assumere provvisoriamente la carica e convocare l’Assemblea regionale o interregionale per l’elezione del nuovo ROR di sezione entro tre mesi;
  5. Sottoscrivere congiuntamente al ROR di sezione, il rendiconto economico finanziario annuale; da trasmettere alla Segreteria Nazionale entro il quindici luglio ed il quindici gennaio di ciascun anno la relativa documentazione.
  • Comma 1: Tutte le iniziative promosse dalle singole SEZIONI, in particolare quelle in campo editoriale, telematico, formativo e congressuale, dovranno ottenere la preventiva autorizzazione da parte del Consiglio Direttivo Nazionale SIAN, che avrà facoltà di nominare un proprio Consigliere nell’organismo organizzatore dell’iniziativa. A tal fine dovrà essere inviato da parte del ROR di sezione, almeno quattro mesi prima della data dell’evento, dettagliata relazione i cui contenuti sono determinati nel Disciplinare Tecnico. 
  • Comma 2: Ciascun singolo evento regionale non potrà avere durata superiore di un giorno. In ogni caso è fatta salva la facoltà della Società di infermieri di area nefrologica, indicare alla SEZIONE l’ente organizzatore delle iniziative a cui si appoggia la Società, in tale ipotesi vi è l’obbligo di avvalersi dell’ente indicato. 
  • Comma 3: Eventuali variazioni del budget che prevedano incrementi di spesa o incremento di disavanzo devono essere preventivamente autorizzate dal Consiglio Direttivo Nazionale. 
  • Comma 4: Nel caso in cui non venga concessa l’autorizzazione richiesta, l’iniziativa non potrà essere organizzata a nome della Società Infermieri Area Nefrologica.
  • Comma 5: I patrocini devono essere rilasciati solo dalla Sede nazionale. (Come da Art. 2 del regolamento patrocinio). 
  • Comma 6: L’unico logo che potrà apparire su ogni e qualsiasi documento predisposto dalla SEZIONE regionale dovrà obbligatoriamente essere quello ufficiale inviato dalla Segreteria nazionale. Sarà cura del Segretario di sezione riportare su carta intestata i nominativi dei componenti del Consiglio Regionale e del/i ROR di Sezione.
  • Comma 1: Le SEZIONI Regionali non possono godere di autonomia economico-patrimoniale. La gestione economica finanziaria e vari rimborsi spese per attività a nome di SIAN avverrà secondo modalità determinate nel Disciplinare Tecnico dal Consiglio Direttivo Nazionale.  Entro il quindici gennaio e quindici luglio di ciascun anno dovrà essere presentato al Consiglio Direttivo Nazionale un rendiconto economico finanziario relativo all’anno precedente sottoscritto dal ROR di sezione e dal segretario.
  • Comma 2: Eventuali disavanzi di gestione, emergenti dal rendiconto annuale verranno ripianati da SIAN solo se conseguenti ad iniziative di cui al precedente Art. 5, preventivamente autorizzate dal Consiglio Nazionale nei limiti del contributo annuo approvato. In caso contrario, gli eventuali disavanzi gestionali, generati da iniziative non autorizzate, dovranno essere ripianati dal ROR di sezione.
  • Comma 3: Le SEZIONI Regionali non potranno ricevere donazioni e/o elargizioni a qualsiasi titolo e/o da chiunque effettuate.
  1. Qualora peraltro dovessero essere effettuate a SIAN donazioni e/o elargizioni espressamente destinate alla SEZIONE, potrà essere riconosciuta alla stessa una percentuale pari al novanta %. 
  2. Tale percentuale verrà accantonata da SIAN in apposito fondo finalizzato a finanziare eventuali ulteriori iniziative della SEZIONE di cui al precedente Art. 5, proposte a SIAN per le necessarie autorizzazioni entro e non oltre il termine dell’esercizio successivo a quello in cui il predetto avanzo si è generato. 
  3. Trascorso tale termine senza che siano state avanzate richieste dalla SEZIONE, l’importo verrà acquisito a titolo definitivo da SIAN.
  • Comma 4: Sarà cura del Segretario regionale o interregionale trasmettere alla Segreteria Nazionale per gli adempimenti contabili e fiscali di legge, tutta la documentazione afferente i giustificativi di spesa entro il quindici gennaio e quindici luglio.
  • Comma 1: In caso di acclarate e ripetute irregolarità ed inadempienze di qualsivoglia natura, sarà facoltà del Consiglio Direttivo, acquisito il parere dei Probiviri, sciogliere il Consiglio regionale o interregionale e destituire il ROR di sezione procedendo, in sua vece al Coordinatore Nazionale dei ROR, il quale assumerà tutti i poteri di ordinaria gestione, rispondendo direttamente al Consiglio Direttivo nazionale. 
  1. Il Coordinatore Nazionale dei ROR dovrà inoltre indire le elezioni per il nuovo Consiglio regionale o interregionale secondo le direttive impartitegli dallo stesso Consiglio Direttivo nazionale.
  • Comma 1: Le disposizioni del presente regolamento entreranno in vigore successivamente alla sua approvazione da parte dell’Assemblea nazionale.
  • Comma 2: Gli organi delle SEZIONI regionali sono tenuti a seguire le disposizioni contenute nel presente regolamento, presentato da SIAN all’atto di richiesta di costituzione di sezione e relativa sottoscrizione per presa visione ed accettazione.

Le future modifiche al Regolamento possono essere apportate con maggioranza semplice del Consiglio Direttivo e rese disponibili sulla home page associativa.

    Statuto

    Statuto SIAN

    Dallo statuto SIAN, nato nel 2018 per allinearci ai decreti attuativi della legge Gelli,
    è stato redatto e approvato nel 2020, il regolamento interno ad integrazione delle linee statutarie,
    atto a fornire un contributo esaustivo agli articoli statutari e un valido aiuto al miglioramento delle
    cure e trattamento della persona affetta da MRC.

    DOCUMENTI SCARICABILI

    qui potrai trovare i documenti cartacei

    1. Con l’approvazione del presente Statuto, l’Associazione, prima nominata “Filiale Italiana EDTNA/ERCA” assumerà la nuova denominazione “SIAN”, Società Infermieri di Area Nefrologica (nel prosieguo anche “Associazione”), la quale agirà autonomamente e con pieni poteri decisionali, sempre nel rispetto dell’Atto Costitutivo dell’Associazione EDTNA/ERCA (European Dialysis and Trasplant Nurses Association – European Renal Care Association), come deciso dal relativo Comitato Direttivo EDTNA/ERCA Pilatusstrasse 35, CH-6003 Lucerne, Switzerland del 23 GENNAIO 2018 (si allega verbale).
    1. L’Associazione, costituita a tempo indeterminato, ha la propria sede legale in Castenaso (BO) alla Via Montanara n. 8/3, 40055.
    2. Le riunioni degli Organi dell’Associazione potranno svolgersi anche in luoghi diversi dalla sede legale, anche con modalità informatico ‑ telematiche e/o per mezzo di sistemi di conferenza telefonica audio-video che garantiscano la identificabilità dei membri, ferme restando le modalità di convocazione e deliberazione stabilite dal presente Statuto.
    1. Finalità precipua dell’Associazione è quella di contribuire al miglioramento delle cure e del trattamento della persona affetta da Malattia Renale Cronica ed acuta, secondo elevati ed aggiornati standard professionali, valorizzando le competenze specialistiche degli infermieri e degli altri operatori sanitari che si occupano di tutti gli stati della malattia renale, attraverso interventi educativi, conservativi, dietetico/nutrizionali, sostitutivi – dialisi e trapianto – e palliativi.
    2. In particolare, tali finalità potranno essere perseguite mediante diverse attività, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo:
    3. attivare momenti di informazione ed educazione, in tutti i possibili e vari contesti sociali, per la prevenzione e la cura della Malattia Renale, nei vari stati del percorso di cronicità ed acuzie;
    4. promuovere la qualificazione, l’aggiornamento, la ricerca tecnico-scientifica, organizzare incontri periodici, convegni, tavole rotonde, seminari e altre iniziative culturali e scientifiche volte a favorire la crescita professionale, la formazione e l’aggiornamento degli associati e, in generale, lo sviluppo professionale degli esercenti le professioni sanitarie coinvolti nelle cure nefrologiche;
    5. promuovere occasioni di confronto sul tema delle cure nefrologiche per agevolare il dibattito, la discussione e la divulgazione delle conoscenze, anche attraverso il confronto multidisciplinare e con i modelli di altri Paesi;
    6. coinvolgere e rappresentare gli interessi degli esercenti le professioni sanitarie di area nefrologica nei rapporti con i cittadini, gli enti pubblici, gli ordini professionali, nonché cooperare e intrattenere rapporti con le autorità ed istituzioni pubbliche, internazionali, nazionali e locali, per il raggiungimento degli scopi associativi e promuovere relazioni con altre organizzazioni e associazioni nazionali, europee e internazionali su materie correlate ed analoghe;
    7. favorire la tutela dei diritti degli associati, assicurando loro l’accesso a specifiche attività di formazione, assistenza e consulenza tecnico-specialistica di qualità elevata e a costi controllati, con riguardo alle possibili questioni o controversie di natura tecnica quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, le questioni di carattere giuridico, medico-legale, assicurativo, tecnico-contabile, fiscale e/o tributario;
    8. svolgere attività di merchandising per la distribuzione e la vendita di gadget ed altro materiale avente carattere divulgativo dei fini, dei progetti, delle iniziative e delle attività dell’Associazione, anche contraddistinti dai marchi e segni distintivi dell’Associazione o di cui l’Associazione sia licenziataria;
    9. compiere ogni altro atto necessario al raggiungimento degli scopi associativi.
    1. L’Associazione è apartitica ed apolitica e non svolge, né direttamente né indirettamente, attività sindacale né, tanto meno, persegue, tra le proprie finalità, forme di tutela sindacale.
    2. L’Associazione non ha scopo di lucro. È, pertanto, vietata ogni forma di ripartizione e/o distribuzione tra gli associati degli eventuali utili e/o proventi derivanti delle iniziative ed attività intraprese dall’Associazione o da quelle cui la stessa ha preso parte nel perseguimento delle finalità sue proprie, nonché delle eventuali donazioni, contribuzioni o proventi alla stessa pervenuti, a qualsiasi titolo, in conformità allo Statuto.
    3. I proventi di cui al comma 2 del presente articolo saranno impiegati dall’Associazione per il raggiungimento degli scopi statutari.
    4. L’Associazione, così come i propri legali rappresentanti, svolge le attività ivi previste e persegue le finalità indicate nel presente Statuto in modo autonomo e indipendente da qualsivoglia interesse e partecipazione ad attività imprenditoriali ed economiche, fatte salve le attività rientranti nell’ambito del Programma nazionale di formazione continua in medicina (ECM).
    1. Per il perseguimento dei suoi fini e la realizzazione e/o promozione dei suoi progetti, l’Associazione può stipulare specifiche licenze d’uso di segni distintivi e/o marchi, di qualunque genere e/o natura, con i rispettivi titolari.
    2. Tali segni distintivi saranno utilizzati dall’Associazione nell’ambito dei suoi progetti e per promuovere le proprie iniziative e attività.
    1. Nel perseguimento delle finalità statutarie e riconoscendo nella rete internet e nei nuovi media un importante strumento in grado di favorire la partecipazione alle iniziative sociali ed il raggiungimento degli scopi associativi, l’Associazione:
    2. rende note, tramite il sito web, le pubblicazioni e le attività scientifiche e ne cura il costante aggiornamento;
    3. promuove, organizza e coltiva i propri progetti, programmi e attività attraverso il sito web e mediante l’utilizzo di canali quali blog, social network, forme di comunicazione multimediale e nuovi media;
    4. recepisce eventuali iniziative programmatiche coerenti con le finalità e gli scopi associativi che siano nate spontaneamente all’interno della rete internet e dei social network.
    5. Rimane inteso che l’amministrazione e/o la gestione dei contenuti pubblicati su blog, pagine di social network, siti internet od ogni altro mezzo di comunicazione multimediale facente capo e/o in qualunque modo riferibile all’Associazione, anche nelle sue articolazioni territoriali, e/o ai progetti nati e sviluppati nell’ambito dell’Associazione medesima, avverranno esclusivamente secondo i regolamenti o i provvedimenti interni adottati in conformità con il presente Statuto.
    6. Per lo svolgimento di tali attività, il Consiglio Direttivo nomina un Coordinatore della comunicazione social (“webmaster”) con lo scopo di gestire e curare il sito web dell’Associazione, mantenere i rapporti con i canali di comunicazione (blog, social network, forme di comunicazione multimediale e nuovi media) e, in generale, curare l’immagine mediatica dell’Associazione.
    1. Al fine di adempiere alla specifica finalità statutaria di cui all’articolo 3, comma 2, lett. e) del presente Statuto, l’Associazione può stipulare specifiche convenzioni con strutture e studi professionali, quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, studi legali, studi commerciali e/o tributari e di revisione contabile, studi notarili, studi medico-legali, onde consentire agli associati in regola con il pagamento dei contributi associativi di usufruire dei relativi servizi e/o attività a costi controllati.
    1. Il patrimonio dell’Associazione è costituito dalle quote associative annuali versate dagli associati, dai contributi versati volontariamente da persone fisiche, enti pubblici e privati, nonché dagli eventuali proventi delle iniziative ed attività intraprese dall’Associazione nel perseguimento delle finalità sue proprie, da donazioni o lasciti testamentari accettati dalla Associazione in conformità allo Statuto, oltre che dai beni mobili, mobili registrati ed, eventualmente, immobili, acquisiti mediante l’utilizzo delle predette somme, ovvero ricevuti dall’Associazione per atti di liberalità tra vivi o mortis causa.
    2. Possono costituire entrate dell’Associazione anche gli eventuali proventi derivanti dalla gestione di eventuali spazi e/o inserzioni pubblicitarie pubblicate nel sito web e/o blog e/o pagine di social network dell’Associazione.
    3. Altre entrate possono derivare da contributi ottenuti da fondazioni private, università, agenzie governative, fondi europei relativi a progetti finalizzati al perseguimento degli scopi associativi.
    4. Le somme di cui ai commi 1, 2 e 3 del presente articolo saranno impiegate dall’Associazione per il raggiungimento degli scopi statutari.
    1. Possono diventare associati tutte le persone fisiche che non siano portatrici di interessi contrastanti con l’oggetto, gli scopi e le finalità dell’Associazione, che non facciano parte di associazioni, movimenti e/o enti con finalità in contrasto con quelle proprie dell’Associazione e che soddisfino, alternativamente, uno dei seguenti requisiti:
    2. abbiano conseguito l’abilitazione all’esercizio delle professioni sanitarie infermieristiche e svolgano o abbiano svolto la propria attività professionale in una qualsiasi delle aree attinenti alla malattia renale cronica ed acuta;
    3. svolgano o abbiano svolto attività professionali a diverso titolo rientranti nell’ambito delle cure nefrologiche, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, nutrizionista, operatore tecnico sanitario, assistente sociale.
    4. Possono altresì divenire associati le persone fisiche non in possesso dei requisiti di cui alle lettere a) e b) del comma 1 del presente articolo, ivi compresi gli studenti dei corsi di laurea in professioni sanitarie e gli iscritti alle relative scuole di specializzazione, docenti e tutor, che abbiano dimostrato per un tempo congruo un effettivo e comprovato interesse verso il settore delle malattie nefrologiche e verso gli scopi dell’Associazione.
    5. Tutti gli associati dovranno divenire tali secondo la procedura di cui all’articolo 10.
    1. L’adesione all’Associazione avviene mediante invio al Consiglio Direttivo di una domanda di ammissione corredata dalla scheda di iscrizione debitamente compilata, con le forme e i mezzi indicati nel regolamento interno, e previo pagamento della relativa quota di iscrizione.
    2. L’ammissione dei nuovi associati è efficace una volta portata a conoscenza del richiedente, anche con mezzi telematici.
    3. Il contributo annuale, determinato nella misura stabilita ai sensi del presente Statuto, è comunque dovuto per intero, indipendentemente dal momento in cui l’ammissione dell’associato è deliberata.
    4. L’ammissione costituisce accettazione espressa ed effettiva da parte del nuovo associato del contenuto dello Statuto, nonché di tutti i diritti ed i doveri correlati alla qualità di associato.
    5. Il Consiglio Direttivo procederà a verifiche periodiche e/o a campione e/o su segnalazione per accertare il rispetto dello Statuto da parte degli associati.
    1. La partecipazione all’Associazione è individuale, personale e gratuita, salvo il versamento del contributo annuale e/o di eventuali contribuzioni straordinarie deliberate in conformità al presente Statuto.
    2. Fermo quanto previsto dall’art. 17 in tema di diritto di voto, gli associati in regola con il pagamento dei contributi associativi hanno diritto di:
    3. intervenire in Assemblea e presentare mozioni da sottoporre al voto dell’Assemblea;
    4. esercitare in seno all’Assemblea il diritto di parola nonché il diritto di voto;
    5. essere eletti negli organi associativi conformemente al presente Statuto;
    6. partecipare alle attività ed alle iniziative promosse dall’Associazione;
    7. avvalersi dei servizi offerti dall’Associazione.
    1. Gli associati sono tenuti:
    2. a corrispondere la quota associativa annuale nella misura e con le modalità fissate dal Consiglio Direttivo;
    3. ad osservare le norme statutarie, gli eventuali regolamenti interni e le deliberazioni adottate dagli organi associativi in conformità allo Statuto;
    4. a mantenere i requisiti di iscrizione previsti dall’art. 9 dello Statuto;
    5. a comunicare tempestivamente al Consiglio Direttivo l’insorgere o il rischio di insorgenza in capo all’associato di situazioni di conflitto di interesse o, in generale, di condizioni contrastanti con l’oggetto, gli scopi e le finalità dell’Associazione;
    6. ad astenersi da comportamenti contrari a o lesivi per le finalità dell’Associazione, così come da comportamenti suscettibili di pregiudicare l’immagine dell’Associazione o il raggiungimento degli scopi dell’Associazione;
    7. ad attenersi a lealtà e correttezza nei confronti degli organi dell’Associazione, nonché degli altri associati.
    8. Gli associati che ricoprono cariche sociali non devono avere subito sentenze di condanna passate in giudicato in relazione all’attività dell’Associazione. Qualora tali sentenze intervengano successivamente alla nomina, gli interessati sono tenuti a darne pronta comunicazione, anche con sistemi informatici, al Presidente dell’Associazione e a presentare contestualmente, in forma scritta, al Consiglio Direttivo le proprie dimissioni dalla carica ricoperta.
    1. Sono soci ordinari coloro che entrano a far parte dell’Associazione previa domanda di ammissione e relativa accettazione secondo quanto previsto dall’articolo 10 dello Statuto.
    2. Sono soci sostenitori coloro che, per la partecipazione ad attività formative dell’associazione, versano un contributo determinato con apposito regolamento del Consiglio Direttivo di importo minimo in ogni caso non inferiore a € 20,00 euro. La qualifica di socio sostenitore può avere una durata determinata nel tempo e/o limitata a singoli eventi e/o attività, come espressamente comunicato al momento del pagamento del relativo contributo; i soci sostenitori possono acquisire la posizione di socio ordinario, in qualsiasi momento, comunicando la propria richiesta al Consiglio Direttivo ed effettuando il pagamento della quota di iscrizione annuale all’Associazione. I soci sostenitori non hanno diritto di voto.
    3. Sono soci onorari i soggetti che si siano distinti per servizio meritorio nel settore delle professioni sanitarie coinvolte nella cura e nell’assistenza del paziente affetto da insufficienza renale e per il loro supporto agli scopi e alla causa dell’Associazione. I soci onorari sono nominati su iniziativa del Comitato Direttivo e non sono tenuti al pagamento della quota associativa. I soci onorari hanno il diritto di voto.
    4. Sono soci corporati le persone giuridiche e gli enti pubblici coinvolti nella produzione di beni, servizi e biotecnologie utili e necessari all’erogazione delle cure renali e che intendono contribuire finanziariamente all’Associazione per sostenerne progetti e attività formative. I soci corporati non hanno diritto di voto.
    1. La qualifica di associato viene meno a seguito di:
    2. recesso esercitato dall’associato a mezzo raccomandata A.R. o PEC, indirizzata al Presidente della Associazione. Il recesso ha, in ogni caso, effetto nel momento in cui giunge a conoscenza dell’Associazione. L’associato receduto rimane, in ogni caso, vincolato alle obbligazioni già assunte nei confronti dell’Associazione nel tempo in cui questi era associato;
    3. mancata corresponsione della quota associativa dovuta dall’associato a seguito dell’invio da parte del Consiglio Direttivo di due solleciti con comunicazione inviata a mezzo di posta elettronica e/o posta ordinaria;
    4. decadenza determinata dal venir meno dei requisiti di ammissione all’Associazione di cui all’art. 9 dello Statuto, accertata con delibera del Consiglio Direttivo;
    5. esclusione deliberata dal Consiglio Direttivo, in caso di: violazione dei doveri previsti dall’art. 12 dello Statuto, gravi inadempienze allo Statuto e/o ai regolamenti interni dell’Associazione, compimento di atti e/o comportamenti incompatibili, poco consoni o pregiudizievoli rispetto agli interessi, all’immagine ed alle finalità dell’Associazione o degli associati. La decisione, adottata dopo aver sentito la parte interessata, eseguita ogni indagine del caso e garantito il contraddittorio, è depositata presso il Consiglio Direttivo e comunicata all’interessato entro i successivi quindici giorni;
    6. decesso dell’associato;
    7. scioglimento dell’Associazione.
    8. La qualità di associato non è trasmissibile né per atto tra vivi, né mortis causa.

    3. L’associato che cessi, per qualsiasi ragione, di far parte dell’Associazione, non può vantare alcun diritto sul patrimonio

    1. Al fine di favorire la massima diffusione delle finalità, delle attività e delle iniziative promosse dall’Associazione su tutto il territorio nazionale, su delibera del Consiglio Direttivo possono essere istituite Sezioni Regionali dell’Associazione.
    2. Le Sezioni Regionali sono coordinate da un Referente Operativo Regionale (ROR), con il compito di promuovere le iscrizioni all’Associazione, le attività e le iniziative formative specifiche per il territorio di sua competenza, in collaborazione con gli organi centrali e nel rispetto dei livelli di autonomia previsti dal presente Statuto e dal regolamento.
    1. Gli organi nazionali dell’Associazione, che coordinano, sostengono e dirigono le attività nazionali, delle Sezioni Regionali, nonché le relazioni internazionali sono:
    2. l’Assemblea degli associati;
    3. il Consiglio Direttivo;
    4. il Presidente;
    5. il Tesoriere;
    6. il Segretario;
    7. il Collegio dei Probiviri;
    8. il Comitato Scientifico.
    1. L’Assemblea degli associati è costituita da tutti gli associati in regola con il pagamento della quota associativa annuale ed è ordinaria e straordinaria.
    2. L’Assemblea ordinaria è convocata almeno una volta l’anno su iniziativa del Consiglio Direttivo per la discussione e l’approvazione del rendiconto economico e finanziario redatto dal Consiglio Direttivo medesimo coadiuvato dal Tesoriere. L’Assemblea è convocata, altresì, ogniqualvolta il Consiglio Direttivo lo ritenga opportuno, nonché su istanza motivata di almeno un decimo degli associati.
    3. All’Assemblea ordinaria spettano tutte le competenze alla stessa attribuite inderogabilmente dalla legge e dal presente Statuto e, in ogni caso, quelle di:
    4. eleggere il Presidente dell’Associazione, il Tesoriere e il Segretario secondo le modalità previste dal presente Statuto;
    5. deliberare la costituzione del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Probiviri ed eleggerne i componenti con le modalità previste dal presente Statuto;
    6. deliberare la decadenza dalla carica di ciascun membro del Collegio dei Probiviri nei casi previsti dallo Statuto;
    7. approvare il rendiconto economico e finanziario redatto dal Consiglio Direttivo coadiuvato dal Tesoriere;
    8. deliberare sulle proposte del Consiglio Direttivo.
    9. L’Assemblea straordinaria degli associati è competente a deliberare sulle modifiche dello Statuto dell’Associazione, sulle proposte che comportino una sostanziale modificazione dell’oggetto, degli scopi, delle finalità e della natura dell’Associazione ovvero dei principi ispiratori del presente Statuto dell’Associazione, nonché sulle proposte di sostanziale modifica e/o cancellazione/soppressione dei progetti dell’Associazione e sullo scioglimento della Associazione.
    10. L’avviso di convocazione dell’Assemblea, con l’indicazione della data, del luogo e dell’ora di convocazione, oltre che delle materie che saranno trattate, è inviato, almeno dieci giorni prima della data della seduta, a ciascun associato a mezzo e-mail o fax o con sistemi di comunicazione elettronica. Tale avviso potrà indicare, altresì, la data di seconda convocazione nell’ipotesi in cui in prima convocazione non si dovesse raggiungere il numero di partecipanti utile per la valida costituzione dell’Assemblea.
    11. L’Assemblea è presieduta dal Presidente dell’Associazione o, in sua assenza, da un membro del Consiglio Direttivo appositamente designato dal Presidente o dall’Assemblea stessa.
    12. L’Assemblea è regolarmente costituita, in prima convocazione, con la presenza della maggioranza degli associati e, in seconda convocazione, qualsiasi sia il numero dei presenti.
    13. Le deliberazioni dell’Assemblea ordinaria sono adottate con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei presenti.
    14. Fatto salvo quanto previsto dal comma 7 del presente articolo, le deliberazioni di modifica dello Statuto, nonché quelle che comportino una sostanziale modificazione dell’oggetto, degli scopi, delle finalità e della natura dell’Associazione ovvero dei principi ispiratori del presente Statuto sono adottate, sia in prima che in seconda convocazione, con il voto favorevole dei tre quarti dei presenti.
    15. Lo scioglimento dell’Associazione potrà essere deliberato, sia in prima che in seconda convocazione, con la presenza di almeno tre quarti degli associati ed il voto favorevole dei tre quarti dei presenti.
    16. All’Assemblea sono ammesse tutte le tipologie di associati. Hanno diritto di voto i soci ordinari, in regola con il pagamento della quota associativa, ed i soci onorari. Hanno diritto alla sola audizione i soci sostenitori e i soci corporati.
    17. Ad ogni associato spetta un voto, che può essere espresso personalmente dall’associato, anche tramite modalità telematiche ed elettroniche, oppure a mezzo di un altro associato munito di delega scritta, comunicata anche con sistemi di comunicazione elettronica. Ciascun associato può rappresentare non più di 5 (cinque) associati in Assemblea. Nelle deliberazioni di approvazione del bilancio e in quelle che riguardano la loro responsabilità i titolari di cariche associative non hanno voto.
    18. Le votazioni per l’elezione dei membri degli organismi statutari sono svolte con scrutinio segreto. Le modalità di voto a distanza o elettroniche devono prevedere modalità tali da garantire la segretezza di voto,
    1. Il Consiglio Direttivo si compone di sette membri eletti dall’Assemblea tra gli associati, con la presenza della maggioranza assoluta dei componenti.
    2. Il Consiglio Direttivo si rinnova ogni triennio ed ogni suo membro è rieleggibile per due ulteriori mandati.
    3. Il Consiglio Direttivo è presieduto dal Presidente dell’Associazione o da un suo vice, individuato dal Presidente tra i componenti del Direttivo.
    4. La decadenza di uno o più membri del Consiglio Direttivo può essere richiesta/proposta dal Consiglio dei Probiviri per gravi motivi e/o qualora ricorra una delle ipotesi previste dall’art. 14, comma 1, lett. c). Il Consiglio Direttivo, con esclusione del/i membro/i oggetto della proposta, si esprimerà con apposita votazione su tale decadenza, che sarà approvata con il voto favorevole della maggioranza dei propri membri. Nel caso in cui il Consiglio Direttivo così composto non possa deliberare sulla decadenza, il Consiglio dei Probiviri potrà convocare l’Assemblea ed indire nuove elezioni.
    5. Nell’ipotesi in cui taluno dei membri del Consiglio Direttivo non possa attendere al mandato ricevuto prima della scadenza ordinaria, per dimissioni, revoca, decadenza, esclusione o per ogni altro impedimento definitivo, gli altri membri provvederanno alla sostituzione con il soggetto non eletto che ha ricevuto più votazioni alle precedenti elezioni, o ad eleggerne un altro, scelto tra gli associati, che rimarrà in carica fino alla prima Assemblea, la quale dovrà ratificare la nomina, ovvero, provvedere alla nomina di un diverso Consigliere il cui mandato scadrà unitamente a quello dei membri originari del Consiglio Direttivo.
    6. Nel caso in cui rimanga in carica uno solo dei consiglieri, dovrà essere convocata, senza indugio, l’Assemblea perché provveda al rinnovo del Consiglio Direttivo.
    7. Il Consiglio Direttivo si riunisce ogniqualvolta venga convocato dal Presidente, ovvero, su richiesta motivata, con la specifica indicazione delle materie da trattare, di almeno due dei suoi membri. Per la validità delle riunioni del Consiglio Direttivo è necessaria la presenza della maggioranza dei suoi componenti e le deliberazioni vengono adottate con il voto favorevole della maggioranza dei presenti.
    8. In caso di parità di voti prevale il voto del Presidente e, in caso di assenza del Presidente, quello del Vice Presidente.
    1. L’amministrazione, sia ordinaria che straordinaria, dell’Associazione è attribuita, salvo le specifiche competenze demandate dallo Statuto all’Assemblea o agli altri organi associativi, al Consiglio Direttivo.
    2. Il Consiglio Direttivo:
    3. provvede alla amministrazione ordinaria e straordinaria dell’Associazione indirizzandone le attività al perseguimento dei fini sociali;
    4. cura i rapporti con l’Associazione Europea EDTNA-ERCA, scegliendo un interlocutore adeguato tra i membri del Consiglio Direttivo o, su nomina presidenziale, tra gli associati;
    5. gestisce i fondi destinati alle iniziative dell’Associazione, coadiuvato dal Tesoriere;
    6. gestisce l’attività dell’Associazione;
    7. delibera sull’organizzazione e sullo svolgimento delle attività da espletare;
    8. sostiene le Sezioni Regionali dell’Associazione nello svolgimento di programmi e iniziative che favoriscano il perseguimento degli scopi statutari, coordinandone e dirigendone le attività e vigilando sulla conformità e/o compatibilità delle stesse con i fini associativi;
    9. convoca l’Assemblea degli associati almeno una volta l’anno per l’approvazione del rendiconto economico e finanziario e, comunque, ogniqualvolta si renda necessario per il corretto funzionamento dell’Associazione, ovvero, qualora ne facciano richiesta motivata almeno un quinto degli associati;
    10. predispone il rendiconto economico e finanziario annuale da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea degli associati;
    11. disciplina con apposito regolamento i criteri, i limiti, anche di budget, e le specifiche condizioni e modalità del riconoscimento, in favore degli associati titolari di cariche elettive in seno all’Associazione, dei rimborsi per le spese effettivamente sostenute per l’attività prestata in favore dell’Associazione stessa, in conformità a quanto previsto dal presente Statuto;
    12. verifica e regola eventuali situazioni di conflitto di interesse tra gli associati e l’Associazione;
    13. disciplina con apposito regolamento le specifiche procedure atte a consentire la partecipazione degli associati alla vita associativa con modalità informatico – telematiche e/o per mezzo di sistemi di conferenza telefonica audio-video in conformità a quanto previsto dal presente Statuto;
    14. predispone eventuali regolamenti interni all’Associazione e/o le relative modifiche da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea;
    15. nomina fra i suoi membri i soggetti cui attribuire specifiche responsabilità operative, progettuali ed organizzative, quali quelle relative al Coordinatore dei Referenti Operativi Regionali, al Coordinatore del Comitato Scientifico, ai Referenti dei Gruppi di studio specialistico e il Coordinatore delle comunicazioni social/webmaster;
    16. delibera sulla esclusione degli associati nei casi previsti dalla legge e dallo Statuto;
    17. attesta il verificarsi di cause di decadenza degli associati nei casi previsti dallo Statuto;
    18. revoca la nomina dei Referenti Operativi Regionali, del Coordinatore del Comitato Scientifico, dei Coordinatori dei Gruppi di studio specialistico e del Coordinatore delle comunicazioni social/webmaster, nei casi previsti dallo Statuto;
    19. promuove e gestisce rapporti di collaborazione con persone fisiche o giuridiche, società, agenzie, per lo svolgimento e la fornitura di servizi necessari o opportuni per il raggiungimento degli scopi dell’Associazione.
    1. Il Presidente è eletto dall’Assemblea fra gli Associati che siano in regola con il pagamento della quota associativa.
    2. Il Presidente ha il potere di rappresentanza dell’Associazione di fronte ai terzi ed in giudizio, di firmare atti, contratti, transazioni, convenzioni in nome e per conto dell’Associazione, che la vincolino sia nei confronti degli associati che dei terzi, di amministrazione e gestione di eventuali fondi dell’Associazione, di provvedere ai pagamenti relativi ad obbligazioni assunte dalla Associazione, di incassare somme e rilasciare quietanze.
    3. Tali funzioni possono essere delegate ad altri membri del Consiglio Direttivo.
    4. Il Presidente dura in carica tre anni ed è ricandidabile per due ulteriori mandati, previo parere positivo del Consiglio Direttivo.
    5. L’Assemblea e/o il Consiglio Direttivo può deliberarne la decadenza per gravi motivi quali, a titolo esemplificativo non esaustivo, la violazione del presente Statuto e/o ove ricorra una delle ipotesi previste dall’art. 14, comma 1, lett. c).
    1. Il Segretario è eletto dall’Assemblea chiamata ad eleggere il Presidente o il Consiglio Direttivo fra gli associati che non siano titolari di altra carica elettiva e che siano in regola con il pagamento della quota associativa.
    2. Il Segretario dura in carica tre anni e svolge il proprio mandato in sintonia con il Presidente, il Tesoriere e con il supporto del Consiglio Direttivo. L’Assemblea e/o il Consiglio Direttivo può deliberarne la decadenza per gravi motivi quali, a titolo esemplificativo non esaustivo, la violazione del presente Statuto e/o ove ricorra una delle ipotesi previste dall’art. 14, comma 1, lett. c).
    3. Il Segretario ha il compito di:
    4. redigere i verbali delle riunioni dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo;
    5. gestire e aggiornare il registro degli associati della cui tenuta è personalmente responsabile;
    6. pubblicare l’avviso di convocazione dell’Assemblea secondo quanto previsto dal presente Statuto;
    7. trasmettere agli associati l’avviso di convocazione dell’Assemblea secondo quanto stabilito dall’articolo 17 dello Statuto;
    8. pubblicare le deliberazioni dell’Assemblea sul sito internet dell’Associazione;
    9. pubblicare il rendiconto economico e finanziario sul sito internet dell’Associazione;
    10. assicurare il funzionamento dei servizi di segreteria.
    11. È tenuto a mantenere comportamenti adeguati al ruolo assunto e di rappresentanza dell’Associazione.
    1. Il Tesoriere è eletto dall’Assemblea fra gli Associati che non siano titolari di altra carica elettiva e che siano in regola con il pagamento della quota associativa.
    2. Il Tesoriere dura in carica tre anni e svolge il proprio mandato in sintonia con il Presidente, il Segretario e con il supporto del Consiglio Direttivo. L’Assemblea e/o il Consiglio Direttivo può deliberarne la decadenza per gravi motivi quali, a titolo esemplificativo non esaustivo, la violazione del presente Statuto e/o ove ricorra una delle ipotesi previste dall’art. 14, comma 1, lett. c).
    3. È compito del Tesoriere:
    4. custodire i beni, mobili ed immobili, dell’Associazione;
    5. riscuotere le quote annuali di associazione ed ogni altra entrata a favore dell’Associazione;
    6. provvedere ai pagamenti relativi ad obbligazioni assunte dall’Associazione;
    7. coadiuvare il Consiglio Direttivo nella redazione del rendiconto economico e finanziario.

    4. È tenuto a mantenere comportamenti adeguati al ruolo assunto e di rappresentanza dell’Associazione.

    1. Il Vicepresidente è scelto tra i membri del Consiglio Direttivo, su proposta del Presidente e/o di uno o più membri del Consiglio Direttivo, e votato dal Consiglio Direttivo stesso.
    2. Il Vicepresidente sostituisce il Presidente nei casi in cui questi sia anche temporaneamente impedito a svolgere le sue funzioni. Nell’espletamento del suo incarico il Vicepresidente espleta le funzioni proprie del Presidente.
    3. Il Consiglio Direttivo può delegare ad uno o più membri del Consiglio Direttivo, appositamente individuati secondo le competenze specifiche, la trattazione e la gestione di particolari temi e compiti, conferendo loro i poteri necessari per darvi corretto adempimento.
    1. Il Collegio dei Probiviri è organo di garanzia statutaria, composto da 3 (tre) membri eletti fra gli associati con una anzianità associativa di almeno 5 anni continuativi.
    2. I componenti del Collegio dei Probiviri sono eletti dall’Assemblea e non possono contemporaneamente essere membri del Comitato Direttivo.
    3. I Probiviri eleggono, tra i propri membri, a maggioranza, il Presidente del Collegio.
    4. Il Collegio dei Probiviri rimane in carica per tre anni ed è competente a:
    5. interpretare, su richiesta degli organi statutari o degli associati, il presente Statuto nonché ogni altra norma regolatrice dell’Associazione;
    6. decidere sulle violazioni del presente Statuto da parte degli associati e/o in merito a condotte degli stessi che risultino disdicevoli, disonorevoli e/o comunque incompatibili con le finalità e gli scopi associativi, poste in essere nell’ambito o fuori dell’Associazione e/o tramite blog, social network, siti internet ed ogni altra forma di comunicazione facente capo e/o in qualunque modo riferibile all’Associazione e/o ai progetti dell’Associazione, promuovendo anche d’ufficio il relativo procedimento e deliberando entro sessanta giorni, qualora ne ricorrano i presupposti, l’adozione di uno dei seguenti provvedimenti:
    7. censura scritta;
    8. sospensione temporanea dalla partecipazione alla vita associativa e dal diritto a qualificarsi come associato, anche all’esterno dell’Associazione;
    • proposta al Consiglio Direttivo dell’espulsione dell’associato dall’Associazione;
    1. decidere sui reclami proposti avverso le decisioni del Presidente ovvero del Consiglio Direttivo, di rigetto della domanda di ammissione alla Associazione e su quelli relativi alla esclusione degli associati dall’Associazione e sull’accertamento delle cause di decadenza degli associati dagli organi associativi e/o dalla Associazione.
    2. verificare la corrispondenza delle operazioni contabili ai deliberati e/o ai regolamenti.
    3. L’Assemblea può deliberare la decadenza dalla carica di ciascun membro del Consiglio dei Probiviri per gravi motivi quali, a titolo esemplificativo non esaustivo, la violazione del presente Statuto e/o ove ricorra una delle ipotesi previste dall’art. 14, comma 1, lett. c).
    1. Il Comitato Scientifico è l’organismo preposto alla promozione, organizzazione e programmazione delle attività scientifiche e formative dell’Associazione, nonché deputato al controllo ed alla verifica della qualità delle attività svolte e della produzione tecnico-scientifica.
    2. Il Comitato Scientifico è composto da almeno 3 (tre) membri permanenti, di cui almeno uno facente parte del Consiglio Direttivo e da un numero variabile di associati coinvolti per specifici gruppi di studio e di ricerca, dal Coordinatore e dai Referenti dei Gruppi di studio specialistico.
    3. Il coordinatore ed i membri del Comitato Scientifico sono nominati dal Comitato Direttivo e possono anche ricoprire altre cariche elettive in seno all’Associazione.
    4. Il Comitato Scientifico rimane in carica per tre anni si occupa di:
    5. verificare il livello e la qualità della produzione scientifica e delle attività culturali e formative dell’Associazione secondo gli indici di produttività scientifica e bibliometrici riconosciuti, convalidati ed applicati dalla comunità scientifica internazionale di riferimento del settore di competenza dell’Associazione;
    6. organizzare e curare l’attività di formazione, aggiornamento e ricerca scientifica;
    7. organizzare e promuovere corsi di aggiornamento e di formazione negli ambiti di interesse dell’Associazione;
    8. coordinare le attività di studio e di ricerca organizzate in collaborazione con gruppi di interesse specifico interni all’Associazione e/o con altre associazioni sul territorio nazionale ed europeo.
    9. L’Assemblea e/o il Consiglio Direttivo può deliberare la decadenza dalla carica di ciascun membro del Comitato Scientifico per gravi motivi e/o ove ricorra una delle ipotesi previste dall’art. 14, comma 1, lett. c).
    1. Per ciascuna Sezione Regionale dell’Associazione è nominato, su proposta volontariafra gli associati operanti nel territorio corrispondente che siano in regola con i pagamenti della quota annuale, un Referente Operativo Regionale. Possono altresì essere nominati quali Referenti Operativi Regionali, con le modalità di cui al presente articolo, anche membri del Consiglio Direttivo.
    2. La nomina è deliberata dal Consiglio Direttivo, previo esame dei curricula e delle competenze, con il voto favorevole dei tre quarti dei presenti.
    3. Il Referente Operativo Regionale è responsabile delle attività dell’Associazione a livello locale e della gestione dei fondi riservati alla Sezione Regionale secondo quanto deliberato dagli Organi dell’Associazione in conformità al presente Statuto. Egli può essere dotato di poteri di spesa e delega all’incasso nell’ambito del suo mandato, su supervisione del Tesoriere e del Segretario
    4. Il Referente Operativo Regionale dura in carica tre anni e la sua nomina può essere revocata da parte del Consiglio Direttivo per gravi motivi e/o ove ricorra una delle ipotesi previste dall’art. 14, comma 1, lett. c).
    1. Le cariche associative disciplinate dal presente Statuto sono svolte a titolo gratuito.
    2. Possono essere rimborsate le spese effettivamente sostenute per l’attività prestata per conto e a favore dell’Associazione da parte degli associati che siano titolari di cariche elettive in seno all’Associazione o che abbiano svolto attività formative, informative, divulgative, approvate dal Consiglio Direttivo, entro i limiti di budget e secondo le specifiche modalità che saranno stabiliti da apposito regolamento adottato dal Consiglio Direttivo in conformità al presente Statuto.
    3. È esclusa in ogni caso la compensazione con i crediti vantati dall’Associazione.

    1.Al fine di promuovere la più ampia diffusione delle proprie iniziative e attività, l’Associazione si impegna a consentire che la partecipazione alla vita associativa possa avvenire anche con modalità informatico ‑ telematiche e/o per mezzo di sistemi di conferenza telefonica audio-video, secondo le procedure specificamente disciplinate in apposito regolamento adottato dal Consiglio Direttivo in conformità al presente Statuto.

    1. L’esercizio finanziario decorre dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Al termine di ogni esercizio il Consiglio Direttivo, coadiuvato dal Tesoriere, dovrà redigere un rendiconto economico e finanziario che sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea dei soci.
    2. Il rendiconto economico e finanziario sarà pubblicato sul sito Internet e depositato presso l’ufficio amministrativo dell’Associazione.
    1. La quota associativa annuale ed il versamento di eventuali contribuzioni straordinarie rappresentano le forme obbligatorie di partecipazione all’Associazione e non costituiscono, pertanto, titolo di proprietà o di partecipazione a proventi dell’Associazione, né sono rimborsabili, nemmeno parzialmente, all’atto del recesso dell’associato e/o della sua esclusione né, tantomeno, in caso di scioglimento dell’Associazione.
    2. Ciascun nuovo associato dovrà provvedere al versamento della quota associativa in concomitanza con l’invio della domanda di iscrizione secondo quanto previsto dall’articolo 10 dello Statuto.
    3. Il versamento della quota associativa è condizione necessaria per l’acquisto, da parte di ciascun associato, della titolarità dei diritti stabiliti dal presente Statuto in favore degli associati, ivi compreso il diritto di elettorato attivo e passivo.
    4. È fatta salva la facoltà per i singoli associati che lo desiderino di conferire apporti monetari ulteriori rispetto alla quota obbligatoria di partecipazione.
    1. A seguito dello scioglimento dell’Associazione deliberato, secondo le norme del presente Statuto, dall’Assemblea straordinaria, quest’ultima decide, altresì, sulla devoluzione dell’eventuale patrimonio residuo, devolvendolo ad altra associazione o ente con finalità analoghe a quelle proprie dell’Associazione e previste dal presente Statuto.
    2. È, in ogni caso, esclusa la ripartizione dell’eventuale attivo residuo tra gli associati.
    1. Per quanto non espressamente previsto dal presente Statuto e dai regolamenti interni dell’Associazione, si applica la disciplina dettata dal Codice Civile e dalle altre leggi speciali in materia di associazioni.
    1. Per tutte le controversie nascenti dal presente Statuto, comprese quelle inerenti alla sua esistenza, validità, estinzione, interpretazione ed esecuzione, così come per qualsiasi controversia dovesse insorgere tra gli associati o tra questi e l’Associazione sarà competente in via esclusiva il Foro di Bologna, essendo esclusa, e quindi derogata, ogni eventuale, diversa concorrente competenza.
    1. Gli associati regolarmente iscritti alla EDTNA/ERCA Filiale Italiana al giorno 01/01/2018 saranno automaticamente, per la durata di un anno, associati alla SIAN-Italia. Il Consiglio Direttivo in carica alla data di approvazione delle modifiche apportate al presente Statuto resterà in carica un ulteriore anno per permettere di finalizzare gli scopi assunti ed adottare i regolamenti interni necessari anche nel rispetto delle regole di affiliazione con EDTNA/ERCA.

    <p>

    Contattaci

      Chiedi informazioni

      Puoi avere più informazioni su i Gruppi