Poster025_ID05_DIABETE, MALATTIA RENALE CRONICA E ULCERE VASCOLARI: Strategie di Prevenzione e Implicazioni Cliniche



DIABETE, MALATTIA RENALE CRONICA E ULCERE VASCOLARI:
Strategie di Prevenzione e Implicazioni Cliniche


AUTORI: Alfonso Zarrella1, Gaetano Ferrara2, Sara Morales Palomares3, Marco Sguanci4, Giovanni Cangelosi5, Mauro Parozzi6.

1 Centro Nephrocare, Minervino Murge
2 Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi di Carpi, Azienda USL di Modena
3 Dipartimento di Farmacia, Salute e Scienze Nutrizionali (DFSSN), Università della Calabria,
4 Department of Medicine and Surgery, Research Unit of Nursing Science, Campus Bio-Medico University of Rome,
5 Unità di Diabetologia, Asur Marche-Area Vasta 4 Fermo, 63900 Fermo,
6 Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Parma


ABSTRACT

INTRODUZIONE:

Una delle principali problematiche sanitarie a livello mondiale è il diabete. Con oltre 537 milioni di persone colpite nel mondo e una previsione di crescita fino a 783 milioni entro il 2045. Questa condizione cronica rappresenta una delle cause più frequenti di mortalità precoce e costituisce un importante fattore di rischio per numerose complicanze sistemiche, tra cui la malattia renale cronica (MRC). Nei Paesi industrializzati, il diabete è infatti la causa predominante di MRC, responsabile di circa il 40% dei nuovi casi che necessitano di terapia sostitutiva renale. La MRC, caratterizzata da un progressivo deterioramento della funzione renale, comporta una significativa riduzione della qualità della vita e un aumento sostanziale del rischio di mortalità. A livello globale, si stima che circa 850 milioni di persone siano affette da MRC, un numero in crescita, favorito dall’invecchiamento della popolazione e dalla diffusione di condizioni croniche come il diabete e l’ipertensione. Le complicanze della MRC sono numerose e comprendono disfunzioni minerali e ossee, acidosi metabolica, dislipidemie, infiammazione cronica sistemica e un rischio cardiovascolare notevolmente elevato. In questo contesto, lo stato nutrizionale dei pazienti risulta spesso compromesso, con elevata incidenza di malnutrizione, la quale aggrava ulteriormente il danno vascolare.

Una delle manifestazioni cliniche più gravi associate alla coesistenza di diabete, MRC e compromissione vascolare è rappresentata dalle ulcere arteriose vascolari. Queste lesioni, legate a ischemia critica e ridotto apporto di ossigeno ai tessuti, sono fonte di dolore cronico, infezioni ricorrenti e complicanze severe, fino all’amputazione degli arti e alla morte prematura. Tale quadro clinico è reso ancor più complesso dalla scarsa risposta ai trattamenti convenzionali. Un ulteriore elemento critico è costituito dalle lacerazioni cutanee (skin tears), lesioni apparentemente superficiali ma con elevato potenziale di cronicizzazione nei soggetti con fragilità cutanea dovuta a diabete, MRC o patologie vascolari. In presenza di ischemia e infiammazione sistemica, queste ferite possono evolvere rapidamente in ulcere croniche, aggravando il decorso clinico.

Alla luce di queste evidenze, diventa fondamentale esplorare con maggiore dettaglio le interconnessioni tra diabete, MRC e sviluppo di ulcere vascolari arteriose. L’identificazione precoce dei fattori di rischio e l’implementazione di strategie personalizzate di prevenzione e trattamento rappresentano passi cruciali per migliorare la gestione clinica e gli esiti di salute nei pazienti affetti da queste complesse condizioni.


OBIETTIVO

Obiettivo di questo studio, pertanto, è l’esplorazione del problema legato allo sviluppo di ulcere vascolari arteriose nei pazienti con diabete e malattia renale cronica, identificando i fattori predisponenti nella popolazione, le strategie di prevenzione percorse e la valutazione dell’efficacia di protocolli di gestione integrata nel migliorare gli esiti clinici e nel ridurre le amputazioni maggiori


METODOLOGIA

È stata condotta una revisione narrativa della letteratura, in conformità con la Scale for the Assessment of Narrative Review Articles (SANRA) per garantire rigore metodologico e chiarezza nella presentazione delle evidenze. La domanda di ricerca è stata formulata utilizzando il modello PICO (tabella 1) un approccio strutturato e rigoroso che garantisce che l’interrogativo di ricerca sia specifico, metodico e completo.

Tabella 1. Framework PICO.

P (Popolazione) Pazienti con MRC (Malattia Renale Cronica)
I (Intervento) Esplorazione di strategie preventive per le ulcere vascolari arteriose e le complicanze correlate, come le ulcere vascolari
C (Confronto) Assistenza standard o nessun intervento preventivo mirato per le complicanze vascolari
O (Esito) Prevalenza delle ulcere vascolari arteriose, identificazione dei fattori di rischio, riduzione dell’incidenza/severità e miglioramento degli esiti clinici per i pazienti

La ricerca è stata eseguita sulle banche dati PubMed, CINAHL, Embase e Cochrane Library, includendo anche fonti di letteratura grigia (Google Scholar, NICE, AHRQ) per garantire un’analisi completa delle evidenze disponibili. Per la ricerca sono state utilizzate le parole chiave “prevenzione”, “malattia renale cronica” e “ulcere vascolari”, opportunamente combinate con gli operatori booleani come “AND” e “OR” all’interno di stringhe di ricerca adattate alle specificità delle diverse banche dati.

Sono stati inclusi studi primari e secondari, linee guida cliniche provenienti da banche dati e fonti di letteratura grigia, se disponibili in italiano o inglese e focalizzati sulla prevenzione delle ulcere vascolari nei pazienti con MRC (malattia renale cronica), pubblicati negli ultimi 10 anni. La selezione degli studi è avvenuta in base alla loro rilevanza rispetto agli obiettivi della revisione e alla loro conformità con gli standard di ricerca predefiniti. Sono stati esclusi gli articoli che non erano in linea con gli obiettivi della revisione o che non rispettavano gli standard di ricerca stabiliti. Sono state escluse anche le pubblicazioni con dati incompleti. Inoltre, non sono stati considerati gli studi pilota o preliminari, gli articoli non sottoposti a un rigoroso processo di peer-review e quelli basati esclusivamente su dati auto-riferiti non verificabili.

RISULTATI

A seguito dello screening di 1797 records, in questa revisione sono stati inclusi nove studi che coprono il periodo dal 2012 al 2024, effettuati in Europa, Asia, Australia e Stati Uniti, riflettendo l’interesse globale nell’indagare la malattia arteriosa periferica e la sua relazione con la malattia renale cronica. Un studio osservazionale ha identificato diversi fattori di rischio che contribuiscono alla malattia arteriosa periferica (PAD) nei pazienti in emodialisi, con il diabete mellito e l’ipertensione come principali comorbidità. In una coorte di 51 pazienti, 23 mostrano polsi periferici assenti, portando a una prevalenza stimata di PAD del 41,5%. Il diabete non solo aumenta il rischio di malattia vascolare, ma anche di complicazioni agli arti inferiori come il piede diabetico, associato a gravi esiti clinici. I risultati suggeriscono che i pazienti con diabete in emodialisi abbiano tassi di PAD significativamente più elevati rispetto a quelli senza diabete, sottolineando l’importanza di un monitoraggio clinico attento. Un altro studio ha confermato la relazione tra malattia renale cronica (MRC) e PAD, con il 28% dei pazienti MRC che mostrano segni di PAD. Utilizzando l’indice caviglia-braccio (ABI), è emersa una forte correlazione tra le fasi avanzate di MRC e la malattia coronarica, con un rischio aumentato di complicazioni cardiovascolari nei pazienti con MRC avanzata. I pazienti con MRC mostravano anche tassi più elevati di PAD, legati non solo a fattori di rischio cardiovascolari tradizionali, ma anche a rischi renali specifici come una ridotta velocità di filtrazione glomerulare (eGFR), albuminuria e infiammazione cronica. In un altro studio, durante un follow-up di 6,3 anni su 3169 partecipanti, 589 hanno sviluppato PAD, confermando un rischio maggiore nei pazienti MRC rispetto alla popolazione generale. Fattori tradizionali come diabete, ipertensione e fumo sono stati identificati come rilevanti, ma sono stati anche riconosciuti fattori non tradizionali come l’infiammazione e la resistenza all’insulina. L’ABI è stato utilizzato per diagnosticare PAD, e l’analisi ha sottolineato l’importanza di monitorare entrambi i tipi di fattori di rischio nei pazienti MRC per prevenire la PAD.

Una meta-analisi ha esplorato i fattori di rischio per le ulcere del piede nei pazienti con MRC in dialisi, identificando come fattori di rischio significativi l’ipertensione, la PAD, e il diabete di tipo 1 e 2. È emerso che il sesso femminile agiva come un fattore protettivo contro le ulcere. Le analisi hanno confermato la robustezza dei risultati, evidenziando il bisogno di interventi mirati per la prevenzione e gestione delle complicazioni nei pazienti MRC. In sintesi, questi studi sottolineano l’importanza di un approccio multidisciplinare e di un monitoraggio attento dei fattori di rischio, sia tradizionali che non tradizionali, nei pazienti con MRC e PAD per migliorare la gestione e la qualità della vita di questa popolazione ad alto rischio.

Figura 1. Strategie di prevenzione.


CONCLUSIONI

Questa revisione identifica i principali fattori di rischio e le strategie preventive per la MAP nei pazienti con MRC, evidenziando il ruolo centrale del diabete nella patogenesi di queste complicanze. Le evidenze disponibili supportano gli attuali approcci diagnostici, ma sottolineano anche la necessità di studi più ampi per consolidare le strategie di prevenzione. L’implementazione di protocolli standardizzati e programmi di formazione specifica sono cruciali per un miglioramento nella gestione clinica di questi pazienti.


POSTER


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